Settimanale RAI Educational

Le previsioni degli esperti


La redazione di MediaMente ha seguito dall'inizio la questione Millennium Bug. Fino al 31 dicembre erano in molti a sostenere che i danni potevano essere incalcolabili. Ecco alcuni dei pareri raccolti alla vigilia dell'evento:

Peter De JagerPeter DeJager: "I computer hanno rappresentato davvero un grande vantaggio per noi. Ci sono vicini, sono qualcosa di evidente anche per l'uomo della strada. Non ci rendiamo conto però che oggi tutto è controllato dai computer. Quando questi computer "avranno un po' di mal di testa", il primo gennaio del 2000, quando soffriranno dei postumi della sbornia, ci sarà un forte impatto. La cosa che più ce ne farà rendere conto sarà il peggioramento dei servizi al cliente. 'Stare in fila' sarà il modo di vivere del futuro".

Mark JosephMark Joseph:"Io abito a San Francisco e in California spesso ci sono terremoti. In un certo senso, a livello personale o familiare, prepararsi all'Y2K sarà esattamente come prepararsi a un terremoto. Bisogna tenere in casa una certa quantità di bottiglie d'acqua, cibi liofilizzati, riso, fagioli, scatolame e altre cose del genere, oltre a torce e batterie, perché se va via la corrente, cosa che puntualmente accade durante i terremoti, occorre essere in grado di sopravvivere per qualche giorno finché il sistema non torna a funzionare".

Roberto DaddaRoberto Dadda:"Sto raccogliendo piccole quantità di cibi non deteriorabili e questo non perché pensi all'eventualità di una carestia ma perché ritengo che i supermercati possano avere qualche problema di approvvigionamento, per cui avere qualche giorno di scatolette in più tutto sommato può essere una buona idea. Sto mettendo via qualche batteria e qualche torcia, una radio per riuscire ad ascoltarla se va via la luce, anche se penso che nelle grandi città sarà molto difficile che una cosa del genere possa accadere. Questo è il mio piano personale per il 2000 e credo che tutti noi dovremmo averlo. Sicuramente, allo stato dell'arte, non arriveremo ad avere tutto pronto per cui, oltre che cercare, come stanno facendo tutti gli enti, di arrivare in tempo, è giunto il momento di mettere in atto anche piani di emergenza per quello che potrebbe succedere.

Paul VirilioPaul Virilio:"Credo che non si sia ancora ben compreso in cosa possa consistere un incidente cibernetico, ma lo vedremo con il bug, ed è evidente che in quell'occasione si avrà un primo assaggio di ciò che potrà essere la guerra dell'informatica, cioè una guerra cibernetica che riguarderà l'informatica e allo stesso tempo gli ascensori, i conti in banca, eccetera. E' un avvenimento senza precedenti. Io ho studiato a lungo la realtà della guerra e ho pubblicato numerosi saggi in proposito. È un evento senza punti di riferimento e per questo bisogna che lassù, a livello di governi democratici, si presti la dovuta attenzione a questa enorme minaccia.

Jean BaudrillardJean Baudrillard:"Si ha quindi una specie di speranza nell'anno 2000, l'idea che si riazzereranno tutti i computer, che si laveranno i panni di tutto il ventesimo secolo così pieno di violenza, guerre, e che si ricomincerà da capo con una forma di innocenza collettiva. Questa speranza esiste, ma al contempo si affianca a una speranza inversa. Ossia non proprio che tutto sprofondi ma che si verifichi un vero disastro, un incidente non so bene di che natura, il quale dia vita a un evento davvero determinante e decisivo.

Alberto CazziolAlberto Cazziol:"Io ho il sospetto che dovremo quasi preoccuparci anche della lavatrice. Essa ha sicuramente un orologio a bordo che serve per calcolare quanto tempo far durare un lavaggio. Si corre il rischio, per fortuna non drammatico, che anche la lavatrice abbia a bordo un meccanismo che al passare dell'anno 2000 vada in tilt".

(e.c.)

back

torna a inizio pagina