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La multimedialità nelle scuole italiane

a cura di Roberta De Cicco


Il ministro Giovanni BerlinguerIl computer a scuola sta diventando una realtà anche nel nostro paese. Già i tre quarti delle 12.500 scuole italiane hanno potuto acquistare tecnologie multimediali per la didattica, grazie ai quasi 1000 miliardi di lire di finanziamento previsti dal Ministero della Pubblica Istruzione. Il Programma di Sviluppo delle Tecnologie Didattiche, il PSTD, è stato attivato nel 1997 e si chiuderà con la fine del 2000 quando tutte le scuole italiane avranno ottenuto finanziamenti per la multimedialità.

Ministero della Pubblica IstruzioneMario Fierli, coordinatore del Programma promosso dal Ministero, esprime soddisfazione per l'andamento dell'iniziativa:"Il Programma sta andando bene. Con i fondi del 1999 avremo raggiunto tutte le scuole per quanto riguarda la formazione dei docenti e le attrezzature. E con i fondi del 2000 completeremo il lavoro anche per quanto riguarda il coinvolgimento degli studenti. Quello che è più importante è che il processo avviato sia solido e destinato a rimanere. È un obbiettivo del governo, ormai, sostenere questo progetto e lo prevede anche la nuova finanziaria. Quindi l'impegno e i finanziamenti continueranno soprattutto per permettere di realizzare cambiamenti strutturali".

La Repubblica Scuola e UniversitàPer lavorare a questi cambiamenti che stanno investendo la scuola italiana il Ministero ha studiato anche una serie di accordi con delle imprese per ottenere facilitazioni nell'acquisto di hardware, software e collegamenti in Rete. Anche al di fuori di queste collaborazioni, però, si sono attivati progetti autonomi di privati. Un esempio recente è quello della raccolta di computer di seconda mano da regalare alle scuole promosso dal quotidiano La Repubblica. Dunque anche il settore privato è consapevole di quanto sia importante che le nuove tecnologie arrivino rapidamente nelle scuole italiane. E il Ministero, secondo Fierli, giudica tutto questo molto positivamente:
"Uno dei punti fondamentali per lo sviluppo delle tecnologie nella scuola è la collaborazione pubblico/privato. Il Ministero non può che accogliere positivamente le iniziative dei privati anche quando esulano da collaborazioni precise col Ministero stesso. Non importa che tutto sia coordinato e centralizzato, l'importante è che anche il privato si impegni nella stessa direzione delle istituzioni. Bisogna sottolineare che se i privati cominciano ad interessarsi alla multimedialità nella scuola è perché, evidentemente, iniziano a valutare seriamente l'idea che vale la pena di investire nell'istruzione".

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