Il fatto che l'editoria sia in crisi già da
qualche anno non è certo una novità. La perdita delle vendite si aggira attorno al 20%
l'anno.
Per far fronte a questa crisi si stanno sviluppando nuovi sistemi di produzione e vendita.
Da qualche anno infatti in America e in Canada sta prendendo piede nel mondo dell'editoria
una nuova tecnologia di stampa: il print on demand, ossia la stampa su richiesta.
Una tecnologia che può rivoluzionare il nostro modo di produrre e di acquistare libri.
Prima di vedere di cosa si tratta facciamo un salto indietro per cercare di capire quali
sono i motivi per cui leditoria è in crisi.
Abbiamo chiesto a Mario Guaraldi titolare della casa
editrice Guaraldi che sta appunto sperimentando il sistema del print on demand, le ragioni che
per le quali l'editoria tradizionale si trova in difficoltà:
"Partiamo dal momento in cui un libro è già stato deciso e bisogna metterlo in
commercio.
Il primo dramma autentico è la fissatura della tiratura. Non esistono infatti metodi di
marketing che consentano di stabilire quanto un libro possa funzionare sul mercato.
Il marketing che viene oggi usato è puramente statistico cioè si verificano i libri
che hanno avuto una storia analoga o dello stesso autore, si vede come hanno funzionato e
si mettono sul mercato una stessa identica quantità.
Una volta che viene messo in circolazione questo libro vive mediamente non più di un
mese. In questo mese gioca tutta la sua partita e viene inesorabilmente reso ai magazzini
dell'editore.
Il magazzino è stato ed è il vero problema dell'editoria tradizionale. Il costo della
gestione di un magazzino è il costo principale di un editore. Questo sistema è troppo
costoso ed è oggi al collasso".
La strada alternativa sembra essere quella del print on demand che
letteralmente significa "stampa su richiesta" del lettore.
Un sistema già sperimentato in alcuni paesi come Svezia, Norvegia e Olanda, dove nelle
librerie è possibile trovare un terminale per consultare titoli e volumi che possono
essere immediatamente stampati sul posto.
Negli Stati Uniti e in Canada, invece, la produzione on demand è stata
accentrata su grandi stampanti digitali, attive 24 ore al giorno, in grado di eseguire
subito gli ordini e di assicurare la consegna dei libri a domicilio in tempi rapidissimi.
Ma il print on demand è un concetto abbastanza articolato come ci ha spiegato
ancora Mario Guaraldi:
"Per print on demand si intendono tre cose ben distinte tra di loro.
Cominciamo da quella più semplice di cui molti giornali hanno parlato.
Gli autori possono autoprodursi in tirature molto ristrette. Questo significa che si
recupera tutta quella parte di editoria, di ricerca e di nicchia che fino a ieri era
scomparsa.
Un altro aspetto che è quello sulla ristampa potenziale della totalità dei titoli che
oggi sono morti, sepolti.
Grazie a questo nuovo strumento di stampa il lettore che va in libreria o in biblioteca e
trova un libro che gli interessa lo può subito ordinare e ricevere anche in copia
singola.
Infine il vero punto su cui si gioca il futuro dell'on demand è il miglioramento
della distribuzione che avviene tramite Internet. Io come editore, voglio poter scegliere
i miei libri senza essere condizionato dall'aspetto commerciale.
Oggi questo lo posso fare.
Pubblico il mio libro "virtualmente" su Internet in formato Pdf.
E' un libro a tutti gli effetti ed è quindi sfogliabile esattamente come un libro
normale. Il libro aspetta che qualcuno lo richieda per posta elettronica. A questo punto
il libro diventa anche cartaceo, viene stampato e quindi assume la vita di un libro
tradizionale.
In questo modo non butto via cellulosa, non spreco soldi in anticipo su tirature
certamente arbitrarie. Inoltre quel libro che ha avuto cinquanta richieste è un libro che
finalmente ha compiuto la sua funzione, ha trovato i suoi cinquanta lettori.
Ma se poi, dopo, da Internet arrivassero cinquantamila richieste sarei ancora più
contento. A questo punto tornerei volentieri nella tipografia tradizionale e stamperei i
libri richiesti e la distribuzione in maniera tradizionale, perché questo è il
potenziale dell'on demand abbinato ad Internet.
E' una rivoluzione distributiva prima ancora che produttiva".
Ma vediamo nel particolare come si realizza il print on demand. Abbiamo visitato la prima libreria virtuale in Italia, Fastbook.net a Rimini, che utilizza la nuova
tecnologia di stampa.
La casa editrice virtuale, il giorno in cui l'abbiamo visitata, ha avuto ad esempio una
richiesta di un libro del professor Paolo
Fabbri da parte di Galassia Gutenberg,
la mostramercato sul libro che si svolge a Napoli. Il libro una volta messo a punto
corredato delle immagini viene inviato per posta elettronica in formato Pdf e per la prima
volta stampato a Napoli.
Quindi il libro in questo caso viene fisicamente stampato da chi lo riceve e non
dalleditore.
Il libro tradizionale, come lo conosciamo noi oggi, dunque, non scomparirà
completamente, cambierà solo il suo modo di manifestarsi. |