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Cartoons on the WebCartoons on the Bay è uno dei più importanti festival dedicati all'animazione televisiva, ma anche vetrina per anteprime cinematografiche d'eccezione. Uno su tutti il caso di "Johàn Padàn", trasposizione della famosa pièce teatrale di Dario Fo in cartone animato: ne parliamo con uno degli sceneggiatori Luca Raffaelli, direttore artistico del Festival Castelli Animati. Cosa c'era di interessante Cartoons on the Bay? E' spaventoso vedere come si sta evolvendo il mondo dell'animazione televisiva. In questi ultimi anni, si vedono sempre cose diverse, realizzate con tecniche diverse: abbiamo visto uno dei primi esempi di animazione in motion capture con il movimento degli attori che viene catturato dal computer e poi rielaborato dagli animatori, ma abbiamo visto anche l'animazione in plastilina. In pratica, l'animazione televisiva che prima consisteva nei disegni dell'America e del Giappone, adesso invece è una moltiplicazione di possibilità, di target, di tecniche e di stili. Dal tradizionale cartoon alle animazioni digitali, dove sta andando il mondo dell'animazione? Tutto il mondo dell'animazione si sta espandendo in maniera imponente: non si capisce quale sarà il limite. Alcuni limiti per il Web, ad esempio, sono già stati superati grazie alle tecniche di animazioni per Internet, come Flash. Appunto nella sezione dell'animazione on-line sono stati ospitati tra gli altri, un poco considerato "Stain Boy", ideato e diretto da Tim Burton, e forse un deludente Dylan Dog. Sì, in effetti Dylan Dog è stato un esperimento piuttosto deludente, mentre i cartoni di Tim Barton sono straordinari. Per altro vorrei sottolineare che tutta l'animazione per Internet, circa l'80%, è animazione cattivissima: succedono cose aberranti, gli uomini vengono squartati, magari spesso lo fanno su se stessi, colpendo se stessi. C'è un collegamento fra le nuove tecnologie e il senso di horror? Probabilmente perché l'animazione su Internet è destinata ai giovanissimi e si pensa che i giovanissimi, e probabilmente è vero, amano le emozioni forti che non sono invece permesse all'animazione televisiva. A che sta lo stato dell'arte in Italia? Sicuramente stiamo facendo dei passi avanti straordinari: fino a 8-10 anni fa, c'era un vuoto, non tanto di idee, non di autori, ma proprio di capacità produttive, mentre adesso si sta finalmente svegliando l'animazione televisiva anche grazie agli sforzi della Rai e di molti produttori privati che intendono agire anche nel campo cinematografico. Non è una competizione facile con concorrenti come la Francia, la Germania o l'Inghilterra, però le idee si moltiplicano e i progetti ci sono. Ci sono delle ottime speranze. Ci sono talenti anche italiani? Sì, ci sono degli ottimi talenti. Quello che forse manca è lo sviluppo del cortometraggio, cioè manca la possibilità per i giovani di fare degli esperimenti prima di buttarsi nelle idee per i serial televisivi cinematografici. In questo senso le animazioni per Web possono essere di grande aiuto. Luca tu sei uno degli sceneggiatori che hanno partecipato al progetto del "Johan Padan", la trasposizione animata della famosa pièce teatrale di Dario Fo. Come è stato lavorare accanto a un Premio Nobel? È stata una grande emozione. Nonostante l'abbia incontrato poche volte, la partecipazione di Dario Fo è stata entusiasmante perché ha saputo partecipare coralmente alla realizzazione di un cartone animato. Tra l'altro avete dovuto trasformare un monologo in racconto animato, creando ex novo tantissimi personaggi. La principale difficoltà di realizzare questo cartone stava proprio nel passare dal racconto soggettivo Johan Padan-Dario Fo, al racconto oggettivo di un cartone animato: bisognava cioè togliere la soggettività per incominciare a parlare di tutti i personaggi visti in maniera oggettiva. È stata veramente una gran fatica. Luca, a Cartoons on the Bay hai presentato un altro progetto: il CD ROM "Animando", un'iniziativa divertente e interattiva per familiarizzare con il mondo e le tecniche di animazione. Di cosa si tratta? "Animando" è una serie di cd-rom, una sorta di enciclopedia delle tecniche del cinema di animazione, soprattutto di quelle tradizionali. Sono tre: il primo spiega come realizzare i disegni animati con l'aiuto, la partecipazione e l'intervento di alcuni dei più grandi registi dell'animazione nazionale tra cui Bruno Bozzetto e tanti altri. Nel secondo cd-rom, invece si affrontano tutte le altre tecniche: dai pupazzi alla plastilina, all'animazione diretta su pellicola alla sabbia, allo schermo di spilli, ciascuna raccontata dai grandi maestri internazionali di queste tecniche. Il terzo cd-rom è dedicato al "fare": si può provare a fare queste animazioni, il disegno animato, il disegno diretto su pellicola, si può persino provare al fare décupage, muovendo i personaggi di Lello e Luzzati.
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