Dalla TV alla rete RAI Educational

Osservatorio del 27, 28 e 29 aprile 1998

Progetto Discetech

di Tiziana Alterio


1. Le basi teoriche / Politecnico di Milano

Dal Politecnico di Milano iniziamo il nostro viaggio all'interno di un esperimento assolutamente unico in Italia. Il progetto si chiama "Discetech" ed è nato nel 1996 con lo scopo di sperimentare l'utilizzo delle nuove tecnologie multimediali nelle scuole.

L'introduzione della multimedialità nelle scuole non vuol dire semplice apporto di tecnologia o creazione di nuovi laboratori. Vuol dire, soprattutto, riesaminare il processo educativo e riesaminare il ruolo dei vari protagonisti nella scuola. Con questi presupposti è nato appunto il progetto Discetech, come ci spiega il coordinatore generale, prof. Paolo Paolini

"Il progetto è nato da una riflessione su quanto stava succedendo nella realtà nord americana, riflessione negativa negli Usa ci siamo molti che stanno pensando di proporre l'abolizione della scuola pubblica sulla base della motivazione che la scuola pubblica è inefficiente e che le tecnologie multimediali consentono di superare gli attuali limiti. Noi, leggendo questo materiale, abbiamo fatto una duplice riflessione che : molte delle motivazioni erano vere sulle inefficienze della scuola pubblica. Effettivamente le tecnologie multimediali consentono nuove possibilità, ciononostante volevamo usare queste possibilità per rilanciare la scuola e non per chiuderla" (Paolo Paolini).

Facoltà di Ingegneria di ComoLa prima fase di questo esperimento ha come obiettivo la formazione e l'assistenza dei docenti. Per lo scopo sono stati così scelti tre tutor in tre diversi campi del sapere, in quello umanistico, in quello artistico e infine in quello scientifico.

"I tutor sono le persone che aiutano gli insegnanti a diventare utenti multimediali, il nostro criterio è stato che fossero vicini alla cultura degli insegnanti,...... conoscere gli strumenti multimediali ma assolutamente non essere informatici" (Paolo Paolini).

La seconda fase del progetto consiste, invece, nell'aiutare i docenti a scegliere il materiale multimediale, sia Cd-rom che siti Internet, quindi a valutare gli aspetti didattici e gli aspetti di contenuto oltre che quelli tecnologici.

Paolo Magatti è il tutor delle materie umanistiche. In base a quali criteri scegliete il materiale didattico?

"Il materiale viene scelto tenendo conto in parte delle esigenze didattiche dei docenti e in parte tenendo conto di quelli che sono i prodotti disponibili sul mercato. Sicuramente il problema della selezione dei materiali è fondamentale e quindi noi come tutor abbiamo fatto una prima selezione e una seconda selezione è stata invece fatta dai docenti sulla base di quello che mano a mano veniva presentato loro nel corso della formazione iniziale" (Paolo Magatti).

Infine, dopo le prime due fasi di formazione degli insegnati e scelta del materiale, la terza e ultima fase si basa sulla costruzione di progetti didattici, progetti che saranno poi realizzati da ciascun docente nelle loro scuole. In questa fase subentrano i ragazzi come destinatari finali del progetto.

L'esperimento "Discetech" è iniziato lo scorso anno e ha coinvolto due città, Como e Lecce e questo innanzitutto per dimostrare che, indipendentemente dal posto in cui viene realizzato, il progetto ha una sua valenza operativa come ci spiega il rettore dell'università di Lecce, Angelo Rizzo.

"Uno degli obiettivi del progetto Discetech è quello di verificare che l'introduzione delle nuove tecnologie nell'attività formativa può avere lo stesso valore in contesti diversi, in livelli formativi diversi purché venga affrontato seriamente con l'obiettivo di utilizzare queste tecnologie come strumento e non come alternative o sostitutive di altri metodi di insegnamento" (Angelo Rizzo).

