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Creatività - Servizio del 12/02/99 

Il corpo in gioco

di Rossella Li Vigni e Lorenzo Taiuti

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Immagini e parole
di Michele Alberico


I labirinti del corpo in gioco è il titolo di una mostra realizzata a Torino dal Comitato Progetto Arslab, un’associazione di artisti e critici d’arte.

Sono state scelte le parole chiave "corpo" e "gioco", per far capire come un’opera d’arte può trasformarsi, grazie all’interazione con il corpo umano, e come può diventare il veicolo di nuove forme di comunicazione in cui anche la gente comune può giocare con le creazioni artistiche.

Uno dei lavori presentati alla mostra è Telematic Dreaming di PaulTelematic Dreaming Sermon, un’opera che riflette e indaga sulla telecomunicazione. Telematic dreaming invita a riflettere e a sognare sulla possibilità di comunicazione a distanza inserendola in un contesto di gioco.

I visitatori sono invitati a sdraiarsi su due letti posti in luoghi diversi della mostra. Attorno ai letti ci sono dei televisori.

Le persone sedute sui letti cercano un contatto reciproco mentre vengono riprese da una telecamera. La proiezione sullo schermo televisivo mostra le persone come se si trovassero nella stessa situazione. In questo modo si possono controllare i propri movimenti e giocare con quelli degli altri.

Il lavoro di Christof Grosse si basa invece su un semplicissimo elemento di vibrazioni sonore all’interno di una coppa di bronzo riempita d’acqua. Il suono nasce dalle mani, si trasferisce al bronzo e infine all’acqua. In questo modo l’artista cerca di far avvicinare la complessità della tecnologia all’armonia della natura.

KageKage di Chikamori e Kuhno, è un lavoro basato sul rapporto fra reale e virtuale (Kage in giapponese significa ombra). Dei piccoli coni forniti di un sensore sulla punta, ogni volta che vengono toccati, producono delle ombre in movimento. L’ombra rielaborata al computer si colora o si trasforma in un’immagine di un fiore che sboccia.

Il reale e il virtuale diventano così un gioco per interrogare sia il modo in cui guardiamo la realtà, sia il modo in cui l’idea di virtuale è stata finora sviluppata all’interno del campo dell’arte e della tecnologia.

La partecipazione dell’uomo comune all’opera d’arte diventa non solo la condizione necessaria per far funzionare l’opera stessa, ma anche la premessa dello sviluppo espressivo dell’installazione artistica. Il contatto e lo scambio avvengono attraverso i sensi - la vista, l’udito e il tatto - ma avvengono anche attraverso le più importanti funzioni fisiologiche come quella del battito cardiaco.

Il lavoro di Mario Canali è un lavoro sulla sintonia, che parte da un dato estremamente fisico: la registrazione dei battiti cardiaci, il cui rilevamento avviene infilando un dito in uno strumento cavo."Ritmi" di Mario Canali

I battiti cardiaci dei partecipanti connessi al dispositivo sono in grado di creare una serie di ritmi che poi si trasformano in musica e suoni. E’ un lavoro sincretico che definisce uno spazio di comunicazione di gruppo.

Su questo tipo di comunicazione collettiva si basa anche un lavoro di Piero Gilardi: Connected Es. Si tratta di un’installazione virtuale in cui si mischiano i dati provenienti dalla Connected Es: proiezioni battito cardiacorilevazione del respiro e del battito cardiaco. Una serie di proiezioni realizzate con il computer vengono visualizzate all’interno di un pozzo, e rappresentano visivamente il ritmo cardiaco e il respiro di tre partecipanti. Si crea un gioco di sintonia e di interazione con l’obiettivo di ritrovarsi, di riconoscersi e, in qualche modo, di fondersi.

NavigazioneL’arte moderna e la scienza informatica stanno sempre più trovando percorsi che le accomunano.

Le opere d’arte realizzate grazie agli strumenti tecnologici sono in grado di modificare la percezione del reale e di dare la possibilità alle persone di collocarsi in una situazione artificiale.

Ognuno è in grado, tramite il proprio corpo e le proprie scelte, di dare impulsi sempre differenti a opere altrimenti statiche; ma sono proprio gli artisti che hanno ideato queste opere, i primi a divertirsi con la gente.
Ennio Bertrand, uno di questi artisti, ci spiega come si sviluppa un suo lavoro: "La mia installazione è intitolata Ritratti Profumati. L’installazione è molto semplice: è composta da una telecamera, un computer e una stampante a getto d’inchiostro. Il profumo viene aggiunto all’interno dell’inchiostro, e quando l’immagine appare stampata contiene il profumo che ho scelto. Il senso è quello di lasciare una testimonianza di vitalità, una testimonianza umana, attraverso il computer".

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