MediaMente.agorà

 


Rai Educational
19/05/99 

Luoghi 'non fisici'

 

Puntata integrale in formato Real Audio Clicca qui per scaricare Real Player

Sant'Agostino, uno dei massimi filosofi dell'antichità cristiana, definendo il tempo, parla di "exstensio animi", estensione dell'anima. Il tempo, cioè, esiste solo nell'anima, come percezione che l'anima ha del passato, del presente e del futuro. A ben pensarci si può estendere questa metafora anche all'idea che noi abbiamo dello spazio, perché non è solo lo spazio fisico ad essere reale, ma anche tutti gli spazi che esistono e prendono vita proprio nelle percezioni che ne abbiamo.

Se, per esempio, nel salone della propria casa si riceve una telefonata di lavoro del proprio capo, lo spazio reale di quella comunicazione telefonica, inteso come insieme di elementi condivisi, è lo spazio lavorativo. Accanto a quello domestico e familiare che fisicamente ci circonda, infatti, esiste lo spazio nel quale si trasmette la comunicazione di lavoro e nel quale ogni elemento acquista un suo significato.

Pierre LevyAttento studioso dei mondi virtuali (spazi che hanno una forte valenza "reale" anche se non sono "fisici" in senso comune) è il filosofo francese Pierre Levy che, a proposito della differenziazione dei molteplici spazi di vita e comunicazione, considera falsa l'idea comune secondo la quale esiste un unico spazio reale, quello fisico e geografico.

Come spiega Levy, invece, ci sono moltissimi spazi: "c'è lo spazio fisico e geografico e c'è lo spazio affettivo. In questo momento, per esempio, mia moglie mi è più vicina nello spazio affettivo, anche se si trova a Parigi, di Lei che è qui a due metri da me. Lo spazio affettivo non coincide con lo spazio fisico e lo spazio semantico, a sua volta, può essere differente dallo spazio affettivo e dallo spazio territoriale. Gli spazi si sovrappongono gli uni agli altri. Se non ho alcuna relazione economica con il mio dirimpettaio perché non gli vendo e non gli compro niente, ma pratico una qualche forma di commercio internazionale con uno che si trova a Hong Kong, nello spazio economico sono più vicino a Hong Kong che al mio dirimpettaio".

E' importante allora sottolineare come le comunicazioni a distanza, come quella di carattere economico citata nell'esempio, rappresentino il motore principale di una trasformazione della relazione che esiste tra i molteplici spazi reali. Si è passati, cioè, da una naturale sovrapposizione di questi spazi ad una loro progressiva 'dissociazione'.

"Quando tutti erano contadini e abitavano in piccoli alloggi -continua Levy- lo spazio fisico, geografico, territoriale coincideva perfettamente con quello affettivo: si potevano conoscere e amare solo gli appartenenti al proprio villaggio. Così per lo spazio economico, perché non si potevano avere relazioni economiche che con la gente del proprio villaggio. Dunque, c'era una sovrapposizione di spazi. Da due o tre secoli, invece, tutta l'evoluzione sociale si muove verso una dissociazione degli spazi gli uni rispetto agli altri. E lo sviluppo della cybercultura porterà al prolungamento di questo processo di dissociazione ma realizzerà anche un avvicinamento delle persone che si muovono nella stessa sfera di interessi. Nel cyberspazio potranno contattarsi realmente".




 

Indice puntate

Indietro

Homepage

Torna a inizio pagina