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Rai Educational
29/04/99 

Case telematiche

 

Case telematiche

Il computer, la stampante, il fax, il telefono cellulare, il forno a microonde, la Tv digitale via satellite: sono tutti strumenti che ormai si utilizzano abitualmente in casa, sia per lavoro che per svago. Molti di questi strumenti si servono di tecnologie digitali, cioè sono basati sui bit, lunghe catene di zero e di uno. Le nostre case si stanno quindi progressivamente riempiendo di bit grazie ad apparecchi di questo tipo che occupano spazi domestici sempre più numerosi. Tutto questo modifica la casa. La modifica non solo perché c'è un cambiamento nello stile dell'arredamento - data l'alta presenza di 'tecnologie' sparse nelle diverse stanze - ma piuttosto perché cambia il modo in cui si usano una serie di strumenti e il modo in cui, di conseguenza, si posizionano nel nuovo ambiente in cui compaiono. Vediamo l'opinione di William Mitchell, professore ordinario di Architecture and Media Arts and Sciences, da tempo impegnato nella promozione internazionale dell'utilizzo del computer nella progettazione architettonica.

William Mitchell"Non solo il telelavoro, ma molte altre funzioni stanno tornando alla casa come risultato della rivoluzione digitale, c'è molto più "entertainment", adesso, nelle case. Tutto questo cominciò con la radio e la televisione e adesso sta aumentando con le nuove forme di intrattenimento digitale. Anche il commercio sta rientrando nelle case: lo shopping elettronico da casa e le operazioni bancarie, per esempio. Un grande numero di funzioni, dunque, tornano ad essere svolte nello spazio domestico, per cui è necessario che esso cambi per adeguarsi ai nuovi bisogni che l'era digitale ha fatto emergere. Non si possono avere l'istruzione, il lavoro e l'intrattenimento tutti nello stesso spazio e con lo stesso strumento elettronico, è necessario creare, nelle case, spazi maggiori. Tutto questo implica una grande differenziazione dello spazio per funzioni diverse ed è relativamente facile organizzarsi nelle case nuove. Certamente, è molto difficile trasformare le case preesistenti per renderle adeguate a queste nuove condizioni. Si tratta di una grande sfida per gli architetti e per gli urbanisti".

Ma non è solo agli architetti che spetterà la riorganizzazione degli spazi delle case 'piene di bit'. La sfida è anche quella di tentare di dare un ordine a tutti questi bit in circolazione. Si può ipotizzare, per esempio, di mettere in collegamento l'intera rete di chip che sono alla base del funzionamento dei vari elettrodomestici.

Vinton Cerf"Oggigiorno, i personal computer, sia portatili che da scrivania, così come i grandi computer di rete, fanno tutti parte dell'ambiente di Internet - spiega Vinton Cerf - Chip che assolvono l'Internet Protocol, vengono inseriti negli apparecchi come accessori. In questo modo, il frigorifero oppure lo scaldabagno, la lavapiatti e la lavatrice possono diventare parte di Internet: avranno, al loro interno, dei piccoli chip per Internet e saranno collegati ad una rete che percorre la casa. Ora, forse, mi chiederete perché mai si può voler collegare questi apparecchi in rete, e dispongo di diverse buone risposte a questo quesito: le compagnie elettriche vorrebbero poter controllare una parte di questi apparecchi in modo che, nel momento di massima richiesta di energia, si possano spegnere, per esempio, gli scaldabagni, e ridurre, così facendo, la richiesta di elettricità per quel lasso di tempo. Ciò non rovinerebbe lo scaldabagno ed eviterebbe una altrimenti necessaria espansione della capacità produttiva, che risulterebbe molto costosa. Così, se è possibile risparmiare controllando gli elettrodomestici, i consumatori risparmiano a loro volta, in quanto non dovranno pagare ancora di più per l'energia elettrica".

E un'altra ipotesi di 'organizzazione' dei bit che stanno riempiendo e sempre più riempiranno in futuro le nostre case è quella, in un certo senso opposta alla precedente, di spezzettare il computer per crearne tante piccole versioni monouso, di facile utilizzo, specificamente studiate per ogni singola attività da svolgere in casa come ci spiega il designer Michele De Lucchi:

Michele De Lucchi"Noi oggi ci portiamo a casa il computer, ma in realtà facciamo quello che faremmo ugualmente in ufficio, cioè è uno strumento di ufficio che ci portiamo a casa e lo usiamo per scrivere, per far dei conti e per fare tutte le altre cose che il computer fa bene. Ma cosa potremmo fare col computer a casa? […] Il computer a casa deve essere "accendibile" con un bottone, deve avere un unico software applicato per quella funzione per la quale il computer è stato fatto e deve essere nel luogo dove deve essere utilizzato. Con tantissime forme variabili e forme che sono adatte alla funzione per la quale è stato creato".




 

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