I film danimazione
usciti recentemente nelle sale cinematografiche sono realizzati in gran parte con il
computer. Ma alle spalle di questi nuovi cartoni animati c'è una lunga storia e degli
elementi di continuità con la tradizione.
Abbiamo chiesto a Carlo Montanaro,
storico del cinema danimazione, da dove nasce il linguaggio dei cartoni e quali sono
gli elementi di continuità tra i recenti cartoni realizzati con il computer, con il 3D, e
il cinema di animazione delle origini: "Alla radice di questi nuovi linguaggi c'è il
ritmo cinematografico. Nel periodo in cui esisteva l'astrattismo nella pittura il cinema
danimazione ha cercato di aggiungere il tempo all'inquadratura di ogni quadro, di
ogni segno grafico. E questo tempo era in realtà basato su dei discorsi armonici, quindi
musicali, come indicano i titoli di alcune opere di quel periodo - "studi",
"opus", "simphony"-, anche se la musica ancora non c'era, o poteva
essere solo suonata dal vivo.
Quando finalmente il cinema poi adotta il suono si fa avanti un'avanguardia molto più
consapevole. Ed ecco che con Oskar Rishinger ed altri personaggi, si presenta la
possibilità di sincronizzare le immagini e la musica, semplicemente con il pennello che
dipinge direttamente sulla pellicola. Credo che questo sia il nucleo che poi ha fatto
iniziare tutto quello che accade oggi, dove musica e immagine, entrambe sintetiche,
possono continuare ad interagire per approfondire tutta una serie di elementi
espressivi".
Abbiamo approfondito limportanza del ritmo, descrivendone il valore essenziale
nell'animazione d'avanguardia, nelle prime sperimentazioni. Tuttavia per capire da vicino
come è possibile coniugare nuove tecnologie e tradizione,animazione classica,
tentiamo di analizzare un recente prodotto del cinema di animazione italiano: "La Gabbianella e il Gatto".
La
Gabbianella e il Gatto, secondo lungometraggio animato del regista Enzo D'Alò - già autore de
"La Freccia Azzurra"
- si è rivelato un vero e proprio successo italiano nel campo dell'animazione, in una
stagione letteralmente invasa dalle grandi produzioni Usa realizzate con tecniche
informatiche sofisticatissime. E' forse proprio l 'aspetto 'artigianale', oltre al fascino
del racconto e dei personaggi, che ha conquistato il pubblico. Eppure, dietro questa
apparenza naive si nasconde un'anima informatica come ci racconta lo stesso D'Alò: "Utilizzare
l'informatica nellanimazione è diventata quasi una necessità perché permette di
ampliare molto le mie scelte registiche. Lavorare con l'informatica aumenta notevolmente
le possibilità espressive. Nell'animazione tradizionale si potevano sovrapporre fino a
4-5-6 livelli di acetato e quindi di conseguenza non si poteva mettere in sovrapposizione
più di 5 o 6 disegni. Con l'informatica i livelli diventano infiniti e quindi posso
costruire un'azione anche molto complicata dando a ogni personaggio un livello diverso.
Inoltre gli stessi movimenti macchina sono automatizzati. Grazie all'informatica posso
muovere la macchina con continuità, con piccoli e costanti movimenti. Questo nel cinema
d'animazione tradizionale costituiva un grosso problema perché era un enorme lavoro di
ripresa quello di spostare lentamente e impercettibilmente ogni fotogramma. Attraverso
linformatica è possibile vedere in tempo reale i movimenti delle scene, vedere le
scene stesse ed effettuare un controllo prima che le scene vengano scaricate su pellicola".
La "Gabbianella", prodotta dalla società
Lanterna Magica di Enzo D'Alò
e dalla Cecchi Gori, ha impiegato, nei
due anni di lavorazione, 300 tra artisti e tecnici, che hanno creato 1260 scenografie e
consumato due tir di matite per realizzare i 220.000 disegni necessari ad animare i 75
minuti del cartoon. Il film è stato realizzato dalla Tip Toe, per la parte grafica,
diciamo 'tradizionale' e da Cartoonia per la parte informatica che riguarda la coloritura
dei personaggi e delle scene, le riprese, gli effetti speciali, l'animazione finale e il
montaggio. Marco Massa di Cartoonia ci spiega come sono state utilizzate queste nuove
tecnologie: "Il parco macchine informatico di Cartoonia lavora
principalmente su Silicon Graphics, computer
creati appositamente per la grafica. La prima fase informatica del film è
quella della scannerizzazione al computer dei personaggi e delle scenografie realizzati a
mano dai disegnatori. Una volta scansionati, tutti i disegni vengono poi mandati in rete
agli altri calcolatori per la coloritura. I vari personaggi colorati, le scenografie, le
ombre, i vari effetti, confluiscono nella parte di controllo finale, dopodiché si
costruisce la scena secondo il linguaggio del montaggio cinematografico. Si creano i
movimenti camera, gli effetti speciali, si costruiscono l'insieme delle scenografie e vari
personaggi vengono resi tridimensionali grazie all'uso delle ombre, delle luci".
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Lo stesso regista Enzo D'Alò descrive come ha
cercato di utilizzare correttamente gli strumenti tecnologici a sua disposizione:
"L'uso del computer, pur essendo fondamentale nella realizzazione del cartone, non
traspare nella sua resa finale ed è ancora meno evidente l'impiego delle tecniche
tridimensionali, che hanno reso più efficaci alcune scene ma sono state volutamente
'nascoste'. |
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Ne "La Gabbianella e il Gatto"
ci sono diverse scene realizzate con la modellizzazione tridimensionale. Ad esempio, la
sequenza delle due navi che si scontrano è praticamente impossibile da designare a mano
senza far vibrare tutti i segni. Però non se ne accorge nessuno perché io cerco sempre
di nasconderlo, cerco sempre di uniformare la pasta del 3D con quella di tutto il resto
del film. Credo che gli effetti speciali servano per raccontare delle storie e non debbano
mai diventare il fine del film. Quindi, a maggior ragione, nascondo gli effetti speciali perché restino
semplicemente al servizio della storia, senza prendere mai troppo spazio o diventare
ingombranti." |
di Margherita Mearelli
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La Gabbianella è un esempio di come luso del computer, in maniera
controllata, possa giovare alla realizzazione di un cartone. Facciamo però
ancora un salto nel passato insieme a Carlo
Montanaro per sapere come veniva utilizzato il computer alle origini del cinema
danimazione: "Si può affermare che la sperimentazione col computer nel campo
dellanimazione sia stata inventata quando ancora il computer praticamente non
esisteva o quasi. I fratelli Whitney nelle loro prime sperimentazioni utilizzavano lo
schermo di un radar di un carro armato: un'apparecchiatura recuperata da una discarica
militare. Manipolando i segnali classici del radar i due fratelli riuscivano a coordinare
le immagini in movimento alla musica. Questo esperimento porterà prima ad una
collaborazione con i laboratori dell'Ibm e poi ad una
serie di sperimentazioni con alcune università. Fino ad arrivare al punto in cui John
Whitney, che purtroppo è recentemente scomparso, riesce a creare un programma interattivo
che permette addirittura di far combaciare perfettamente immagine e suono attraverso una
sorta di automatismo".
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