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Speciale Global Forum 2001


Best practice e-government

di Rossella Romano

Sono più di venticinquemila i siti istituzionali in Rete, tra uffici pubblici di ogni ordine e grado, presenti in ogni paese. Ma vediamo subito qualche esempio.

Iniziamo andando nel sito Firstgov.gov  negli Stati Uniti, un vero e proprio portale che dà accesso a tutti i servizi della pubblica amministrazione americana. L'home page si presenta come un motore di ricerca, suddiviso per categorie, rispondendo efficacemente alle modalità comunicative di Internet. Inoltre, prevede una sezione dedicata al sevizio alle imprese , con una serie di link per appalti, bandi di gara e concorsi.

Sempre negli Stati Uniti, è stato attivato dal Senato  un sito sull'e-government, che tenta di rendere partecipi i cittadini al processo legislativo, chiedendo idee e commenti su come il Congresso potrebbe contribuire a portare avanti la causa del governo elettronico.

Dal Canada, invece, arriva un buon esempio di governement-to-business: Businessgateway.ca che sembra porsi come obiettivo il miglioramento dei servizi alle imprese. Sempre in Canada, è stato attivato il sito Policity.com,  un luogo di scambio di informazioni per sviluppare una governance incentrata sul cittadino.

Restiamo sempre in America, ma ci spostiamo stavolta nel Sud e andiamo in Argentina: le iniziative non mancano. Il sito Gobierno Electronico ne è un esempio. Mentre il sito brasiliano Radiobras.gov.br, dimostra come i media svolgano un ruolo fondamentale per attivare il flusso delle informazioni relative al mondo politico e amministrativo verso il cittadino.

Dall'altra parte del globo, ci sono applicazioni di governo elettronico anche in paesi in via di sviluppo come l'India. Electronic Governance è il portale verticale sul governo elettronico: qui, scopriamo le iniziative che si stanno attuando per coinvolgere anche l'India in questo processo: ad esempio, città per città, le proposte che si stanno concretizzando. Vediamo per esempio Gyandoot.net, un'esperienza indiana di e-government.

Ora spostiamoci in Europa. Cominciamo dalla Gran Bretagna, dove troviamo il sito E-envoy, che sta per il "delegato elettronico". Un sito che intende portare il governo inglese nell'era dell'informazione puntando su tre aspetti strategici: e-Government, e-commerce, e-Communication. Govtalk è il frutto di questa strategia: un luogo aperto dove accogliere proposte e commenti sulle attività del governo.

La Francia invece vanta il miglior portale istituzionale, secondo lo studio britannico "Benchmarking Eletronic Service Delivery". Si tratta di Service Public, un vero e proprio sportello elettronico a cui il cittadino può rivolgersi navigando per temi o istituzioni.

Per quanto riguarda l'Italia, sul sito del Dipartimento della Funzione Pubblica , è possibile consultare il piano di azione per l'e-government. 

L'osservatorio sull'e-government in Italia è rappresentato dal progetto PARETE, acronimo di Pubblica Amministrazione in Rete, che cerca di tenere il polso dello sviluppo dell'e-government in Italia e nel mondo.

Infine, l'ultimo sito nato su Internet per seguire lo sviluppo dell'e-government nel mondo è egov.it. Qui si possono esplorare, nazione per nazione, tutte le iniziative in corso e soprattutto approfondire le problematiche legate all'e-government: dall'impatto delle nuove tecnologie, alla privacy, alla barriera digitale.