Passerelle virtuali
I colossi della moda puntano a
conquistare il Web a colpi di modelle sintetiche e sfilate su
Internet
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Internet
sta diventando il nuovo territorio di conquista per gli stilisti di
tutto il mondo. Un'evoluzione necessaria per un settore che ha subito,
negli ultimi vent'anni, mutazioni radicali. Un'antica tradizione
artigiana che si è trasformata in vera e propria industria. Un
business che muove migliaia di miliardi di lire e che rappresenta, in
Italia, una delle voci principali dei settori industriali e
commerciali. Internet per la moda diventa ora la propria vetrina
naturale. Un universo digitale dove è possibile vedere, sperimentare,
captare tendenze e trasformazioni culturali, e soprattutto vendere in
ogni angolo del mondo. La moda non è più un affare per pochi, ma è
alla portata di tutti. E con Internet si prevede un nuovo boom
commerciale. Dalle passerelle ai computer di casa, infatti, il fascino
dell'alta moda viaggia in tempo reale.
Il
parterre delle sfilate di Milano e Parigi si allarga fino a
comprendere la platea dei milioni di computer in Rete. Basta un
collegamento ad Internet per seguire, in contemporanea con gli
invitati gli esclusivi vernissage, le nuove collezioni firmate dai
più importanti stilisti. La prima stilista a varcare la soglia delle
sfilate on-line è stata Mariuccia Mandelli, in arte Krizia,
che ha presentato la collezione estate duemila in diretta su Internet:
"Mi sono chiesta se non fossi forse un po' matta a dare
spago a tutti quegli anonimi imitatori che sono agguerritissimi. Tanto
dopo un quarto d'ora che è stata presentata la collezione tutti
diventano proprietari delle tue idee. E' una bella sfida. Se non altro
avrò dei milioni o delle centinaia di migliaia di persone che
guardano il mio lavoro in contemporanea. Viene offerta agli stilisti
la possibilità di raggiungere tante persone altrimenti non
contattabili tramite i canali tradizionali di vendita. Il difetto di
questo sistema è che sottintende che si abbiano a disposizione
taglie, colori in quantità industriali per poter rispondere alle
esigenze di tutti".
Ma
il mondo della moda ha scoperto Internet con notevole ritardo rispetto
ad altri settori commerciali, come l'editoria, ad esempio, che ha
imparato ad utilizzare la vendita on-line anni prima del comparto
fashion design. Un ritardo che ora si sta cercando di colmare. In Rete
i siti delle case di moda sono sempre più numerosi. Un biglietto da
visita moderno ed efficace per restare al passo con i tempi del nuovo
commercio elettronico. C'è chi ha sperimentato questo sistema di
vendita e ha deciso di abbandonare l'avventura come la Levi's,
che dallo scorso Natale ha chiuso i battenti del suo ufficio vendite
on line. Ma c'è anche Benetton
che in queste settimane si prepara ad invadere la Rete con i suoi
negozi elettronici. Un'esperienza già consolidata, con successo, da
altre case di distribuzione. Siti come Fashionmall.com
e
Boo.com sono
l'esempio di una moda fruibile su Web. Taglie standard e prodotti
facili da indossare. Basta scegliere sulla vetrina elettronica e
acquistare. Accessori, borse, foulard, ma anche magliette, pantaloni e
giubbotti. Tutto quanto, insomma, non ha bisogno di essere calibrato
su misura. Per ora è proprio questo il punto debole della moda
on-line, o almeno dell'alta moda on-line, che non sembra poter
prescindere dal rapporto diretto tra sartoria e cliente.
La
nuova tecnologia non ha rivoluzionato soltanto il modo di vendere
abiti, ma l'immagine stessa della moda. Testimonial del dorato mondo
delle sfilate sono state, da sempre, le modelle in carne ed ossa. Naomi
Campbell, Claudia
Schiffer, Eva
Herzigova. Tre esempi di bellezza che hanno dominato le passerelle
e la cronaca mondana. Ora ad insidiare la leadership di queste top
model è una mannequin virtuale, Webbie
Tookai. Creatura sintetica nata dalla mano di Steven Stahlberg,
programmatore svedese che ha impiegato
due anni per realizzare questo corpo perfetto. Ha selezionato i
migliori dettagli delle più famose modelle per assemblarle nel corpo
di Webbie. La nuova creatura dell'agenzia
Elite, che ha scritturato Webbie come una vera top model, indossa
abiti e sfila leggera sulle passerelle elettroniche. Rispetto alle
proprie colleghe umane costa meno e soprattutto non fa capricci. Sulle
tracce della sinuosa Jessica
Rabbit e dell'atletica Lara
Croft, Webbie punta ora a scalzare dal trono le regine
incontrastate del fashion business. Un compito davvero arduo.Ma Webbie
non è sola in questa battaglia. Lo stilista Thierry Mugler ha fatto
realizzare un'altra modella virtuale per presentare una sua
collezione. La nuova diva delle passerelle è nata dalla matita di
alcuni disegnatori per poi essere trasformata in manichino. Infine
l'animazione. Per regalare movenze leggiadre e conturbanti a questa
fredda creatura c'è voluta però una donna. Una modella vera che
grazie alla tecnica del motion capture ha trasmesso al computer i
propri movimenti. Il programma grafico li ha catturati e
messi nel DNA della modella virtuale. Sarà lei la protagonista del
Duemila?
Per ora le modelle che abbiamo conosciuto fino ad oggi si limitano
ad amministrare il proprio successo. Tra una schermaglia e l'altra
restano loro le protagoniste. A colpi di pettegolezzi e bizze
rafforzano l'immagine di dive bambine e a volte invidiose del successo
delle colleghe. Anzi, su Internet scopriamo anche che questa infinita
guerra a colpi di cipria e battiti di ciglia ha anche ispirato un sito
che simula una guerra tra le modelle buone e quelle cattive. Un gioco
ironico sulla rivalità tra star delle copertine patinate. Una
rivalità che le star virtuali devono ancora imparare a coltivare.
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