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Nuove professioni - Servizio del 14/12/98 

A scuola di animazione digitale

di Michele Fabbri

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Come e dove diventare animatore digitale
di Elena Capparelli


L’educazione all’immagine e la grafica al computer stanno gradualmente facendo ingresso nella scuola. Oggi l’istituzione scolastica subisce la concorrenza della “società delle immagini” in cui le nuove generazioni stanno crescendo.

Videogiochi al computer o in Internet, storie e avventure su CD
Rom: l’immaginario delle giovani generazioni si costruisce sempre più su questi mezzi. In passato l’immaginazione era stimolata dai libri. I miti e gli eroi dei mondi elettronici di oggi sono l’equivalente delle illustrazioni dei libri di avventure di ieri. I giochi sul monitor simulano sempre più spesso le mosse di partite reali ma che si giocano fra partner virtuali. L’estremo realismo delle animazioni digitali rende difficile distinguere le immagini realizzate con la grafica tradizionale o prese dalla realtà da quelle realizzate con il computer. L’uso dell’informatica per creare immagini in movimento non si limita alla grafica animata. L’attuale potenza dei computer consente al cinema di creare effetti speciali con immagini digitali così realistiche da non poterle più distinguere da quelle riprese con le telecamere. Titanic

Grazie allo sviluppo di queste tecnologie digitali sono nate, così, nuove figure professionali legate proprio alla conoscenza e all'uso di questi strumenti.

Animazione elettronica e immagini digitali incominciano solo ora a fare il proprio ingresso nella scuola forse perché richiedono macchine più potenti e tecniche più sofisticate della semplice grafica e sono poche le scuole che possiedono le attrezzature e le competenze necessarie. Una di queste è l'Istituto Europeo di design, nato negli anni Sessanta, si presentaIstituto Europeo di Design oggi come un laboratorio di ricerca permanente. L'attenzione alle concrete richieste del mercato e una formazione tecnico specialistica all'avanguardia, si integrano, nei progetti didattici dello IED, agli stimoli culturali e artistici offerti dal nostro paese. Negli ultimi anni si è assistito ad un incremento degli orientamenti informatici, con l'utilizzo di tutte le nuove tecnologie collegate al computer. Gli studenti dell’Istituto Europeo di design trasferiscono le proprie conoscenze scolastiche in lavori originali, realizzati mediante elaborazioni su computer, in cui trovano spazio la creatività e le passioni personali.

NavigazionePer imparare le nuove tecnologie della comunicazione non sempre è possibile seguire un percorso scolastico tradizionale e così ci si deve rivolgere a scuole private come all'Istituto Europeo di design . Un'altra soluzione possibile è quella di seguire invece un percorso personalizzato come quello che ha fatto Francesco Casu che realizza grafica computerizzata con la sua impresa: “Il mio e’ un percorso molto particolare - ci ha raccontato Casu - ed è difficile riassumerlo. E’ un percorso iniziato dalla musica elettronica che mi ha introdotto alla manipolazione dei suoni; poi c’è stata un’esperienza di teatro in cui ho cominciato ad utilizzare il video; poi l’università e lo studio del rapporto tra il video e l’arte contemporanea (materia in cui ho elaborato la tesi). Da qui le prime collaborazioni con la Rai regionale, poi la Videoart e la prospettiva di intraprendere un percorso nell’ambito delle nuove tecnologie per la costruzione di significati forti. Tutto ciò mi ha portato abbastanza casualmente a trovare un lavoro legato alle nuove tecnologie, sia in campo estetico che in campo divulgativo, nel quale ho realizzato documentari, servizi per la Videoart, entrando dunque proprio nel vivo della multimedialità.”

La formazione variegata di Francesco Casu si potrebbe definire multimediale: “E’ iniziato naturalmente - ha spiegato Casu - come una sorta di laboratorio, facendo teatro, musica, musica elettronica; da qui il passo alle tecnologie e’ stato facile. Dal momento che in qualche modo ero già svezzato all’ “analogico”, il passaggio al digitale e’ stato estremamente naturale. Questa conoscenza del digitale è supportata anche da una cultura umanistica. I miei sono stati studi classici. Laurea in Lettere, ma finalizzata all’approfondimento del tentativo di umanizzare le tecnologie, argomento che ha caratterizzato il mio lavoro a Colonia alla Kulture School Fur Media, nella quale sono entrato per specializzarmi dopo la laurea.” Francesco Casu ha fondato a Cagliari Codex Multimedia e ci ha raccontato di cosa si occupa: “Codex Multimedia e’ un gruppo che si e’ recentemente formato che, come suggerisce il nome si occupa di multimedialità a vari livelli.

In questo gruppo ci sono due settori chiaramente distinti: uno dell’arte, in cui si organizzano spettacoli e manifestazioni culturali ed un altro settore per la divulgazione del multimediale nelle scuole. Abbiamo organizzato, per esempio, la Biennale Internazionale dell’adolescenza e della multimedialità. Abbiamo realizzato due musei virtuali: uno sul vino della Sardegna ed uno su Sant’Eulalia di Cagliari della marina. Entrambi con un uso abbastanza spinto delle animazioni, delle ricostruzioni, delle interazioni. Nel museo virtuale del vino stiamo realizzando un sommelier virtuale: lo spettatore, oltre a degustare praticamente il vino può provarsi come sommelier; può vedere attraverso una sorta di videogame che punteggio ha realizzato come sommelier.

CRS4La cosa e’ abbastanza interessante, perché cambia completamente il gioco all’interno del museo: è nostra intenzione virtualizzare il museo rendendolo una scatola da scoprire attraverso i nuovi media e le nuove tecnologie. I collaboratori sono gli stessi che operano nel campo artistico: Romeo e David Scaccia; quest’ultimo cura le animazioni 3D. Il lavoro e’ un lavoro sinergico; la formazione a questo tipo di lavoro viene dal campo della regia, della musica come da quello dell’informatica stretta. Qui a Cagliari esistono una serie di attività alle quali noi siamo collegati ; tra queste il CRS4 e le realta’ legate alla Biennale Internazionale dell’adolescenza, con cui stiamo da anni ormai lavorando alla possibilita’ di divulgare la multimedialità nelle scuole. Quindi la nostra formazione - ha sottolineato Casu in chiusura dell’intervista - vuol essere applicata alla crescita della cultura multimediale all’interno di Cagliari e della Sardegna stessa . Questo lo vogliamo realizzare con l’aiuto di tante forze presenti che vogliono impegnarsi per un obiettivo di respiro internazionale.”

 

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