Oggi ci occupiamo di come e quanto le nuove tecnologie digitali possano trasformare
alcuni mestieri, soffermandoci in particolare su quello del giudice e dellavvocato.
Quando si parla dei cambiamenti che con le nuove tecnologie e i nuovi media si producono
nel mondo del lavoro si fa generalmente riferimento ai mestieri che nascono e a quelli che
muoiono. Si pensa assai piu di rado ai mestieri che cambiano. Eppure sono veramente
tante le attivita umane che in superficie rimangono immutate da decenni o
addirittura da secoli, ma che in realta non sono piu le stesse.
Per esempio, pensiamo ai medici e a tutto
quello che solo oggi riescono a fare. Certo la loro "missione" resta sempre
quella di guarire i pazienti, ma possono farlo con strumenti nuovi, agendo e intervenendo
a distanza immergendosi completamente nel nuovo universo tecnologico a loro disposizione.
E ancora larchitetto: scopo del suo lavoro resta, certamente, il progettare
ambienti e spazi, eppure la possibilità di ricorrere a strumenti nuovi e diversi
trasforma la natura stessa del lavoro anche nella sua fase ideativa.
Ma l'informatica incide anche sul lavoro dei professionisti del diritto, i giudici o
gli avvocati. E questa trasformazione si sta attuando, ormai, da alcuni anni.
Prima lunico strumento di ricerca era la carta. Per trovare una determinata
informazione, bisognava consultare codici, oppure fascicoli pieni di sentenze. Adesso, per
molti professionisti del diritto, le tecnologie digitali sono diventate un mezzo utile per
ricercare informazioni. Allinterno degli uffici del responsabile per i sistemi
informativi automatizzati del Ministero di Grazia e
Giustizia, si lavora per diffondere linformatica negli uffici giudiziari.
Ma che cosa ha portato lintroduzione dellinformatica in questo settore?
Lo abbiamo chiesto a Floretta Rolleri, responsabile di questo ufficio: "Sicuramente
la diffusione della conoscenza. Questa informazione, che oggi Internet rende ancora piu'
diffusa, cambia il modo di lavorare, non solo del magistrato, ma in particolare
dell'avvocato, di tutti coloro che esercitano una professione legata al diritto."
L'informatizzazione ha reso piu' rapido questo lavoro, ma sta anche modificando le
professioni legate al diritto:
"Per quello che riguarda l'attivita' giudiziaria ci ha detto Floretta Rolleri,
sicuramente incide moltissimo anche sul modo di svolgere l'attivita'; basti pensare, forse
all'esempio piu' eclatante, che e' la banca dati
della direzione nazionale antimafia, nata per un'intuizione del giudice Falcone, che
voleva far diventare patrimonio comune anche di tutti coloro che si occupavano di processi
di criminalita' organizzata, il patrimonio informativo, anche per dei problemi di
sicurezza.
E questo cambia sostanzialmente il modo di lavorare dei magistrati, del pubblico
ministero, che sono addetti alle direzioni distrettuali antimafia che possono avere
informazioni che prima erano assolutamente patrimonio di singoli."
Gli archivi digitali, oltre a diffondere rapidamente le informazioni, aumentano la
trasparenza allinterno del sistema giuridico.
Adesso più di sei mila i magistrati usano il computer per redigere le sentenze. Ma che
rapporto hanno con il computer e come lo usano nelle loro attività.
Abbiamo sentito il parere di alcuni giudici:
"L'attivita' dei singoli magistrati ha subito una radicale trasformazione con
l'utilizzo dei computer ci ha detto Michele Di Lecce - non solo per la redazione
dei provvedimenti, che ovviamente avviene con l'ausilio di questi strumenti, ma anche per
la possibilita' che si ha oggi di rendere gli stessi piu' omogenei, piu' trasparenti, e
per certi versi anche piu' comprensibili al diretto interessato.
Quindi il supporto, che l'informatica da al lavoro del magistrato, e' certamente notevole
indipendentemente dalla singola attivita' che il magistrato compie (civile, penale,
giudicante, pubblico ministero), con accentuazioni e utilizzazioni diversificate a seconda
del ramo."
Il computer inoltre, consentendo unarchiviazione del materiale, aiuta molto il lavoro di reperimento delle informazioni:
"Un mio collega ci ha raccontato il magistrato Sergio Brescia - aveva ricevuto
un computer che non aveva ordinato; l'ho comprato io al suo posto. A me e' stato molto
utile, perche'con l'informatica, soprattutto quando sono andato alla sezione fallimentare,
ho potuto creare, realizzandolo da solo, un sistema di archiviazione dei dati che mi ha
permesso di controllare e organizzare la mia stessa attivita'."
Linformatica non ha inciso solo sul lavoro dei giudici, ma anche su quello dei
loro assistenti.
Nei prossimi anni linformatica dovrebbe diffondersi sempre di più negli uffici
giudiziari e queste professioni subiranno ulteriori cambiamenti. Infatti, allinterno
degli uffici del responsabile per i sistemi informativi automatizzati, si sta lavorando
per collegare fra loro tutti gli uffici giudiziari e le strutture
dellamministrazione penitenziaria.
Motore di grande trasformazione per alcune professioni, per esempio nel rapporto con
clienti o colleghi, è la disponibilità di enormi quantità di informazioni che strumenti
come Internet ci offrono. Pensiamo per esempio allavvocato. Oggi si ritiene che
grazie alle molte informazioni che si trovano in Rete, si possa addirittura ipotizzare di
sostituire le costose consulenze degli intermediari, gli avvocati, perché Internet ci
permette di documentarci in modo preciso.
E, se questo non è poi davvero possibile, resta il fatto che chiedere una consulenza,
avendo prima raccolto una serie di informazioni utili e pertinenti, modifica la richiesta
del cliente allavvocato e, di conseguenza, anche la sua scelta della
soluzione da proporre.
Per concludere unultima riflessione: se come abbiamo visto si sta
progressivamente modificando il modo di fare il giudice o l'avvocato, in corrispondenza
cresce il bisogno di programmatori informatici, o softwaristi, che sappiano non solo di
computer ma anche di diritto, che abbiano, cioè, le conoscenze adatte a comprendere, per
poi soddisfare, le esigenze dei giuristi. E viceversa i giuristi, dal canto loro, devono
saper spiegare ai programmatori cosa può davvero essergli utile nelluso di
strumenti informatici nel loro lavoro. Le professioni "classiche", quindi, non
spariscono, ma cambiano in modo profondo a ulteriore testimonianza del fatto che andiamo
verso un'epoca di saperi, e di mestieri, ibridi caratterizzati sempre più spesso da una
profonda commistione di conoscenze. |
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