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Scuola e Media - Servizio del 29/03/99 

La settimana della scienza 2

di Michele Fabbri

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La settimana della scienza regione per regione
di Fabio Panti


Ministero della ricerca scientifica e tecnologicaPer sette giorni, dal 21 al 28 marzo musei, università, centri di ricerca pubblici e privati, e tante altre istituzioni hanno organizzato centinaia di iniziative scientifiche. L’obiettivo della settimana della scienza - promossa dal Ministero della ricerca scientifica e tecnologica - è mettere i cittadini in grado di conoscere e capire cosa accade nel mondo della ricerca scientifica. Il successo della manifestazione cresce di anno in anno, e così le iniziative fioriscono in tutte le parti d'Italia.

 

Nell'Istituto Paolo Baffi di Fregene, a pochi chilometri da Roma, ad esempio è possibile studiare stelle e costellazioni su un enorme terrazzo dell’edificio. La lezione si fa all'aria aperta. Lo studio dei pianeti è uno spunto per disegnare un calendario, ricco di immagini e informazioni. Una volta rientrati in classe, gli alunni possono ricercare su Internet notizie su quello che hanno visto. Approfondiscono le loro conoscenze al computer e seguono le indicazioni dell'insegnante.
di Valeria Pini

Quest’anno il Ministero della ricerca scientifica e tecnologica ha indicato come filo conduttore della manifestazione il tema “Scienza ed educazione”. Questo non vuol dire, naturalmente, che solo le scuole sono coinvolte. Ad esempio sempre nel campo dell’astronomia ci sono tantissime altre iniziative di istituzioni scientifiche sparse in tutta Italia. Si va da Palermo, dove l’osservatorio Astronomico Vaiana ha allestito una mostra di strumenti e immagini astronomiche di valore storico, all’osservatorio di Brera a Milano, che propone nel proprio sito Internet un'interessante “visita guidata” al nostro Universo.

Day of planetariaInoltre l’associazione che raggruppa i planetari di tutt’Italia ha proclamato il 21 marzo - che è anche l’equinozio di primavera - “Day of planetaria”.

La settimana della scienza si avvale pienamente delle potenzialità offerte da Internet. Tutto avviene attraverso la Rete: dalle iscrizioni delle iniziative nel data base alla loro ricerca da parte del pubblico.

E’ veramente straordinaria la quantità di attività che fiorisce in ogni parte d’Italia e non solo nelle grandi città. Ad Adria nella piccola città del delta polesano, Giorgio Celli guida i ragazzi del liceo alla scoperta della natura, e il museo archeologico apre i battenti ad un’importante convegno internazionale.

E proprio Giorgio Celli ha animato una giornata di studio un po’ particolare, sul tema della percezione, sia animale che umana e su fenomeni come illusioni ottiche e déjàvu. Grazie a diapositive e interazioni personali i ragazzi hanno potuto capire meglio la vita degli animali e chiarirsi dubbi e perplessità di carattere scientifico da una fonte assai autorevole.

Liceo scientifico Galileo GalileiPromotore della settimana della scienza il professore Antonio Lodo, preside del liceo scientifico Galileo Galilei, che grazie anche all’entusiasmo della sua scuola ha potuto dare vita ad una serie di incontri e dibattiti interessanti su argomenti di carattere scientifico e tecnologico. I ragazzi si sono poi impegnati nella costruzione di un ipertesto sulla carta dei diritti umani al quale hanno lavorato con entusiasmo, attingendo anche dalla Rete informazioni e suggerimenti. Per l’occasione anche il museo archeologico, che raccoglie importanti testimonianze e reperti dell’antico porto di Adria, da cui il nome del mare adriatico, ha cercato di coinvolgere studiosi e appassionati con un convegno sulla storia dell’antico porto fra il sesto e quinto secolo A.C. per cercare di divulgare così la cultura storica e scientifica della cittadina, grazie all’entusiasmo della direttrice Simonetta Bonomi. Anche una piccola cittadina di 20mila persone ha potuto così vedere un gran fiorire di iniziative dimostrando quanto siano importanti le interazioni fra studenti, istituzioni culturali e semplici cittadini per la diffusione della cultura scientifica e la riflessione critica sugli sviluppi della scienza e della tecnica.

di Cristina Bigongiali

Abbiamo visto quante iniziative vengano innescate anche in una piccola città dal piacere di comunicare le conoscenze scientifiche, e ci siamo resi conto del ruolo che in questa comunicazione hanno le nuove tecnologie e i linguaggi multimediali. Abbiamo chiesto a Giorgio Celli, che è scienziato e comunicatore di grande efficacia, qual’è l’importanza di una corretta divulgazione scientifica e il ruolo che in essa rivestono proprio le Nuove tecnologie e la multimedialità:

Giorgio Celli"Fare della divulgazione scientifica, oggi presenta qualche problema, nel senso che viviamo in un mondo che si è assuefatto allo spettacolo; cioè tutte le cose devono avere un aspetto spettacolare, e da questo punto di vista si può tentare di contrastare la cosa o tentare una mediazione.Mi sembra che il compito di un bravo divulgatore sia quello di riportare tutto nell'ambito di una scienza piuttosto rigorosa.

E' chiaro che i mezzi, le nuove tecnologie possono servire a molto; io faccio molto uso di video e di diapositive.
Sono usciti di recente dei film destinati ai bambini, che impiegavano come tecnologia la computer grafica: parlo di Zeta e di A bug's life, che hanno come oggetto il mondo degli insetti. Ho sempre detto ai giornali o nelle interviste, che io credo sia importante divulgare la vita degli insetti, rendere questi animali, di solito così lontani e ripugnanti, più vicini a noi; ma una cosa deploro assolutamente: questi film sono infarciti di elementi fantastici e non di pura etologia dell'animale che trattano. Quindi ingenerano ignoranza; sono veicolo di simpatia verso gli animali che trattano, ma sicuramente di ignoranza su quello che realmente sono".

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