Approfondimento settimanale del 14 maggio 1998
Telecom /4
di Franco Carlini
Non crediate che ci sia solo Internet tra le novità di questa rete insieme cablata e
senza fili che ci avvolge.
In realtà è l'insieme delle comunicazioni a distanza, delle TELE - comunicazioni, a
essere entrato in pieno subbuglio.
Pensavate che il Plain Old Telephone, il Vecchio Caro Telefono,
rappresentasse una tecnologia e un settore maturo? Vi sbagliavate : una tecnica di
inizio secolo, rimasta sostanzialmente uguale a se stessa per decenni, ora conosce una
seconda giovinezza e, soprattutto, accumula fatturati e profitti assolutamente vistosi.
Ma non lo fa - né potrebbe - rimanendo uguale a se stessa. Una telefonata oggi può
viaggiare sui canali fisici più diversi : fili di rame, cavi coassiali, etere, fibra
ottica. Il mezzo trasmissivo da questo punto di vista è assolutamente indifferente,
quello che conta è solo l'obbiettivo della tripla A : Anyone, Anywhere, Anytime.
Il fine è di poter raggiungere chiunque, ovunque, in ogni momento. E nessun paese
resterà immune da questo fenomeno, nemmeno se lo volesse.
I nostri ospiti di oggi, con collocazioni molto diverse tra di loro, sono due dei
possibili testimoni di tale fenomeno, osservato dall'Italia, ma inevitabilmente globale.
Sono un professore universitario di telecomunicazioni, che con i
cavi e i protocolli di trasmissione convive da sempre, Maurizio Decina, e un manager meno
che quarantenne, laureato alla Bocconi, che oggi è alle prese con le politiche
commerciali della telefonia cellulare e con la continua "invenzione " di nuovi
servizi ai clienti, Vittorio Colao.
A scuotere il campo delle telecomunicazioni non sono però soltanto le nuove tecniche.
Un fattore altrettanto decisivo è costituito dalla liberalizzazione dei mercati, iniziata
nel 1983-'84, in Inghilterra e negli Stati Uniti, e arrivata in tutta Europa, e dunque
anche in Italia, con il primo gennaio di quest'anno.
Il secondo ospite di oggi, dunque, viene da un'azienda italiana che si sta cimentando
proprio nel campo aperto della concorrenza e che certamente spera di poter usufruire di
quel "sorpasso" del telefono senza fili rispetto a quello fisso che è stato
appena descritto dal professore Dècina.
Sono scenari assolutamente nuovi: a nessuna persona di buon senso sarebbe mai venuto in
mente di affermare, solo cinque anni fa, che 50 o persino 70 italiani su cento si
sarebbero dotati di un'appendice telefonica mobile.
Nessuno degli economisti delle telecomunicazioni avrebbe osato dire
che "la distanza è morta" e che perciò una telefonata da Milano a Monza
sarebbe finita per costare quanto una chiamata a Singapore. |