Tutti ricorderanno
il 1998 come lanno del sexgate, lo scandalo sessuale che ha coinvolto il presidente
degli Stati Uniti. Sicuramente questa è stata "la" notizia dellanno.
Non tutti forse ricorderanno da dove ha preso origine lo scandalo.
Il caso Lewinsky
è scoppiato, in effetti, grazie alle rivelazioni di un giornalista scandalistico, Matt
Drudge, sul suo giornale on line, il Drudge Report.
Si trattava di rivelazioni che i principali quotidiani americani avevano rifiutato di
accogliere, perchè mancavano certezze sulle fonti.
Proprio la maniera in cui è nato il sexgate mette in risalto alcuni cambiamenti
essenziali nel modo di fare informazione. Cambiamenti in larga parte dovuti a Internet e
alle nuove tecnologie digitali.
Oggi vedremo alcuni di questi cambiamenti andando nel cuore dellinformazione: le
agenzie di stampa, le organizzazioni che raccolgono le informazioni "alla fonte"
e che sono quindi i principali fornitori di notizie per giornali, riviste, telegiornali e
radiogiornali.
E chiaro allora che uno scandalo come il sexgate nato da una notizia
circolata in tutto il mondo a partire da Internet evidenzi un punto nodale del
cambiamento: la questione delle fonti.
Ci chiediamo se la moltiplicazione della quantità delle fonti portata da Internet ne
cambi la tradizionale gerarchia di importanza. E sentiamo in proposito il parere di Giulio
Anselmi, direttore della principale agenzia di stampa italiana, lAnsa:
"Le fonti fondamentali sono sempre le stesse - ha detto Anselmi - ma
bisogna intendersi sull'importanza delle stesse. L'importanza delle fonti non è assoluta,
ma va valutata in un determinato momento, contesto, in una determinata giornata;
l'importanza delle fonti non è sempre proporzionale al loro peso politico ed economico.
Il fatto che ci sia questa moltiplicazione, richiede uno sforzo per cui sulle pagine di un
quotidiano si fanno convivere, come dire, temi alti e temi bassi sulla base del
presumibile interesse del lettore, dello spettatore, del fruitore a seconda del mezzo. Si
complica naturalmente, perchè le fonti sono di più."
Quindi laumento della quantità delle fonti rappresenta una complicazione.
Fermiamoci allora un attimo per capire perché le fonti delle informazioni siano così
importanti.
La questione delle fonti, in effetti, è in effetti "IL" problema centrale
dellinformazione. Per descriverne limportanza normalmente si usa
limmagine della piramide rovesciata.
La punta rappresenta lorigine della singola informazione che viene raccolta, alla
fonte appunto, dal giornalista. Mentre i piani più alti rappresentano i canali di
diffusione dellinformazione: ovvero i giornali, i periodici, la televisione, la
Rete. Infine, lultimo piano rappresenta gli utenti.
Nella piramide sono presenti i tre aspetti centrali del processo di produzione
dellinformazione: la ricerca delle fonti, la confezione e la diffusione delle
informazioni.
Ora grazie alle nuove tecnologie le agenzie di stampa che
normalmente davano ai giornali e alla televisione le notizie, presentano queste stesse
notizie nel loro sito. In questo modo il fruitore di Internet può decidere se leggere una
notizia da un quotidiano on line come Repubblica o
da un agenzia di stampa come lAnsa. In altre parole
le agenzie di stampa stanno diventando delle fonti di informazioni alternative ai giornali
ed alla televisione. Questi cambiamenti sono importanti da almeno due punti di vista.
Innanzitutto quello della confezione delle informazioni, ma soprattutto quello
dellapertura agli utenti della Rete, cioè a un pubblico più ampio di quello
tradizionale.
I nuovi servizi tecnologici offerti dallAnsa ad esempio sono concepiti in modo da differenziare il
confezionamento delle notizie, i destinatari e i canali di diffusione delle informazioni.
Una novità è rappresentata dallo "short message system", un sistema di invio
rapido dei messaggi che permette in Italia e nel mondo, di leggere i titoli delle
principali notizie della giornata, landamento dei mercati finanziari e della Borsa direttamente sul
telefonino cellulare GSM, utilizzato come vero e proprio terminale, semplicemente premendo
un tasto.
