Si è da poco concluso a Bologna il Futurshow, la grande manifestazione del multimediale
di Bologna.
Nei giorni passati siamo andati all'interno del Futurshow cercando di scivolare alle
spalle del sensazionalismo e cercando di riproporvi alcune delle più interessanti sezioni
espositive di un evento che si propone di per sé come una porta sul futuro.
Quale futuro ci apre il Futurshow? Un occhio innanzitutto alle innovazioni che
riguardano immediatamente il mondo che ci circonda, la casa, l'ambiente di lavoro, la vita
quotidiana.
La mattina, prendendo il caffé, leggeremo la posta elettronica. Subito dopo, potremo
vedere le ultime notizie su un quotidiano on line. In cucina un terminale ci insegnerà
ricette da preparare in pochi minuti. Gli elettrodomestici di casa saranno, collegati in
Rete e gestiti da un computer. Potremo regolare il funzionamento di ogni singola macchina,
ma sarà anche possibile usare il monitor per fare la spesa scegliendo i prodotti in un
negozio virtuale.
Queste meraviglie della tecnologia, fanno già parte della realtà. Sembra che sia arrivato il momento
di dire addio ai messaggi incollati sui frigoriferi. Un computer dallo schermo piatto,
montato sullo sportello del frigo, diventa il cervello della nostra abitazione.
Utilizzando la tastiera si possono mandare e-mail, controllare lo stato di conservazione
degli alimenti, o osservare che cosa succede nelle altre stanze.
E' molto probabile che nella casa del futuro avremo un monitor su ogni tavolo e
l'aspirapolvere che risponde ai sogni di ogni casalinga: una macchinetta intelligente che è in grado di muoversi da
sola, di evitare gli ostacoli e di sconfiggere la polvere. Chi ha un giardino, invece,
potrà trovare utile il robot tagliaerba, un rasaerba solare che taglia l'erba da solo.
Dovremmo iniziare a cercare il grande fratello anche nel forno? Molti commentatori già
tremano all'idea che elettrodomestici e strumenti saranno riempiti di chip
superintelligenti e superintegrati in grado di controllare la vita della casa in ogni suo
aspetto. E che finiranno per decidere autonomamente quando è il caso di fare la spesa e
cosa comprare. Ma le cose stanno davvero così?
Probabilmente no, quello che probabilmente accadrà sarà che, come sempre, l'innovazione
tecnologica semplificherà alcuni processi e spingerà verso una progressiva
personalizzazione di alcuni servizi. Il primo settore che ha risentito di un simile
sviluppo è stato quello dell'informazione, la Rete e le nuove tecnologie hanno rinnovato
il modo di produrla e di distribuirla. E ormai praticamente tutti i grandi quotidiani si
sono affacciati sul Web con servizi informativi basati proprio su quel concetto: la
personalizzazione.
Due quotidiani piuttosto importanti, La Nazione e Il Resto del Carlino, hanno inaugurato al
Futurshow il loro sito; per il momento solo con una riproduzione fedele del quotidiano, ma
prossimamente con una redazione apposita per permettere un'aggiornamento continuo anche
sulle realtà locali. E' indubbio che i giornali vogliano quindi conquistare un loro
spazio anche sulla Rete, offrendo informazioni sempre più personalizzate e tempestive, ma
questa interazione sta avvenendo anche con il giornalismo televisivo? Enrico Mentana
sostiene che un futuro TG5.it possa essere considerato un traguardo importante: per il
momento molte delle notizie più importanti vengono riportate su Mediasetonline ma assisteremo ad una
integrazione dei new media e la professione del giornalismo sempre più massiccia e
necessaria come ad esempio hanno dimostrato anche i recenti fatti di cronaca in cui
l'informazione on line ha avuto un grosso peso.
di Cristina Bigongiali
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Certo leggere un quotidiano da un computer non si prospetta
l'operazione più comoda del mondo. La miniaturizzazione degli strumenti di comunicazione
dai telefonini ai computer palmari ha avuto come necessaria evoluzione la creazione del
primo "wearable computer", un calcolatore indossabile che per alcuni
rivoluzionerà il concetto della tecnologia mobile.
Il
"wearable computer", ha uno schermo minuscolo che si indossa come un paio di
occhiali. Il "wearable computer", ha le dimensioni di un walkman, pesa 299
grammi e ha un hardisk largo pochi centimetri. Questo calcolatore svolge tutte le funzioni
di un computer da tavolo. Come spiega Koji Nakase l'ingegnere dell'Ibm che lo ha progettato "con questo monitor si può
navigare, leggere la posta elettronica oppure parlare con altre persone collegate alla
Rete, attraverso un piccolo microfono". E' così il "wearable computer" si
trasforma in una specie di assistente personale al quale dettare appunti in ogni momento.
Una funzione utile, soprattutto per chi è abituato a lavorare ogni giorno in un posto
diverso.
Si tratta naturalmente solo di un prototipo, i suoi successori saranno probabilmente molto
diversi ma seguiranno una strada che ormai è inevitabilmente tracciata: quella della
comunicazione ovunque. In casa, in ufficio e anche in auto.
La tecnologia digitale ci dà la possibilità di incontrare persone, trovare
informazioni o inviare rapidamente documenti urgenti. Adesso i sistemi di comunicazione
satellitare permettono di fare tutto questo anche viaggiando. E così una macchina può
trasformarsi in un comodo ufficio, dotato di computer,fax e telefono. Attraverso la rete
Internet si comunica a distanza con i colleghi che si trovano in un'altra città. La
comunicazione all'insegna della mobilità. L'informazione viene scambiata in movimento. Da
cellulare a computer, da macchina a cellulare.
La Ferrari al motorshow ha infatti presentato una
versione tecnologica della Ferrari di Maranello. Da un piccolo terminale satellitare posto
nel cruscotto, si può scoprire quali sono le strade con minor traffico, ma si può anche
navigare in Internet, comunicare con altre persone, oppure controllare, attraverso un
sistema computerizzato, lo stato di salute della macchina. |
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