Approfondimento settimanale del 19 maggio 1998
Globalizzazione e media.
Le infrastrutture: per quale globo?
a cura della redazione di MediaMente
Carlo Massarini
Proseguiamo ora la nostra inchiesta settimanale sulla globalizzazione.
Ieri abbiamo parlato della globalizzazione dei media e di quella economica. Oggi
vediamo come alla base di questo processo ci siano le reti di telecomunicazione, reti che
trasportano segnali, messaggi, immagini e programmi da un punto all'altro del globo. E a
svolgere un ruolo fondamentale nel trasferimento di qualsiasi informazione sono i
satelliti.
Anche oggi introduce il tema il nostro autore Giuseppe Richeri, professore alla
facoltà di scienza delle comunicazioni di Lugano.
Giuseppe Richeri
Elemento centrale del processo di
globalizzazione delle comunicazioni e dei media sono le reti, reti che sono composte da
cavi, da microonde e da satelliti. I satelliti sono lo snodo più importante perché sono
gli elementi che permettono di collegare i diversi territori e i diversi continenti che
partecipano alla rete globale. Satelliti che per la prima volta sono stati utilizzati a
questo scopo nel 1965 da un consorzio che si chiama Intelsat costituito in origine da 11
paesi a cui oggi partecipano più di 140 paesi. I satelliti sono quindi l'elemento che ci
permette di comunicare attraverso qualsiasi forma di messaggio, siano essi dati,
televisione, messaggi vocali da un punto della terra a qualsiasi altro punto della terra e
i satelliti sono oggi l'elemento che sempre di più viene sviluppato anche dal punto di
vista tecnologico perché dai satelliti ci si aspetta una crescente accessibilità delle
reti globali, non soltanto da parte dei paesi sviluppati ma anche da parte di paesi meno
sviluppati dove c'è una densità di popolazione inferiore ai paesi del Nord.
Carlo Massarini
Uno dei nodi più importanti della rete globale di comunicazione via satellite
è in Italia, nella Piana del Fucino (in provincia dell'Aquila) ed è gestito dalla
società Nuova Telespazio.
La nostra inviata Tiziana Alterio è andata in questa enorme stazione di antenne
satellitari e ha incontrato il direttore di Telespazio, Amedeo Natali.
Tiziana Alterio
Siamo al centro spaziale del Fucino, il più grande e il più importante al mondo per
numero di antenne e per il numero di attività che vengono svolte.
Al centro spaziale del Fucino si svolgono infatti tutte e tre le operazioni connesse
con l'utilizzo dello spazio. Innanzitutto la telecomunicazione, dal Fucino passano tutti i
segnali via satellite che partono dall'Italia e raggiungono più di 100 paesi.
Nello stesso centro si svolgono poi anche le attività di supporto che hanno lo scopo
di controllare lo stato di salute dei satelliti. Infine, la terza ed ultima attività
consiste nell'osservare la terra attraverso satelliti ad orbita bassa.
Questa che vedete è la prima antenna parabolica istallata al Fucino nel 1963. Da
allora lo sviluppo di questo centro è stato inarrestabile.
Telespazio, la società che gestisce il centro spaziale del Fucino, è nata nel
1961 grazie ad una felice intuizione degli allora azionisti Rai, italcable e Stet. Allora
iniziò la prima operatività utilizzando una sola antenna. Oggi il Centro Spaziale del
Fucino si estende su oltre 15 ettari e conta circa 70 antenne.
Quella che vedete alle mie spalle è datata 1969 e da sempre garantisce il traffico con
i satelliti che sono posizionati sull'oceano indiano.
I servizi di telecomunicazione che offre la stazione spaziale del Fucino si estendono
dalla trasmissione di segnali video a quelli telefonici. Ma quanti sono i paesi che
usufruiscono di questi servizi? Lo chiediamo al direttore generale di Telespazio, l'Ing.
Amedeo Natali.
Amedeo Natali
"Sono oltre 100 i paesi ..."
Tiziana Alterio
Qui siamo nella sala video dove transitano tutti i programmi televisivi che hanno
necessità di trasmettere e di ricevere il segnale via satellite.
Siamo nella sala telefonica dove viene gestito il traffico internazionale. La stazione
del Fucino ha infatti anche lo scopo di smistare attraverso i satelliti le telefonate
internazionali.
Seguiamo tutto
il percorso di una telefonata internazionale. Immaginiamo di chiamare negli Stati Uniti,
componendo il prefisso mi collego automaticamente con la centrale internazionale di
Telecom, la quale centrale leggendo la mia richiesta può scegliere di instradare la mia
telefonata o su una rete terrestre o su un circuito via satellite. Qualora scegliesse la
via satellitare, dalla centrale internazionale di Telecom, attraverso un ponte radio, la
mia chiamata viene portata fino al centro spaziale del Fucino dove attraverso un'antenna
viene inviata sul satellite. A questo punto il segnale viene ricevuto da un'altra antenna
posizionata questa volta negli Stati Uniti, che a sua volta ritrasmette il messaggio in
una centrale internazionale che mi instrada poi fino al destinatario della mia telefonata.
La vita del satellite dipende da questo centro di controllo. Qui ci sono diversi
monitor ognuno dei quali esplica una particolare funzione.
Amedeo Natali
"Dal Centro spaziale del Fucino effettuiamo il monitoraggio di circa 20
satelliti, questa attività consiste nel tenere sotto controllo lo stato di salute del
satellite e intervenire attuando anche manovre abbastanza delicate per mantenere il
satellite nelle sue condizioni nominali".
Tiziana Alterio
Attraverso l'impiego dei satelliti si riesce con tempi e costi più contenuti rispetto
a soluzioni con mezzi terrestri a realizzare un minimo di infrastruttura di
telecomunicazione utile anche per i paesi in via di sviluppo. |