Tema del 3 novembre 1999
Millennium bug: il controllo della tecnica
di Michele Alberico, Elena Capparelli, Massimo Miccoli e
Tommaso Russo
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Da quando i primi personal computer hanno iniziato a diffondersi,
da poco più di qualche decennio, è iniziata una rivoluzione
straordinaria che ha trasformato anche se spesso non ne siamo
consapevoli, la nostra vita.
Oggi chip e microprocessori controllano buona parte dei processi
sui quali si basa il funzionamento della nostra società sia quelli
complessi come il flusso monetario tra i mercati finanziari sia quelli
più semplici come la spedizione delle merci. Tutto ciò ci riguarda
da vicino se pensiamo alla gestione dei servizi di prima necessità da
cui dipende la vita in qualsiasi centro abitato. L'erogazione
quotidiana di energia elettrica pari a 712 milioni di Kilowattora e di
131 milioni di metri cubi di acqua potabile e' controllata da un
complesso sistema informatico.
E il denaro? La media giornaliera dei flussi monetari interni
raggiunge la cifra di oltre 22 mila miliardi di lire e per la maggior
parte e' costituita da transazioni effettuate per via telematica. Si
tratta di un sistema informatico gigantesco e fortemente interconnesso
che si è formato attraverso stratificazioni e sovrapposizioni dove, a
differenza di quanto si pensi, gli errori sono tutt'altro che
infrequenti. Questi errori in gergo si chiamano bug. Ebbene, che cosa
accadrebbe qualora si verificassero errori in più punti del sistema
tali da provocare l'interruzione della catena di interconnessioni che
lo tiene in vita?
Pensate bene che le conseguenze potrebbero essere
disastrose. Anche se stiamo parlando di ipotesi non e' escluso che
cio' potrebbe realmente verificarsi ed il sospetto si fa preoccupante
se pensiamo che mancano soltanto 57 giorni all'ora zero
dell'informatica.Si tratta di un problema tecnico a causa del quale un
numero imprecisato di sistemi informatici sparsi in tutto il mondo
potrebbe non essere più in grado di interpretare il passaggio di data
dal 1999 al 2000. Il problema è così grave che il Ministro Amato ha
recentemente varato un disegno di legge, in accordo con le direttive
della banca centrale europea, che sancisce la sospensione di tutte le
operazioni finanziarie che prevedono pagamenti dal 31 dicembre al 3
gennaio. Ma la questione Millennium Bug solleva un problema più
generale che riguarda la capacità dell'uomo di controllare la
tecnica.
A tal proposito il Prof. Emanuele Severino, docente di
filosofia teoretica all'Università di Venezia e accademico dei Lincei
mette in dubbio la nozione stessa di controllo, in quanto tale nozione
è stata sempre legata alla distinzione tra il naturale e
l'artificiale e il limite tra questi due dominii sta diventando sempre
più sottile. Previsto dagli esperti da circa 6 anni, il Millennium
Bug ci pone seriamente di fronte ad un inquietante quesito: come
isolare tutti gli errori e correggerli?
Il problema e' complesso se si
pensa che lo sviluppo e la diffusione della tecnologia dipendono da un
sistema di macchine che funziona e vive accanto all'ecosistema le cui
leggi e rischi sono altrettanto imprevedibili per l'uomo.
Il
Millennium Bug si configura quindi come una perturbazione di questo
ambiente fatto di bit e di informazioni allo stesso modo in cui un
tornado rappresenta una perturbazione dell'atmosfera. Si pensi ad
esempio alle nuvole, ciascuna è diversa dall'altra e non vi è
nessuna teoria che possa prevedere l'evoluzione di esse in presenza di
fattori tanto variabili come le correnti ascensionali, i venti, i
cambiamenti di umidità, ecc. .
Cio' significa che non esistono
modelli matematici certi per studiare eventi naturali come i tornado,
i cicloni, i terremoti, in grado di prevedere con sicurezza
l'andamento e le conseguenze di tali eventi. Anche quando si ha a che
fare con sistemi complessi non ci sono certezze definitive, e alla
fine, non resta che attendere il verificarsi dell'evento. Di fronte ai
possibili rischi legati al Millennium Bug le reazioni sono state molto
diverse tra i Paesi dell'Unione Europea; tra essi l'Inghilterra è
sicuramente quella che ha agito con maggiore incisività poichè il
primo ministro Tony Blair si è personalmente esposto nei confronti
dell'opinione pubblica, assicurando il massimo impegno del suo Governo
nel garantire la sicurezza del Paese. L'Italia, invece, deve scontare
un gravissimo ritardo dovuto all'incapacità delle istituzioni di
riconoscere la gravità del problema. Soltanto nel dicembre del '98 è
stato istituito il Comitato per l'anno
2000, l'organo collegiale
consultivo della Presidenza del Consiglio dei
Ministri con l'obiettivo
di monitorare il livello di preparazione di istituzioni e aziende sul
problema e informare sulle sue possibili conseguenze.
In realtà una
vera e propria unità di crisi con forti poteri di coordinamento è
nata solo il 14 ottobre di quest'anno per iniziativa di Franco
Bassanini, sottosegretario alla Presidenza del
Consiglio,
ciononostante alcune conseguenze legate al baco del Millennio si sono
già verificate. Se il termine globalizzazione ha significato in
passato un processo estraneo e distante oggi il Millennium bug ha
cambiato le cose mostrandoci come la globalizzazione significhi libero
transitare dell'informazione più che libero transitare della merce.
Anche la circolazione di un bene o di una tecnica è, a suo modo, una
forma di comunicazione e come tale recepita, interpretata e
ritrasmessa; ecco perché la diffusione di una tecnica implica
necessariamente una trasformazione di quella stessa tecnologia ed il
conseguente insorgere di errori e problemi imprevedibili. |
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