Guerra alle cyber-vignette
Bush jr.querela un sito
irriverente
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E' il male del secolo. La peste del Duemila. Aids o Sida, come la
chiamano i francofoni, è questa la sigla che cela la più grave
patologia infettiva mondiale. Oggi, in tutto il pianeta si celebra la
giornata di prevenzione e informazione sull'Aids.Ce lo ricorda anche
l'organizzazione mondiale della Sanità la World
Health Organization. La home page del sito, per l'occasione, ha
una veste particolare, dedicata proprio all'emergenza hiv.
Sono oltre trentaré milioni le persone infettate dal virus, sedici
milioni quelle morte dall'inizio dell'epidemia. L'impatto sulla
popolazione mondiale dell'Aids è devastante. Informazioni ufficiali
sulla situazione le possiamo ottenere dal sito Unaids,
le pagine sono curate direttamente dalle Nazioni Unite.
Il quadro tratteggiato dall'ultimo rapporto mondiale dedicato
all'epidemia individua le aree di emergenza. Africa subsahriana, dove
è ormai la prima causa di morte, e l'ex Urss, dove il virus si
diffonde con velocità doppia rispetto allo scorso anno. Alcune mappe
ci aiutano a capire la gravità del fenomeno. In Africa, è
evidenziato nella cartina, nella fascia centrale del continente sono
stati contaminate 23 milioni di persone. La maggior parte donne e
bambini.
Un sito molto utile è Aids
on line, dove è possibile avere una consulenza gratuita da parte
di medici specialisti. Internet, oltre ad essere una fonte
straordinaria di dati scientifici e statistiche, è anche il luogo
dove è facile trovare le testimonianze dirette delle persone colpite
dal male.Molti sieropositivi italiani utilizzano, da tempo, la Rete
per raccontare, a volte anche con ironia, la vita ai tempi dell'aids.
Tra le testimonianze italiane c'è quella di Paolo,
32 anni sieropositivo, volontario dell'associazione Lila. Con garbo e
ironia Paolo racconta la sua vita: come ha contratto la malattia, come
si svolgono le sue giornate. Scopriamo un'esistenza serena, capace di
trasmettere un messaggio importante: chi è affetto da Aids ha già
abbastanza problemi per trovare anche il tempo di preoccuparsi delle
discriminazioni.
Internet per i sieropositivi è quindi anche un luogo di
emancipazione. Una opinione espressa da Pierluca,
sieropositivo di Macerata. Spiega a tutti la ragione che lo ha spinto
a creare un sito autobiografico per raccontare al mondo la sua
esperienza. Parole semplici e chiare: "tenere segreta una
malattia è stressante, e lo stress fa male alla salute".
(a.a.) |
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