Fisco telematico
di Tiziana Alterio
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Il Ministro delle Finanze
Vincenzo Visco l'ha definita una rivoluzione epocale. La creazione di
una macchina dalle potenzialità infinite. La rivoluzione di cui parla
è il nuovo fisco telematico.
Un vero e proprio sconvolgimento nel campo delle finanze che soltanto
due anni fa sembrava una pericolosa scommessa in grado di far
deragliare definitivamente il nostro già sgangherato apparato
fiscale.
Ora è la punta di diamante dell'amministrazione tributaria e pone
l'Italia all'avanguardia rispetto agli altri paesi Europei e perfino
rispetto alla tecnologica America.
Al macero, dunque, la quantità infinita di documentazione cartacea
che ogni anno arrivava all'Anagrafe Tributaria. Cumuli e cumuli di
carta preziosa, anzi preziosissima, su cui erano indicate le nostre
dichiarazioni fiscali, i nostri adempimenti verso lo Stato. Modelli
740, 730, 770 e ancora la denuncia mensile e la dichiarazione
periodica dell'Iva e poi la dichiarazione annuale. Una catena infinita
di moduli e modelli da compilare. Una torre di babele. E che dire
degli errori? In tutto questo scrivere e riscrivere non mancavano
infatti errori nella compilazione.
Una mole di documenti che rischiava di portare al collasso la finanza
pubblica. Era necessario e urgente un intervento radicale. Bisognava
distruggere la torre di babele.
Nel 1997 una legge ha stabilito l'obbligo delle dichiarazioni
telematiche. Nel 1998 è partito così il progetto per la
telematizzazione dell'amministrazione finanziaria. A questo progetto
si da un nome: fisco telematico.L'obiettivo è quello di trovare un
modo per acquisire in tempo reale e con la garanzia della massima
sicurezza tutte le informazioni relative a versamenti e dichiarazioni
dei contribuenti.Ad organizzare questa rivoluzione viene chiamata in
causa la Sogei, la società che gestisce il sistema informativo
dell'Anagrafe Tributaria. A maggio '98 iniziano le prime riscossioni
telematiche mentre a maggio '99 parte il sistema di telematizzazione
delle dichiarazioni dei redditi.Circa 100.000 soggetti tra banche,
poste, grandi imprese, professionisti fiscali, si connettono al Fisco
tramite una rete telematica. Via quindi la carta per dare spazio ai
bit. Le informazioni dei contribuenti italiani iniziano così a
viaggiare on line.
Queste le cifre della rivoluzione fiscale telematica: 19.162.761
dichiarazioni trasmesse, 22.673 miliardi di compensazioni, 818.000
miliardi di lire riscossi, 67.085 soggetti abilitati per la
trasmissione telematica delle dichiarazioni, 100milioni di operazioni
risparmiate.Una drastica semplificazione, dunque, di tutte le
procedure e una riduzione dei costi di gestione per amministrazione e
imprese valutabili, per queste ultime, in quattromila miliardi.
Il contribuente telematico dovrà fare un'unica dichiarazione che
comprenderà la dichiarazione Irpef, l'Iva, il modello 770, l'Inps,
l'Inail
e l'Irap. Lo stesso vale per la delega di versamento e il modello 730
per i dipendenti. Queste operazioni il contribuente potrà farle o
nelle banche e nelle poste o presso commercialisti e altri
professionisti oppure al C.A.A.F e alle associazioni di categoria e
infine, nel caso di grandi imprese, direttamente nelle aziende.
A questo punto, ed ecco qui la vera rivoluzione telematica, gli
intermediari trasferiscono direttamente dai loro terminali al Fisco le
nostre dichiarazioni che prenderanno poi ciascuna la sua strada a
seconda della propria natura.
E l'Anagrafe Tributaria anticipa un'altra grande rivoluzione: la
possibilità per i contribuenti di compilare e di trasmettere la
dichiarazione direttamente da casa, senza più intermediari. Lo
strumento che si utilizzerà sarà semplicemente la rete telematica di
Internet.
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