Per conoscere la scena telematica
alternativa della capitale abbiamo scelto un punto di vista particolare, quello di un
Centro Sociale nel quale la telematica ha fatto il suo ingresso quando ancora non si
parlava di Internet.
Parleremo del Forte Prenestino dove abbiamo
incontrato i componenti del gruppo
Avana e del gruppo Lynx.
Ma iniziamo facendo una rapidissima ricostruzione storica di questo centro sociale.
Il Forte Prenestino fu costruito nel 1876 dai Savoia come parte integrante della
cintura difensiva della città di Roma costituita da 16 fortezze militari. Utilizzato dai
fascisti durante la seconda guerra mondiale come deposito di armi fu poi successivamente
abbandonato. Nel 1986 fu occupato dai giovani del quartiere Centocelle e da allora è
stato adibito a spazio sociale.
E sempre allinterno del Forte Prenestino che nel 1989, durante
lesplosione del cyberpunk, la più recente corrente di cultura alternativa
informatica, un folto gruppo di giovani romani iniziava a costruire degli accessi pubblici
alla Rete attraverso la cosiddetta tecnologia Fidonet,
lanticipatrice di Internet.
Uno di questi accessi si chiamava Avvisi
Ai Naviganti o, più in breve, Avana
BBS e raccolse da subito centinaia di appassionati dinformatica, fornendo
gratuitamente accessi alla Rete.
Arturo di Corinto del gruppo Avana ci guida tra le gallerie
del Centro per raccontarci qualcosa di più della loro storia:
"Avvisi Ai Naviganti
nasce dagli ambienti underground della metropoli, dal mondo sotterraneo dei centri sociali
e delle controculture giovanili. Proviene dallunderground ma vuole alzare la testa
al di sopra del suolo, diventare "overground" stare nella società di superficie
e contaminarla. E così che nasce lidea di installare nel 1994 una bbs, bullettin
board system o bacheca informativa elettronica, qui al Forte Prenestino, un luogo che raccoglie
migliaia di giovani e che sviluppa progetti sulla comunicazione e sulla cooperazione
sociale da circa 15 anni.La prima bbs era solo testuale ed usava una tecnologia povera
cioè quella delle reti Fidonet ma era quanto ci bastava per creare uno spazio di
discussione pubblico, aperto e accessibile a tutti.
A quel punto abbiamo capito che era possibile creare una forte comunità telematica, ma
cercando di coinvolgere anche quella gente che non aveva la possibilità economica o gli
strumenti culturali. Quindi allinterno del Forte abbiamo costituito il laboratorio
di comunicazione, con corsi di navigazione, caselle di posta elettronica per tutti".
Molte persone grazie a quei corsi organizzati al Forte
Prenestino sono riusciti a inventarsi un lavoro installando accessi ad Internet
oppure facendo pagine html per il world wide web.
Da qualche anno spesso nel Centro si organizzano incontri con personaggi internazionali
della cultura alternativa.
Oggi il centro organizza dibattiti sugli aspetti salienti della cultura tecnologica.
"Abbiamo anche invitato due noti hacker - ha detto ancora Arturo di Corinto - come
Lee Felseinstein e Akim Bey. Nel 97 il gruppo Avvisi Ai Naviganti si è sciolto per
ricostituirsi come insieme di soggettività che lavorano in maniera indipendente e
coordinata soprattutto in Rete. Alcuni fanno sperimentazione sul free software, altri si
occupano di reti civiche, altri ancora telelavorano e alcuni sono formatori a tempo pieno
sulluso delle nuove tecnologie.
Inoltre abbiamo recentemente avviato altri progetti di sperimentazione creando un
laboratorio multimediale ".
Sempre allinterno di questo
Centro Sociale sono nati vari gruppi teatrali
che lavorano nella sperimentazione dei nuovi media e dei nuovi linguaggi. Uno di
questi gruppi è Complesso Per/Forma
che ha proposto con lo spettacolo Cacciatori di
Virus, una forma di teatro didattico. Cacciatori
di Virus è la storia di un istruttore dei marines, un uomo tutto dun pezzo, un
macho che racconta ad una classe di aspiranti cacciatori di virus il funzionamento di un
computer. Durante questo racconto si inserisce il suo doppio gay, alter ego, trans, Richi,
che man mano comincia a metterlo in crisi.
"Cacciatori di virus
nasce dal teatro didattico - ha detto Fabio Massi del gruppo Onlynx. Lidea è quella di raccontare un argomento
scientifico in modo divertente sfruttando la spettacolarità che consente la grafica e il
multimediale in generale".
Lultimo ambizioso progetto del Forte Prenestino e dei suoi attivisti è il
cablaggio dellintera struttura per la creazione di una freenet.
"Una freenet - ha detto
Stefano Lotti del gruppo Avana
- per noi è innanzitutto la realizzazione di accesso pubblico per le persone che
frequentano il centro sociale. Questo consente di mettere in Rete i server che sono
presenti allinterno del centro e soprattutto collegare le altre freenet presenti nel
resto del mondo tramite Internet.Questo lo stiamo realizzando tramite un cablaggio ad alta
velocità allinterno del Forte Prenestino che consente di connettere tutti i
laboratori presenti nel Forte. Oltre a questo realizzeremo degli accessi pubblici per i
cittadini realizzando un vero e proprio telecentro dove le persone possono venire a creare
e a lavorare liberamente. Tra le nostre attività questo ci ha portato a confrontarci con
il Comune per la realizzazione di una rete civica. Noi abbiamo sostenuto
lidea che Roma deve diventare una vera e propria città digitale. Questo perché
pensiamo che la telematica debba incrementare incontri reali fra le persone. Per questo è
necessario creare punti di accesso pubblici e riprogettare la città tramite la
telematica".
Questo ambizioso progetto del gruppo Avana che si basa sulla realizzazione di una rete
civica per la città di Roma ha trovato una forte ispirazione in un software creato da un
altro gruppo, i Lynx, nato sempre nel
Centro ma che ha poi avuto successivamente uno sviluppo autonomo.
Il software di chiama CityMap e ha lo scopo di mettere in comunicazione due realtà
diverse: quella dei cittadini da un lato e quella delle amministrazioni dallaltro.
"Abbiamo realizzato CityMap - ha detto Laura Graziani del gruppo Lynx - per
migliorare il dialogo tra istituzioni e cittadini. City Map verrà utilizzato in
uniniziativa del Comune di Roma che
coinvolge alcune scuole romane in osservatori interattivi di quartiere. Quello che ci
proponiamo di fare è di far partecipare qualsiasi tipo di cittadino alle scelte di
pianificazione e di urbanistica che riguardano il territorio". |