Una scuola su Internet al Raffaello Sanzio di
Macerata
a cura di Tommaso Russo
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"Insegnare
è un'arte anche se un'arte particolarmente difficile". Queste
parole del pedagogo francese Jacques Maritain campeggiano sull'home
page del sito Farescuola,
uno spazio Web interamente dedicato ai complessi mutamenti che sta
subendo in questi anni il mondo dell'educazione scolastica. Il sito
raduna risorse sulla didattica, sulla pedagogia, appunti sulle riforme
in corso e spunti per affrontare al meglio il nuovo ordinamento
scolastico.
Non a caso un'intera sezione del sito è dedicata al tema dell'autonomia
scolastica. In un'altra pagina troviamo anche un dizionario,
prezioso strumento per orientarsi nella terminologia un po' astrusa
del mondo scolastico riformato. Dal "piano di offerta
formativa" ai vari "percorsi formativi",
"individualizzati" o "integrati", si tratta di
termini burocratici di cui bisogna conoscere il significato per
sfruttare le risorse di una scuola che potrà, sempre di più sul suo
territorio, stabilire accordi e contatti con altre istituzioni
pubbliche e private.
Spunti interessanti sono presenti anche sul tema delle tecnologie
didattiche e sul rapporto degli insegnanti con le macchine. Una
sezione del sito è dedicata alle nuove forme di didattica in cui
traspare un'attenzione alle finalità pedagogiche dei singoli
strumenti educativi, come la lettura, o il lavoro di gruppo o i
progetti interdisciplinari.
Troviamo poi strumenti
per aiutare gli insegnanti a conoscere la riforma della scuola. Ci
sono tabelle dei sindacati con tutte le cifre relative agli
stanziamenti di fondi ed alla disponibilità dei posti. Disponibili
anche le previsioni della finanziaria per la scuola nel 2000,
indicazioni sulla parità scolastica e sull'elevazione dell'età
dell'obbligo scolastico.
Fanno riflettere, infine, le pagine dedicate alla complessità dei
problemi psicologici e di integrazione che sono caratteristici
dell'età in cui si frequentano le scuole medie: la preadolescenza.
Si tratta di un'età in cui dislivelli sociali e culturali emergono
con grande evidenza ed in cui le responsabilità degli educatori sono
ancora maggiori che in altri periodi. L'interesse per questo aspetto
non è casuale perché uno degli attacchi mossi alla riforma
scolastica è proprio sul fatto che i nuovi cicli eliminerebbero
questa specifica tappa dell'itinerario formativo degli studenti.
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