Un parroco anti-pedofili vigila sulle frontiere
del cyberspazio
Don Fortunato di Noto e il suo
Telefono Arcobaleno
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Una parrocchia di periferia, quella della madonna del carmine di
Avola, in provincia di Siracusa.
Nell'era
della globalizzazione, la piccola associazione "Telefono
Arcobaleno", nata al suo interno, inizia ad essere conosciuta
in tutto il mondo per il suo lavoro di monitoraggio della Rete
Internet nell'intento di contrastare il fenomeno della pedofilia
informatica. Un lavoro certosino, che ha portato recentemente Don
Fortunato di Noto, parroco e Presidente dell'associazione, davanti al
Parlamento per un'audizione relativa all'applicazione della
Convenzione dei diritti del fanciullo, fatta a New York nel 1989.
Alcuni dati sull'ampiezza del fenomeno. Nel rapporto Unicef
'99 sulla condizione dell'infanzia del mondo si legge che circa un
milione di bambini vengono introdotti ogni anno nel giro della
prostituzione minorile.
Secondo l'Unesco sono circa 10
milioni di immagini presenti in Internet nei vari siti pedofili. Le
stime relative al giro d'affari pedo-pornografico sono discordanti,
raggiungendo in ogni caso migliaia di miliardi annui. Il prezzo medio
per la fotografie vendute in rete e' di 30$. Il 70% delle immagini
riguarda bambini di eta' compresa fra i quattro e gli otto anni.
La Rete sta per essere proclamata "patrimonio
dell'umanità". Eppure incappare in un sito pedofilo puo'
accadere a tutti. E' importante segnalare la presenza di immagini
pedo-pornografiche alle strutture della societa' civile che se ne
occupano, come Telefono arcobaleno e alle autorita' preposte. |
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