Per
sette giorni, dal 21 al 28 marzo musei, università, centri di ricerca pubblici e privati,
e tante altre istituzioni hanno organizzato centinaia di iniziative scientifiche.
Lobiettivo della settimana
della scienza - promossa dal Ministero della ricerca
scientifica e tecnologica - è mettere i cittadini in grado di conoscere e capire cosa
accade nel mondo della ricerca scientifica. Il successo della manifestazione cresce
di anno in anno, e così le iniziative fioriscono in tutte le parti d'Italia.
Nell'Istituto
Paolo Baffi di Fregene, a pochi chilometri da Roma, ad esempio è possibile studiare
stelle e costellazioni su un enorme terrazzo delledificio. La lezione si fa all'aria
aperta. Lo studio dei pianeti è uno spunto per disegnare un calendario, ricco di immagini
e informazioni. Una volta rientrati in classe, gli alunni possono ricercare su Internet
notizie su quello che hanno visto. Approfondiscono le loro conoscenze al computer e
seguono le indicazioni dell'insegnante. di Valeria Pini
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Questanno il Ministero della ricerca scientifica e tecnologica ha
indicato come filo conduttore della manifestazione il tema Scienza ed
educazione. Questo non vuol dire, naturalmente, che solo le scuole sono coinvolte.
Ad esempio sempre nel campo dellastronomia ci sono tantissime altre iniziative di
istituzioni scientifiche sparse in tutta Italia. Si va da Palermo, dove
losservatorio Astronomico Vaiana ha allestito una mostra di strumenti e immagini
astronomiche di valore storico, allosservatorio
di Brera a Milano, che propone nel proprio sito Internet un'interessante visita guidata al
nostro Universo.
Inoltre
lassociazione che raggruppa i planetari di tuttItalia ha proclamato il 21
marzo - che è anche lequinozio di primavera - Day of planetaria.
La settimana della scienza si avvale pienamente delle potenzialità offerte da
Internet. Tutto avviene attraverso la Rete: dalle iscrizioni delle iniziative nel data base alla loro ricerca da
parte del pubblico.
E veramente straordinaria la quantità di attività che fiorisce in ogni parte
dItalia e non solo nelle grandi città. Ad Adria nella piccola città del delta
polesano, Giorgio Celli guida i ragazzi del liceo alla scoperta della natura, e il museo
archeologico apre i battenti ad unimportante convegno internazionale.
E proprio Giorgio Celli ha animato una giornata di studio un po particolare, sul
tema della percezione, sia animale che umana e su fenomeni come illusioni ottiche e
déjàvu. Grazie a diapositive e interazioni personali i ragazzi hanno potuto capire
meglio la vita degli animali e chiarirsi dubbi e perplessità di carattere scientifico da
una fonte assai autorevole. Promotore della
settimana della scienza il professore Antonio Lodo, preside del liceo scientifico Galileo
Galilei, che grazie anche allentusiasmo della sua scuola ha potuto dare vita ad
una serie di incontri e dibattiti interessanti su argomenti di carattere scientifico e
tecnologico. I ragazzi si sono poi impegnati nella costruzione di un ipertesto sulla carta
dei diritti umani al quale hanno lavorato con entusiasmo, attingendo anche dalla Rete
informazioni e suggerimenti. Per loccasione anche il museo archeologico, che
raccoglie importanti testimonianze e reperti dellantico porto di Adria, da cui il
nome del mare adriatico, ha cercato di coinvolgere studiosi e appassionati con un convegno
sulla storia dellantico porto fra il sesto e quinto secolo A.C. per cercare di
divulgare così la cultura storica e scientifica della cittadina, grazie
allentusiasmo della direttrice Simonetta Bonomi. Anche una piccola cittadina di
20mila persone ha potuto così vedere un gran fiorire di iniziative dimostrando quanto
siano importanti le interazioni fra studenti, istituzioni culturali e semplici cittadini
per la diffusione della cultura scientifica e la riflessione critica sugli sviluppi della
scienza e della tecnica.
di Cristina Bigongiali
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Abbiamo visto quante iniziative vengano innescate anche in una piccola città dal
piacere di comunicare le conoscenze scientifiche, e ci siamo resi conto del ruolo che in
questa comunicazione hanno le nuove tecnologie e i linguaggi multimediali. Abbiamo chiesto
a Giorgio Celli, che è scienziato e comunicatore di grande efficacia, qualè
limportanza di una corretta divulgazione scientifica e il ruolo che in essa
rivestono proprio le Nuove tecnologie e la multimedialità:
"Fare
della divulgazione scientifica, oggi presenta qualche problema, nel senso che viviamo in
un mondo che si è assuefatto allo spettacolo; cioè tutte le cose devono avere un aspetto
spettacolare, e da questo punto di vista si può tentare di contrastare la cosa o tentare
una mediazione.Mi sembra che il compito di un bravo divulgatore sia quello di riportare
tutto nell'ambito di una scienza piuttosto rigorosa.
E' chiaro che i mezzi, le nuove tecnologie possono servire a molto; io faccio molto uso
di video e di diapositive.
Sono usciti di recente dei film destinati ai bambini, che impiegavano come tecnologia la
computer grafica: parlo di Zeta e di A bug's life, che hanno come oggetto il mondo degli
insetti. Ho sempre detto ai giornali o nelle interviste, che io credo sia importante
divulgare la vita degli insetti, rendere questi animali, di solito così lontani e
ripugnanti, più vicini a noi; ma una cosa deploro assolutamente: questi film sono
infarciti di elementi fantastici e non di pura etologia dell'animale che trattano. Quindi
ingenerano ignoranza; sono veicolo di simpatia verso gli animali che trattano, ma
sicuramente di ignoranza su quello che realmente sono". |
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