Dalla TV alla rete RAI Educational

Approfondimento settimanale del 11 maggio 1998

Telecom /1

di Franco Carlini


E' un anno importante questo per l'Italia: dal primo gennaio sono formalmente libere le comunicazioni telefoniche, Telecom Italia non è più il monopolista pubblico, altri operatori sono entrati sul mercato.

Un terzo e forse un quarto gestore offrirà telefonia cellulare, tre raggruppamenti hanno fatto domanda per nuove reti di telefonia fissa.

Protesta contro TINE intanto la rete Internet italiana cresce a ritmi più che rispettabili, almeno raddoppiando ogni anno. Lo dice il numero degli abbonati, lo segnala il numero di computer italiani collegati, lo si ricava anche dai dati sul traffico di bits.

Significa che decine di migliaia di nuove persone e di aziende piccole e grandi si affacciano ai nuovi servizi di rete. E' un mondo nuovo, è un mercato importante anche per la creazione di nuove occasioni di lavoro.

E' per questa serie di ragioni che questa settimana ci dedicheremo proprio ad un'analisi approfondita di quello che sta accadendo nel panorama delle telecomunicazioni italiane.

Pannello di controllo di Net MedicPer cominciare: la rete Internet italiana cresce, ma i naviganti si lamentano. Giustamente si aspettano molto e spesso ottengono assai poco. Mediamente, così come le altre testate giornalistiche, riceve moltissime lettere infuriate:

  • "le linee sono troppo spesso occupate"
  • "la mia posta va persa"
  • "la rete è lenta, anzi lentissima"
  • "il servizio di aiuto telefonico dà risposte evasive e irritanti, trattandoci come cretini"

Insomma, i provider sono sotto accusa.

Tutti lo sono, ma, come è naturale, è soprattutto verso il più grande, Telecom Italia Net, che si indirizzano le proteste, al punto che alcuni arrabbiati hanno voluto dedicarle un polemico "manifesto", ospitato su un apposito sito.

Gli abbonati di TIN sono 170 mila, in parte ereditati dal fallimento di Video On Line dell'editore Nicola Grauso e da una precedente sigla, TOL, ovvero Telecom On Line. Le molte promozioni a prezzi scontati stanno facendo crescere ulteriormente questa popolazione, ma molti sono scontenti.

TINAlle moltissime e infuriate critiche ha accettato di rispondere il responsabile di Telecom Italia Net, Andrea Granelli.

"Diciamo che queste problematiche sono abbastanza comuni al mondo Internet. Vorrei intendere che forse, una delle caratteristiche del mondo Internet, è proprio la lentezza dovuta al fatto che la rete Internet non garantisce mai tempi di risposta, o perlomeno, il tempo di risposta è legato al cammino più breve; se io vado sul sito americano, che è molto trafficato, posso anche avere una rete velocissima, di fatto, la mia percezione è che il sistema vada molto piano. Dicevo è una caratteristica certamente abbastanza presente nel mondo Internet ed è forse acutizzata dal fatto che questa enorme crescita del mercato, autunno dell'anno scorso e dicembre-gennaio, ha fatto sì che il mercato crescesse, forse, più di quanto la gente si aspettasse e quindi i provider, come anche TIN, stanno un po' rincorrendo il mercato nell'adeguare le proprie infrastrutture. Ovviamente si cerca sempre di allineare l'adeguamento dell'infrastruttura con il crescere degli abbonati, ma quando il tasso di crescita è più veloce, ci sono dei piccoli ritardi, quindi io non ho riscontrato problemi tecnici come lei citava ma, più che altro, una lentezza, forse da parte di TIN, nell'adeguarsi rapidamente ad un pacco abbonati che cresceva rapidamente".

Ma come si sta adeguando TIN a questa crescita esponenziale che era, forse, in parte prevedibile?

TIN personal"Noi siamo recentemente intervenuti in maniera molto massiccia sulle nostre infrastrutture, e, per esempio, abbiamo raddoppiato la banda internazionale, che forse è uno degli elementi più visibili per l'utente e cioè la velocità di navigare fuori dall'Italia. Per quanto riguarda poi la posta, anche qui, l'aumento della crescita degli abbonati rende alle volte il processo di scaricamento della posta un po' più lento, non ci sono problemi di posta, come ho spesso visto citato; è una frase che si sente spesso: "Internet perde la posta", noi non abbiamo avuto da parte degli abbonati, per lo meno a quanto mi risulta, dimostrazioni oggettive che la posta venga persa; che sia lento accedere a un e-mail-server questo in certi momenti è capitato."

AIIP"Delle volte, nella rete, basta un unico abbonato per creare un clamore infinito, questo è giustamente il grande potere della rete, quindi noi abbiamo anche difficoltà, a volte, a dare un peso alle proteste di alcuni che, magari, amano anche l'effetto eco, quindi la possibilità di moltiplicare la propria protesta al mondo. Noi abbiamo un forte rapporto continuo con i nostri abbonati, abbiamo grosso modo 150 persone che sono allocate solamente al customer care e che passano la loro giornata a dialogare con gli abbonati, e abbiamo 4 mail di posta elettronica a cui rispondiamo, per cui il fatto che noi non parliamo con gli abbonati mi risulta molto difficile da capire."

Non c'è solo TIN in Italia, pero'. Anzi si può dire che il provider ex monopolista è arrivato quasi per ultimo. La rete italiana è stata inizialmente spinta da piccole iniziative, poi consolidatesi anche in una associazione, l'AIIP, Associazione Italiana Internet Provider.

Mc-linkMCLink è una di queste e Paolo Nuti ne è il fondatore e anche con lui, quindi, cerchiamo di spiegare quali sono i problemi che ancora affliggono l'Internet italiana.

Insomma, la fine del monopolio significa che certe prestazioni non sono più automaticamente un diritto che il gestore pubblico deve garantire, ma una conquista degli utenti, che devono essere capaci di scegliere il pacchetto migliore, in prezzi e prestazioni.

Dunque se un consiglio si può dare, alla fine di questa prima tappa, è intanto quello di informarsi bene: un mercato libero e tumultuoso funziona solo se gli utenti sono informati e intelligenti.

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