20/04/99
Free software
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La scura schermata del sistema operativo Ms-Dos è, forse, sconosciuta alla maggior
parte delle persone che, pure, utilizzano il computer. Infatti per utilizzare il pc,
ormai, si accede direttamente al desktop, per esempio quello di Windows: una scrivania
sulla quale sono collocate le immagini che permettono di 'lanciare' i programmi. Anche
accendendo il computer in modalità Ms-Dos quello che si può fare è più o meno la
stessa cosa: si attivano una serie di funzioni del sistema. Ma non si può andare oltre,
ovvero non si può modificare nulla del suo funzionamento. E' un sistema fatto di software
proprietario. Significa che è protetto da copyright e che è installato su milioni e
milioni di computer senza essere accompagnato dal suo codice sorgente, ovvero da quella
serie di istruzioni che sono alla base del suo intero funzionamento che conoscono, quindi,
solo i suoi proprietari o creatori.
Di fronte a questa logica del copyright applicato al software, che nel caso poi del
sistema operativo più diffuso al mondo, Windows di Microsoft, rafforza il monopolio di
Bill Gates, c'è chi reclama la libertà di poter intervenire direttamente sul sistema che
fa funzionare il suo computer. Come fa la Free Software Foundation, che al
grido di no-copyright difende e diffonde il freesoftware, il software libero come spiega Roberto di Cosmo, professore associato
di informatica della Scuola Normale Superiore di Parigi:
"Un programma è libero se è
possibile non soltanto utilizzarlo ma anche avere accesso a tutte le istruzioni che lo
compongono, a quello che si chiama 'il programma sorgente' E perché è importante avere
il programma sorgente? C'è una differenza abissale tra la complessità per un umano di
comprendere cosa succede in un programma, tra quello che è scritto nel linguaggio di
programmazione come può essere il Basic, Pascal, C, che sono relativamente comprensibili,
e quello che è scritto per il programma realmente eseguibile della macchina che è
l'unica cosa che vi vendono i monopolisti e, diciamo, le imprese commerciali in generale.
E' infatti impossibile sapere cosa fa veramente il programma Microsoft Word. La cosa che
potete fare è usarlo, ma è difficile capire cosa succede veramente dentro. Per esempio
non si può sapere se sta facendo una copia del vostro documento per spedirlo a qualcun
altro di nascosto. Per saperlo bisogna avere un accesso al codice sorgente grazie al quale
potete sapere non solo cosa fa il programma ma potete anche modificarlo, correggerne i
difetti, e potete adattarlo alle vostre necessità. Tutto questo è tutto nelle licenze di
utilizzazione che accompagnano il software libero. Il software libero non soltanto si può
modificare, ma si ha il diritto di farlo e si può distribuirlo in tante copie quanto si
vuole".
"Poiché
è un software libero, gli utenti hanno la "libertà", appunto, di modificare il
software stesso a seconda dell'uso che se ne vuole fare - sostiene Richard Stallman, hacker tra i più
leggendari e portavoce del movimento cyberpunk e che da anni conduce una personale
battaglia contro il copyright - hanno la libertà di studiare come funziona il software;
noi diamo all'utente il codice sorgente non c'è nulla di segreto all'interno del suo
software, e l'utente ha la libertà di fare copie e distribuirle in modo da condividerle
col suo vicino. Inoltre si ha la possibilità di fare versioni migliorate e diffonderle
sulla rete, al fine di un uso comune; di conseguenza, chiunque può collaborare alla
costruzione della sua comunità. Il significato di software libero consiste in queste tre
libertà che ho sinteticamente riassunto. L'idea stessa di questo sistema è che ogni sua
parte è software libero, così un utente può usare un computer che ha esclusivamente
software libero per ogni funzione. In questo modo non si è vincolati a nessun
proprietario di programmi".
"Il termine "Free Software", che viene dall'inglese - spiega Di Cosmo -
è un po' ambiguo perché in inglese 'free' vuol dire due cose: vuol dire 'libero' nel
senso di libertà di pensiero, e 'gratuito' nel senso di qualcosa che non si paga. Ed
effettivamente quello che è importante nel software libero è la nozione di libertà, non
tanto la nozione di gratuità".
"Vendere il software libero è una cosa molto importante secondo Stallman. Il modo
migliore per avere un sistema operativo libero, completo, è quello di comprare un cd-rom;
e questo è utilissimo. E in realtà il significato di software libero è anche che si è
liberi di venderne delle copie. Chiunque è libero di vendere copie, perché fa parte
della libertà di ridistribuire. Quando si parla di software libero è una questione di
libertà, non di prezzo. Non stiamo dicendo che nessuno deve mai pagare per avere una
copia. Diciamo che una volta che uno ha una copia, deve essere libero di cambiare il
software, ridistribuirlo, fare versioni migliorate e pubblicarle. E questo comprende la
libertà di vendere quando si ridistribuisce. E in realtà vendere copie di software
libero è molto importante perché è un modo per fare soldi. Dà la possibilità di
creare fondi per sviluppare nuovo software libero".
"Un esempio tipico di come tutto questo può funzionare lo si può vedere in
Francia - secondo Di Cosmo - dove ci sono varie decine di imprese di servizi, quindi di
imprese che vi aiutano a installare e a personalizzare i sistemi e che fanno della
formazione sull'uso del software libero. Inoltre le imprese che useranno il software
libero avranno la garanzia della perennità della soluzione informatica scelta avendo
accesso e dunque controllo del codice sorgente". |
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