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Passerelle virtuali

I colossi della moda puntano a conquistare il Web a colpi di modelle sintetiche e sfilate su Internet

 


Claudia SchifferInternet sta diventando il nuovo territorio di conquista per gli stilisti di tutto il mondo. Un'evoluzione necessaria per un settore che ha subito, negli ultimi vent'anni, mutazioni radicali. Un'antica tradizione artigiana che si è trasformata in vera e propria industria. Un business che muove migliaia di miliardi di lire e che rappresenta, in Italia, una delle voci principali dei settori industriali e commerciali. Internet per la moda diventa ora la propria vetrina naturale. Un universo digitale dove è possibile vedere, sperimentare, captare tendenze e trasformazioni culturali, e soprattutto vendere in ogni angolo del mondo. La moda non è più un affare per pochi, ma è alla portata di tutti. E con Internet si prevede un nuovo boom commerciale. Dalle passerelle ai computer di casa, infatti, il fascino dell'alta moda viaggia in tempo reale.

KriziaIl parterre delle sfilate di Milano e Parigi si allarga fino a comprendere la platea dei milioni di computer in Rete. Basta un collegamento ad Internet per seguire, in contemporanea con gli invitati gli esclusivi vernissage, le nuove collezioni firmate dai più importanti stilisti. La prima stilista a varcare la soglia delle sfilate on-line è stata Mariuccia Mandelli, in arte Krizia, che ha presentato la collezione estate duemila in diretta su Internet:

"Mi sono chiesta se non fossi forse un po' matta a dare spago a tutti quegli anonimi imitatori che sono agguerritissimi. Tanto dopo un quarto d'ora che è stata presentata la collezione tutti diventano proprietari delle tue idee. E' una bella sfida. Se non altro avrò dei milioni o delle centinaia di migliaia di persone che guardano il mio lavoro in contemporanea. Viene offerta agli stilisti la possibilità di raggiungere tante persone altrimenti non contattabili tramite i canali tradizionali di vendita. Il difetto di questo sistema è che sottintende che si abbiano a disposizione taglie, colori in quantità industriali per poter rispondere alle esigenze di tutti".

Levi'sMa il mondo della moda ha scoperto Internet con notevole ritardo rispetto ad altri settori commerciali, come l'editoria, ad esempio, che ha imparato ad utilizzare la vendita on-line anni prima del comparto fashion design. Un ritardo che ora si sta cercando di colmare. In Rete i siti delle case di moda sono sempre più numerosi. Un biglietto da visita moderno ed efficace per restare al passo con i tempi del nuovo commercio elettronico. C'è chi ha sperimentato questo sistema di vendita e ha deciso di abbandonare l'avventura come la Levi's, che dallo scorso Natale ha chiuso i battenti del suo ufficio vendite on line. Ma c'è anche Benetton che in queste settimane si prepara ad invadere la Rete con i suoi negozi elettronici. Un'esperienza già consolidata, con successo, da altre case di distribuzione. Siti come Fashionmall.com eFashionmall Boo.com sono l'esempio di una moda fruibile su Web. Taglie standard e prodotti facili da indossare. Basta scegliere sulla vetrina elettronica e acquistare. Accessori, borse, foulard, ma anche magliette, pantaloni e giubbotti. Tutto quanto, insomma, non ha bisogno di essere calibrato su misura. Per ora è proprio questo il punto debole della moda on-line, o almeno dell'alta moda on-line, che non sembra poter prescindere dal rapporto diretto tra sartoria e cliente.

Naomi CampbellLa nuova tecnologia non ha rivoluzionato soltanto il modo di vendere abiti, ma l'immagine stessa della moda. Testimonial del dorato mondo delle sfilate sono state, da sempre, le modelle in carne ed ossa. Naomi Campbell, Claudia Schiffer, Eva Herzigova. Tre esempi di bellezza che hanno dominato le passerelle e la cronaca mondana. Ora ad insidiare la leadership di queste top model è una mannequin virtuale, Webbie Tookai. Creatura sintetica nata dalla mano di Steven Stahlberg, programmatore svedese che ha impiegatoWebbie Tookai due anni per realizzare questo corpo perfetto. Ha selezionato i migliori dettagli delle più famose modelle per assemblarle nel corpo di Webbie. La nuova creatura dell'agenzia Elite, che ha scritturato Webbie come una vera top model, indossa abiti e sfila leggera sulle passerelle elettroniche. Rispetto alle proprie colleghe umane costa meno e soprattutto non fa capricci. Sulle tracce della sinuosa Jessica Rabbit e dell'atletica Lara Croft, Webbie punta ora a scalzare dal trono le regine incontrastate del fashion business. Un compito davvero arduo.Ma Webbie non è sola in questa battaglia. Lo stilista Thierry Mugler ha fatto realizzare un'altra modella virtuale per presentare una sua collezione. La nuova diva delle passerelle è nata dalla matita di alcuni disegnatori per poi essere trasformata in manichino. Infine l'animazione. Per regalare movenze leggiadre e conturbanti a questa fredda creatura c'è voluta però una donna. Una modella vera che grazie alla tecnica del motion capture ha trasmesso al computer i propri movimenti. Il programma grafico li ha catturati Lara Crofte messi nel DNA della modella virtuale. Sarà lei la protagonista del Duemila?

Per ora le modelle che abbiamo conosciuto fino ad oggi si limitano ad amministrare il proprio successo. Tra una schermaglia e l'altra restano loro le protagoniste. A colpi di pettegolezzi e bizze rafforzano l'immagine di dive bambine e a volte invidiose del successo delle colleghe. Anzi, su Internet scopriamo anche che questa infinita guerra a colpi di cipria e battiti di ciglia ha anche ispirato un sito che simula una guerra tra le modelle buone e quelle cattive. Un gioco ironico sulla rivalità tra star delle copertine patinate. Una rivalità che le star virtuali devono ancora imparare a coltivare.

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