Da circa un anno inoltre lAnsa si è dotata di una
Redazione Multimediale, concepita come un "cantiere permanente
dellinformazione". In questo contesto la Redazione Internet offre novità
significative perché in determinate situazioni, la redazione "apre i cancelli"
dellinformazione trasformando il sito in servizio allutenza come ci ha
spiegato Daniele Vulpi della redazione Internet dellAnsa: "in occasione di eventi mediatici importanti come
la morte di Lucio Battisti, la caduta del governo Prodi, il bombardamento di Bagdad,
lAnsa ha eliminato molti dei filtri usuali aggiornando il sito più volte e
raggiungendo un picco di consultazioni pari a un milione di hit."
Ma come funziona praticamente una redazione Internet nel lavoro di tutti i giorni?
Il sito dellAnsa è in sostanza un giornale telematico la cui home page viene
rinnovata più volte nellarco della giornata. Cè il fatto del giorno, che
viene approfondito attraverso la ricerca di link interessanti e di foto significative.
Pare dunque delinearsi un valore aggiunto della redazione Internet legato da un lato agli
approfondimenti, dallaltro allutilizzazione di massa della Rete che diviene
essa stessa "medium".
Secondo Paolo Fallai uno dei responsabili della redazione Internet dellAnsa il valore aggiunto principale della redazione Internet
oltre alla scelta che viene operata dai giornalisti tra le migliaia di notizie Ansa è
quello di avere un contatto diretto con il pubblico, con gli utilizzatori di Internet. Una
delle prime sperimentazioni avviate dallagenzia dedicata al consumatore finale è
Ansa-Bloomberg, un canale digitale di informazione in onda sul satellite di Telepiù in
lingua italiana. La Bloomberg Information Tv, inglese, trasmette anche in Spagna, Francia
e Germania e sfrutta un particolare formato : il multiscreen. Il pacchetto è
di 30 minuti mandati a ciclo continuo per 15 ore al giorno e comprende 10 telegiornali di
sei minuti, 8 brevi notiziari sportivi e interviste a personalità del mondo politico ed
economico, oltre a quotazioni di Borsa, i cambi e le "ultimissime" di
attualità.
Tutti questi nuovi servizi informatico-giornalistici sembrano aprire la strada a nuove
modalità di svolgimento del lavoro. Ma cosa è cambiato allora con lintroduzione
delle nuove tecnologie nel modo di fare giornalismo?
Lo abbiamo chiesto a Luigi Vianello, vice direttore di Ansa Multimedia:
"Prima di tutto ha detto Vianello bisogna dire che di fatto non è
cambiato il modo di fare informazione. Una redazione tradizionale, lo faceva prima e
continua a farlo anche oggi, raccoglie le informazioni, direttamente o indirettamente, le
controlla, le elabora e le manda in Rete. Una redazione multimediale riceve queste
notizie, come se fosse un cliente normale delle agenzie, le valuta, le seleziona e le
manda ai vari sistemi informativi, come mediavideo, i cellulari, la televisione, lo stesso
Internet." |
di Antonia Moro |
Il processo di lavorazione e di diffusione di una notizia, abbiamo detto è come una piramide rovesciata alla cui
base sta la fonte dellinformazione, che lagenzia di stampa raccoglie e
diffonde.
Le agenzie di stampa oggi ormai diramano le notizie su diversi canali informativi
facilitando di fatto laccesso alle informazioni.
Questo modifica in qualche modo la maniera in cui si fa informazione?
Lo abbiamo chiesto ancora a Giulio Anselmi direttore dellAnsa:
"L'accesso alle notizie è naturalmente molto facilitato. I meccanismi, come il
Teletext, l'informazione sui cellulari, Internet, sono democratici per loro natura.
Vi si accede senza pagare molto e da dove si vuole.
Quindi sono sicuramente mezzi che facilitano la fruizione dell'informazione.
Per quel che riguarda la fattura dell'informazione, c'è una sorta di complicazione che è
legata ai tempi. Fare una buona informazione in tempi rapidi molto spesso è una scommess.
Le agenzie devono arrivare prime; vale a dire che ciascuna agenzia è in corsa con il
tempo contro tutte le altre agenzie, internazionali, nazionali, minori, maggiori per dare
per prima la notizia. E' evidente che dare per primi la notizia e darla in maniera esatta,
sono esigenze talvolta in conflitto."
Ci sembra giusto concludere proprio con questa riflessione di Anselmi perché a nostro
parere coglie il punto centrale delle questioni legate al cambiamento del modo di fare
informazione con le nuove tecnologie: la velocità.
Siamo soliti considerarla una qualità positiva delle nuove tecnologie applicate ai
sistemi produttivi, ivi compreso il sistema di produzione dellinformazione.
Ma forse proprio in questo caso si può aver ragione di temere che il simbolo del
cambiamento possa nuocere, piuttosto che giovare alla correttezza del sistema. |
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