Dalla
        TV alla rete RAI
        Educational
Professioni - Servizio del 24/12/98 

Vecchie professioni e nuove tecnologie

di Peppino Ortoleva

Navigazione
Gazzetta Ufficiale e consulenti on-line
di Giampiero Moncada


Oggi ci occupiamo di come e quanto le nuove tecnologie digitali possano trasformare alcuni mestieri, soffermandoci in particolare su quello del giudice e dell’avvocato. Quando si parla dei cambiamenti che con le nuove tecnologie e i nuovi media si producono nel mondo del lavoro si fa generalmente riferimento ai mestieri che nascono e a quelli che muoiono. Si pensa assai piu’ di rado ai mestieri che cambiano. Eppure sono veramente tante le attivita’ umane che in superficie rimangono immutate da decenni o addirittura da secoli, ma che in realta’ non sono piu’ le stesse.

Per esempio, pensiamo ai medici e a tutto quello che solo oggi riescono a fare. Certo la loro "missione" resta sempre quella di guarire i pazienti, ma possono farlo con strumenti nuovi, agendo e intervenendo a distanza immergendosi completamente nel nuovo universo tecnologico a loro disposizione.

E ancora l’architetto: scopo del suo lavoro resta, certamente, il progettare ambienti e spazi, eppure la possibilità di ricorrere a strumenti nuovi e diversi trasforma la natura stessa del lavoro anche nella sua fase ideativa.Immagine realizzata con AUTOCAD

Ma l'informatica incide anche sul lavoro dei professionisti del diritto, i giudici o gli avvocati. E questa trasformazione si sta attuando, ormai, da alcuni anni.

Prima l’unico strumento di ricerca era la carta. Per trovare una determinata informazione, bisognava consultare codici, oppure fascicoli pieni di sentenze. Adesso, per molti professionisti del diritto, le tecnologie digitali sono diventate un mezzo utile per ricercare informazioni. All’interno degli uffici del responsabile per i sistemi informativi automatizzati del Ministero di Grazia e Giustizia, si lavora per diffondere l’informatica negli uffici giudiziari.Ministero di Grazia e Giustizia

 

Ma che cosa ha portato l’introduzione dell’informatica in questo settore?
Lo abbiamo chiesto a Floretta Rolleri, responsabile di questo ufficio: "Sicuramente la diffusione della conoscenza. Questa informazione, che oggi Internet rende ancora piu' diffusa, cambia il modo di lavorare, non solo del magistrato, ma in particolare dell'avvocato, di tutti coloro che esercitano una professione legata al diritto."

L'informatizzazione ha reso piu' rapido questo lavoro, ma sta anche modificando le professioni legate al diritto:
"Per quello che riguarda l'attivita' giudiziaria – ci ha detto Floretta Rolleri, sicuramente incide moltissimo anche sul modo di svolgere l'attivita'; basti pensare, forse all'esempio piu' eclatante, che e' la banca dati della direzione nazionale antimafia, nata per un'intuizione del giudice Falcone, che voleva far diventare patrimonio comune anche di tutti coloro che si occupavano di processi di criminalita' organizzata, il patrimonio informativo, anche per dei problemi di sicurezza.
E questo cambia sostanzialmente il modo di lavorare dei magistrati, del pubblico ministero, che sono addetti alle direzioni distrettuali antimafia che possono avere informazioni che prima erano assolutamente patrimonio di singoli."

Gli archivi digitali, oltre a diffondere rapidamente le informazioni, aumentano la trasparenza all’interno del sistema giuridico.
Adesso più di sei mila i magistrati usano il computer per redigere le sentenze. Ma che rapporto hanno con il computer e come lo usano nelle loro attività.

Abbiamo sentito il parere di alcuni giudici:
"L'attivita' dei singoli magistrati ha subito una radicale trasformazione con l'utilizzo dei computer – ci ha detto Michele Di Lecce - non solo per la redazione dei provvedimenti, che ovviamente avviene con l'ausilio di questi strumenti, ma anche per la possibilita' che si ha oggi di rendere gli stessi piu' omogenei, piu' trasparenti, e per certi versi anche piu' comprensibili al diretto interessato.
Quindi il supporto, che l'informatica da al lavoro del magistrato, e' certamente notevole indipendentemente dalla singola attivita' che il magistrato compie (civile, penale, giudicante, pubblico ministero), con accentuazioni e utilizzazioni diversificate a seconda del ramo."

Il computer inoltre, consentendo un’archiviazione del materiale, aiuta molto il lavoro di reperimento delle informazioni:
"Un mio collega – ci ha raccontato il magistrato Sergio Brescia - aveva ricevuto un computer che non aveva ordinato; l'ho comprato io al suo posto. A me e' stato molto utile, perche'con l'informatica, soprattutto quando sono andato alla sezione fallimentare, ho potuto creare, realizzandolo da solo, un sistema di archiviazione dei dati che mi ha permesso di controllare e organizzare la mia stessa attivita'."

L’informatica non ha inciso solo sul lavoro dei giudici, ma anche su quello dei loro assistenti.
Nei prossimi anni l’informatica dovrebbe diffondersi sempre di più negli uffici giudiziari e queste professioni subiranno ulteriori cambiamenti. Infatti, all’interno degli uffici del responsabile per i sistemi informativi automatizzati, si sta lavorando per collegare fra loro tutti gli uffici giudiziari e le strutture dell’amministrazione penitenziaria.

Motore di grande trasformazione per alcune professioni, per esempio nel rapporto con clienti o colleghi, è la disponibilità di enormi quantità di informazioni che strumenti come Internet ci offrono. Pensiamo per esempio all’avvocato. Oggi si ritiene che grazie alle molte informazioni che si trovano in Rete, si possa addirittura ipotizzare di sostituire le costose consulenze degli intermediari, gli avvocati, perché Internet ci permette di documentarci in modo preciso.

E, se questo non è poi davvero possibile, resta il fatto che chiedere una consulenza, avendo prima raccolto una serie di informazioni utili e pertinenti, modifica la richiesta del cliente all’avvocato e, di conseguenza, anche la sua scelta della ‘soluzione’ da proporre.

navi.jpg (7391 bytes)

Per concludere un’ultima riflessione: se come abbiamo visto si sta progressivamente modificando il modo di fare il giudice o l'avvocato, in corrispondenza cresce il bisogno di programmatori informatici, o softwaristi, che sappiano non solo di computer ma anche di diritto, che abbiano, cioè, le conoscenze adatte a comprendere, per poi soddisfare, le esigenze dei giuristi. E viceversa i giuristi, dal canto loro, devono saper spiegare ai programmatori cosa può davvero essergli utile nell’uso di strumenti informatici nel loro lavoro. Le professioni "classiche", quindi, non spariscono, ma cambiano in modo profondo a ulteriore testimonianza del fatto che andiamo verso un'epoca di saperi, e di mestieri, ibridi caratterizzati sempre più spesso da una profonda commistione di conoscenze.

puntate
torna
        a calendario
torna
        a tematiche
search

back

home
        page

torna a inizio pagina