Nella gestione e realizzazione del progetto un ruolo fondamentale è stato svolto dalle università, la collaborazione tra le varie istituzioni didattiche si rende infatti ancor più indispensabile quando si parla di introduzione e sperimentazione delle nuove tecnologie multimediali come ci spiega il rettore del Politecnico di Milano, Adriano de Maio.

"Noi riteniamo che ci debba essere un più profondo collegamento tra le varie fasi della tastiera formativa e quindi, ovviamente. Quindi in particolare un più stretto collegamento tra le Università e la scuola media superiore" (Adriano de Maio).

2. Le esperienze pratiche / a Como

Sede della prima sperimentazione del progetto "Discetech" è stata la città di Como con il centro operativo alla facoltà di ingegneria. Destinatari del progetto sono stati otto istituti superiori tra Como e Provincia con un coinvolgimento di circa 100 insegnanti e 1300 studenti. Ma perché è stata scelta Como come prima sede sperimentale ce lo spiega il Rettore Pierluigi Della Vigna.

"Penso che sia stato abbastanza semplice far sviluppare il progetto in provincia di Como perché si sono trovati tutti i diversi attori disponibili a mettersi attorno ad un tavolo e dare il proprio entusiasmo e il proprio comportamento fattivo per un progetto che non è stato per niente semplice" (Pierluigi Della Vigna).

Siamo all'Istituto Comacini di Como, da qui è partita la sperimentazione del progetto "Discetech". Andiamo a vedere in che modo.

Dopo aver seguito il corso sperimentale con i tutor, i docenti hanno messo a punto un progetto didattico. Hanno scelto un tema, hanno selezionato con i tutor il materiale multimediale e sulla base di questo hanno poi sviluppato con gli studenti una ricerca.

La professoressa Liliana Gandola è partita dall'analisi di un interessante cd rom. Sentiamo

"E' un cd rom che ripropone una mostra curata da Germano Celante molto ben curata dal Gughennaim di New York nell'anno '94. Aveva presentato la situazione italiana dal dopoguerra al '68. Era un periodo molto ampio, abbiamo ritenuto di circoscriverlo solo agli anni '60. Questo cd ci ha consentito di partire dalla storia, leggere la situazione politica, l'arte, il cinema soprattutto" (Liliana Gandola).

Ottavio ha partecipato al gruppo che si è occupato di cinema, arte e design. Che tipo di lavoro avete svolto?

"Per quanto riguarda il cinema abbiamo visionato la documentazione su molti cd rom soprattutto la vita di molti registi importanti italiani degli anni '60 come Fellini e Antonioni e abbiamo analizzato il significato sociale dei loro film" (Ottavio).

"Fatta la ricerca su diversi cd rom abbiamo messo tutto su word, si è unito tutto in un unico file di testo che poi sarà possibile mettere su Internet" (Marco).

"Questa esperienza ci ha cambiato, non possiamo più fare a meno di queste tecnologie..." (Liliana Gandola).

"L'uso del multimediale facilita molto la ricerca perché è più immediata e più completa anche. Per esempio, facendo la ricerca sul cartaceo non hai quello che può essere l'immagine, il suono..." (Marco)

Dopo aver seguito il lavoro svolto dai ragazzi del Magistri Comacini, siamo andati in un altro istituto dove la sperimentazione del progetto "Discetech" è già in una fase avanzata. All'Ipsia Ripamonti gli studenti stanno infatti imparando ad utilizzare anche Internet. Le ricerche non si basano quindi soltanto sulla consultazione di Cd-rom ma si estendono anche alla rete. Sentiamo la professoressa Gabriella Bianchini.

"Nelle classi partecipanti si prevedono degli interventi in laboratorio con una prima alfabetizzazione sull'utilizzo di Internet, sulla navigazione, come si utilizza un motore di ricerca e poi successivamente una ricerca, una navigazione vera e propria in Internet. L'obiettivo che abbiamo è quello di verificare se le tecniche multimediali hanno qualche effetto sull'apprendimento e quindi se riescono a migliorare l'atteggiamento dei ragazzi e il loro risultato" (Gabriella Bianchini).

