In Cambusa a navigare sul web
Giovani esperti nel settore informatico
insegnano a "marinai" più attempati la navigazione su
Internet. De Masi: "Tra anziani e nuove tecnologie, l'unica
barriera è quella linguistica".
di Renata Buonaiuto
Come i lupi di mare si ritrovano in Cambusa, ma navigano tra le
onde del web. Da questo autunno gli anziani di Roma hanno una chance
in più di restare al passo coi tempi. Presso il quartiere
Garbatella, il portale per la terza età Intrage
ha
aperto la sua prima Cambusa, ovvero la sua prima aula multimediale
che ospita corsi gratuiti di Internet per nonni desiderosi di
imparare. Gli over 50 tornano fra i banchi di scuola, ma questo
impatto non è privo di ostacoli. Prima fra tutte la difficoltà di
approccio alla macchina per quanti non hanno mai visto un PC e ne
ignorano dunque le potenzialità.
Ma qual è il rapporto tra anziani e nuove tecnologie? Lo abbiamo
chiesto a Domenico De Masi, docente ordinario di sociologia del
lavoro alla Sapienza di Roma.
Si parla di anziani, come di persone quasi disabili alle quali le
tecnologie offrono nuove possibilità. In realtà, la vecchiaia non
si calcola dal giorno della nascita, ma a ritroso dal giorno della
morte. È praticamente vecchiaia gli ultimi due anni di vita circa.
Un tempo si moriva in media a 50 anni e a 48 anni si era vecchi. Ora
si vive in media 80 anni e quindi si è vecchi a 78 anni. Fino a
quell'età, c'è una fase meravigliosa della nostra vita, in cui si
conserva ancora la forza fisica, si ha tanta esperienza, molta
cultura, si ha anche una certa saggezza che da giovani non si ha e
quindi è possibile fruire delle nuove tecnologie in modo
straordinario. Ed è proprio quello che sta avvenendo. Tra l'altro,
gli anziani hanno un grande lusso che i giovani e gli adulti non
hanno: il tempo. Per godere in pieno Internet, non bisogna avere
fretta, perché Internet è fatta di infiniti rivoli.
Quali possono essere i rischi?
Non riesco a vedere nessun rischio: è talmente ricca la serie di
vantaggi che ne derivano che è proprio difficile essere pessimisti.
In realtà, l'uso di queste tecnologie per la prima volta sale dal
basso dell'età anziché scendere dall'alto: non è l'anziano che
insegna ai giovani come si usano certi aratri o certe trebbiatrici,
ma è il giovane o il bambino che spiega al padre o al nonno, come
si usa il computer e come sui usa Internet. In qualche modo, queste
nuove tecnologie stanno creando una sorta di nuova alleanza tra le
età e stanno danno alle persone della terza età una possibilità
straordinaria. Mentre le aziende li scartano, appena arrivano a 60
anni o anche prima, le nuove tecnologie riaprono loro nuovi
orizzonti sia di lavoro sia di interazione con propri coetanei e con
giovani. Tra l'altro, molti rapporti che si legano tramite Internet
sono quasi anonimi, cioè non è necessario dire l'età, per cui è
possibile intrecciare rapporti tra persone anche lontanissime e che
magari hanno un'età molto diversa, giocando al gioco della non-età.
Non sono però un po' troppo difficili queste tecnologie?
Forse l'unica barriera per gli anziani è linguistica: ci
rivolgiamo a queste tecnologie in una lingua straniera, l'inglese,
che è poco straniera per i giovani, ma molto per gli adulti. Se
usassimo terminologie italiane sarebbe molto più semplice, perché
in realtà le tecnologie informatiche sono sempre più amichevoli,
sempre più affettuose, sempre più dolci, ma soprattutto sempre
più facili da usare: ci sono computer programmati per collegarsi
direttamente a Internet, si può anche accedere a Internet tramite
televisione, senza passare tramite il computer, quindi è quasi
semplice come un telefono e quando gli anziani lo capiscono, si
innamorano un modo straordinario di questo mezzo.
Iniziative come Intrage nascono in maniera spontanea. Non
dovrebbero partire progetti dalle istituzioni?
La cosa bella di Internet è che è totale anarchia, un mosaico
di infinite creatività che vengono da tutte le parti e appena si
istituzionalizzano si burocratizzano e la burocrazia è l'opposto
della creatività. Quindi spererei solo in un piano di aiuto
economico per l'acquisto dei computer, ma anche quelli costano poco
e si possono far regalare dalle imprese. Quindi niente piani, piena
libertà.
Tornando all'iniziativa romana, il corso di navigazione è tenuto
da giovani docenti chiamati Cambusieri, dura circa 10 ore e cerca
appunto di offrire gli strumenti base, per superare questa iniziale
diffidenza, questa inibizione meramente fisica al mouse, alla
tastiera.
Gli innumerevoli servizi di pubblica utilità offerti da
Intrage.it, e le accurate rubriche suddivise per settori di
informazione, hanno permesso in pochi mesi la realizzazione di una
consistente comunità virtuale. Trentamila gli utenti registrati,
100 mila circa i visitatori raggiunti, ma Intrage non intende
fermarsi. Per il prossimo anno e' prevista l'apertura di numerose
cambuse su tutto il territorio nazionale. Non solo quindi un portale
di consultazione, ma principalmente una valida opportunità di
comunicazione e di aggregazione, per quanti oramai pensionati,
necessitano di nuovi stimoli e di nuove prospettive.
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