Best practice e-government
di Rossella Romano
Sono più di venticinquemila i siti
istituzionali in Rete, tra uffici pubblici di ogni ordine e grado,
presenti in ogni paese. Ma vediamo subito qualche esempio.
Iniziamo andando nel sito Firstgov.gov
negli Stati Uniti, un vero e proprio portale che dà accesso a tutti
i servizi della pubblica amministrazione americana. L'home page si
presenta come un motore di ricerca, suddiviso per categorie,
rispondendo efficacemente alle modalità comunicative di Internet.
Inoltre, prevede una sezione dedicata al sevizio alle imprese
, con una serie di link
per appalti, bandi di gara e concorsi.
Sempre negli Stati Uniti, è stato attivato dal Senato
un sito sull'e-government,
che tenta di rendere partecipi i cittadini al processo legislativo,
chiedendo idee e commenti su come il Congresso potrebbe contribuire
a portare avanti la causa del governo elettronico.
Dal Canada, invece, arriva un buon esempio di
governement-to-business: Businessgateway.ca
che sembra porsi come obiettivo il
miglioramento dei servizi alle imprese. Sempre in Canada, è stato
attivato il sito Policity.com,
un luogo di scambio di informazioni per sviluppare una governance
incentrata sul cittadino.
Restiamo sempre in America, ma ci spostiamo stavolta nel Sud e
andiamo in Argentina: le iniziative non mancano. Il sito Gobierno
Electronico ne è un esempio. Mentre il sito
brasiliano Radiobras.gov.br, dimostra
come i media svolgano un ruolo fondamentale per attivare il flusso
delle informazioni relative al mondo politico e amministrativo verso
il cittadino.
Dall'altra parte del globo, ci sono applicazioni di governo
elettronico anche in paesi in via di sviluppo come l'India.
Electronic Governance è il portale verticale
sul governo elettronico: qui, scopriamo le iniziative che si stanno
attuando per coinvolgere anche l'India in questo processo: ad
esempio, città per città, le proposte che si stanno
concretizzando. Vediamo per esempio Gyandoot.net, un'esperienza indiana di e-government.
Ora spostiamoci in Europa. Cominciamo dalla Gran Bretagna, dove
troviamo il sito E-envoy,
che sta per il "delegato elettronico". Un sito che intende
portare il governo inglese nell'era dell'informazione puntando su
tre aspetti strategici: e-Government, e-commerce, e-Communication.
Govtalk è il frutto di questa strategia:
un luogo aperto dove accogliere proposte e commenti sulle attività
del governo.
La Francia invece vanta il miglior portale istituzionale, secondo
lo studio britannico "Benchmarking Eletronic Service
Delivery". Si tratta di Service Public, un vero e proprio sportello
elettronico a cui il cittadino può rivolgersi navigando per temi o
istituzioni.
Per quanto riguarda l'Italia, sul sito del Dipartimento della
Funzione Pubblica , è
possibile consultare il piano di azione per l'e-government.
L'osservatorio sull'e-government in Italia è rappresentato dal
progetto PARETE,
acronimo di Pubblica Amministrazione in Rete, che cerca di tenere il
polso dello sviluppo dell'e-government in Italia e nel mondo.
Infine, l'ultimo sito nato su Internet per seguire lo sviluppo
dell'e-government nel mondo è egov.it.
Qui si possono esplorare, nazione per nazione, tutte le iniziative
in corso e soprattutto approfondire le problematiche
legate all'e-government:
dall'impatto delle nuove tecnologie, alla privacy, alla barriera
digitale.
|