3. Le esperienze pratiche / a Lecce

Siamo a Lecce alla Facoltà di ingegneria e qui c'è il cuore operativo del progetto "Discetech". E' stata scelta una città del sud per dimostrare che, indipendentemente dal territorio, il progetto ha una sua valenza operativa. Ma andiamo a vedere come è andata.

Mario Bochicchio è il coordinatore esecutivo. Quante scuole sono state coinvolte ?

"A Lecce sono state coinvolte 7 scuole con circa 70 insegnanti e 900 studenti. Sono soprattutto Licei e Istituti professionali" (Mario Bochicchio).

Università di Lecce: la Biblioteca della Facoltà di IngegneriaUna didattica multimediale, prima di essere multimediale, non può non essere didattica. Sulla base di questo principio a Lecce, differentemente che a Como, i docenti sono stati affiancati oltre che da tutor multimediali anche da tutor didattici. Sentiamo perché dalla coordinatrice didattica, Rita Bortone.

"Non basta insegnare ai docenti ad utilizzare i siti internet o i cd rom perché loro sappiano fare una didattica multimediale è necessaria invece una diversa concezione di contenuto, di metodo, un rigore maggiore nella progettazione dei processi, una capacità di porsi dei risultati congruenti con gli obiettivi istituzionali della scuola" (Rita Bortone).

Questo è l'Istituto professionale di stato per l'industria e l'artigianato di Magli e qui è stato sperimentato "Discetech".

Entriamo nel laboratorio della scuola, qui è in atto una lezione di inglese andiamo a vedere cosa stanno facendo i ragazzi.

"Stanno esplorando un cd rom in lingua straniera e fra tutto il materiale visionato durante il progetto Disceteh abbiamo scelto questo cd perché ci consente di lavorare insieme inglese, francese e italiano per far imparare la lingua straniera al ragazzo e per migliorare l'uso della lingua italiana e allo stesso tempo per sviluppare abilità logiche molto importanti come la soluzione dei problemi".

"E' un giallo, siamo stati incolpati di aver derubato un diamante e dobbiamo far di tutto per discolparci" (Luigi).

Cosa state facendo adesso ?

"Stiamo continuando nel nostro cd rom, ci troviamo nella stazione di polizia e dobbiamo svolgere un colloquio con il commissario" (Giuseppe).

Giuseppe come cambia il tuo modo di imparare una lingua straniera attraverso l'utilizzo di cd rom

"Attraverso i Cd-rom si può imparare divertendosi, prima le solite lezioni di inglese ci annoiavano un po', adesso invece è molto più stimolante" (Giuseppe).

"Attira di più la mia attenzione e mi diverto e nello stesso tempo imparo".

Con l'introduzione delle nuove tecnologie multimediali cambia radicalmente il ruolo del docente. Non è più l'unico detentore del sapere, il suo ruolo deve modificarsi, deve essere cioè colui che è in grado di "accompagnare" lo studente nel suo processo formativo di crescita, senza più alcuna imposizione. Si sta verificando una rivoluzione culturale molto profonda, non accolta però ancora da tutti.

"Se non c'è questa rivoluzione profonda la didattica multimediale rischia di diventare un pezzo aggiunto. Mi spiego, si verifica spesso questo problema: l'insegnante continua a fare il suo insegnamento in maniera tradizionale, insegna storia con la lezione tradizionale, insegna letteratura in maniera tradizionale... come ha sempre fatto. Poi, per sentirsi adeguato e aggiornato, porta il ragazzo in laboratorio a fargli navigare un Cd-rom o gli fa costruire un ipertesto. Allora, a mio avviso, questo discorso va decisamente corretto. L'aggiunta della multimedialità come pezzo staccato non serve, perché non modifica la cultura didattica corrente. Il discorso oggi è: cosa significa fare storia, per dire filosofia, per dire fisica, cosa significa fare queste materie esistendo la multimedialità, esistendo la telematica, esistendo Internet. E' questo che cambia la cultura diffusa dell'insegnare, il modo diverso del rapportarsi con sapere".

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