Io disobbedisco
Ricardo Dominguez, zapatista digitale, è
stato uno dei primi a teorizzare la disobbedienza civile elettronica
una forma di sabotaggio diretto e non violento sulla rete telematica.
"Hacktivism è il modo in cui le persone all'interno
di una rete possono partecipare ad un'azione diretta non violenta,
cioè è la possibilità di creare strumenti per
sit-in virtuali, cortei virtuali e proteste virtuali.
Io collaboro con gli zapatisti dal 1994. Il 22 dicembre del 1997,
45 donne e bambini vennero uccisi a Acteal, una comunità
zapatista, del Chiapas, in Messico. Noi zapatisti, in tutto il mondo,
eravamo molto indignati dal massacro delle forze armate messicane.
Ho sempre coltivato l'idea di una disobbedienza civile elettronica.
Quindi ho spedito delle email dicendo che bisognava fare qualcosa.
Ho ricevuto un'email dall'Italia, dalla Anonymous Digital Coalition,
in cui mi spiegavano che ciascun browser ha il pulsante "aggiorna"
per richiamare le informazioni dal server ed era possibile bloccare
il sito del presidente messicano premendo contemporaneamente tutti
insieme per 4 ore il tasto aggiorna. Era un'idea fantastica!
Poi ho ricevuto molte altre idee, anche da artisti che si offrivano
di creare una applet, in grado di attivare la funzione "aggiorna"
automaticamente ad ogni collegamento, creando un sit-in virtuale.
L'artista era Brett Stalbaum, ed insieme a Carmen Karasic, abbiamo
fondato l'Electronic Disturbance Theater e abbiamo utilizzato questa
tecnologia, FloodNet, contro il presidente Zedillo per tutto il
1998. Beh, quel governo è stato distrutto, ha lasciato il
potere. Quindi possiamo dire che questa è stata la prima
manifestazione che ha usato diversi strati dell'umanità in
una cultura elettronica".
Per saperne di più:
www.thing.net
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