Navigazione del 1° maggio 1998
Il computer ed Internet a scuola: incontro con il
liceo Imbriani di Pomigliano d'Arco / 2
a cura della redazione di MediaMente
"Insisto a ripetere, ripeterò sempre, lo ripeterò milioni di
volte: una lettura non è mai pericolosa! Mai! Sono pericolosi solo i testi
radiotelevisivi o catechistici o pornografici: perché abituano l'uomo alla irrealtà. Ma
anche questi testi è meglio leggerli che non leggerli."
Sono passati più di 30 anni, da quando Pier Paolo Pasolini scriveva queste parole
sulla rivista Vie nuove.
Una cosa è certa, a Pasolini stava a cuore un problema, allora molto sentito dagli
intellettuali, quello della censura. Anche i testi propagandistici e fortemente
controllati dall'alto, sosteneva, è meglio conoscerli che ignorarli. La censura è un
rischio perchè limita, sempre, la possibilità di conoscere...
Proprio di questo tema parleremo anche oggi, nella nostra seconda puntata
dedicata al rapporto tra la scuola e le nuove tecnologie. Il mondo della scuola è proprio
l'universo più toccato da questi temi, perché, bene o male, è un luogo dove dovrebbe
compiersi la formazione dei più giovani. E proprio tra i ragazzi ci si può aspettare di
trovare una forte sensibilità nei confronti di questo dibattito, che tocca il tema del
rapporto tra scuola e nuove tecnologie.
A questo argomento come sa chi segue la trasmissione, la redazione di MediaMente tiene
molto. E anche per questo, la settimana prossima le nostre puntate saranno dedicate al
rapporto di insegnanti e studenti con le nuove tecnologie. Incontreremo, infatti, gli
insegnanti di diverse scuole italiane per discutere delle loro inizative. E' un modo anche
per valutare quali difficoltà si trovano di fronte, oggi, dalle elementari al liceo,
insegnanti e studenti interessati a questo argomento.
Oggi, nella nostra seconda puntata dedicata all'incontro con un Liceo di Pomigliano
D'Arco, l'Imbriani, vogliamo affrontare la questione della censura a cui accennava
Pasolini, nella citazione iniziale. Si tratta di un tema molto delicato. Se da un lato il
rischio per i bambini e in parte anche per gli adulti di incontrare documenti dai
contenuti violenti e scioccanti è molto grande, tuttavia non esistono facili soluzioni.
Istituire una censura che vagli tutti i documenti che passano sulla rete, non solo non
è facile, ma rischia di limitare fortemente la libertà espressiva.
Bene, questa questione nel corso dell'incontro con il liceo
Imbriani si è, per così dire, imposta da sola. La questione dei 'rischi' che la
navigazione in rete presenta per i più giovani, in particolare per la presenza di siti
pornografici o comunque dal contenuto 'poco raccomandabile', era ben presente forse
addirittura troppo presente ai ragazzi di Pomigliano.
Questo probabilmente anche per l'effetto dell'immagine, per la verità spesso un po'
fuorviante, che di Internet viene data dagli altri media, dai giornali, dalla stessa
televisione. Ma naturalmente si tratta di un problema serio e reale, e ci sembra
importante occuparcene. Prendiamo lo spunto proprio da un passo del dibattito a
Pomigliano.
Bene, naturalmente l'atmosfera con la scuola di Pomigliano era anche giocosa e
scherzosa, ma proprio quest'intervento ha offerto lo spunto per un dibattito interessante.
Innanzitutto, va detto che l'immediata reazione dei professori è stata di una certa
preoccupazione: hanno sentito subito il bisogno di sottolineare che questa navigazione per
così dire 'proibita' non era avvenuta a scuola.
Ma
vediamo com'è proseguito il dibattito, nel quale accanto a me c'era uno dei nostri
autori, Gino Roncaglia.Ora naturalmente di questo problema,e cioè il problema del
controllo dell'informazione immessa in rete e dell'accesso a quest'informazione da parte
di utenti minorenni, si è discusso molto, in rete e fuori. Prima di ascoltare insieme gli
interventi di alcuni esperti, andiamo a vedere alcuni degli strumenti usati per
controllare o limitare l'accesso ai siti 'proibiti'.
Come avete visto le soluzioni al problema dei siti dai contenuti violenti non sono,
affatto, semplici. Oltre alle difficoltà tecniche c'è sempre il rischio di stabilire dei
criteri di classificazione troppo rigidi e poco flessibili.
Il problema ha una grande rilevanza non solo per quello che riguarda l'educazione ai
nuovi media, ma per il processo educativo, più in generale. Vediamo come due studiosi che
si occupano dei problemi legati all'apprendimento dei bambini, hanno dato due diverse
risposte a questo problema.Almeno parzialmente diversa sembra la risposta data al problema
del controllo su Internet, da Luciano Gallino, presidente del Corso di laurea in scienze
dell'educazione dell'Università di Torino.Rispetto all'enorme massa di materiale che gira
su Internet, che equivale ad alcune centinaia se non migliaia di volte il contenuto di
tutti i quotidiani, di tutti i mass media trasmessi ogni giorno, Internet è una sorta di
convento puritano del secolo scorso. Che ci siano dei rischi, che ci siano dei problemi
non si può negare, perché non ci sono solamente gli abusi in campo, che so, di
letterature licenziose o altre cose del genere. C'è anche una criminalità informatica
che passa attraverso Internet, per questo occorre predisporre delle misure di contrasto,
di contropotere. Ma demonizzare Internet per questo a me sembra un po' come prendersela
con qualcuno che in una riunione religiosa di gente calmissima, improvvisamente tossisce o
si lascia scappare una imprecazione. Io vorrei che tutti i media disponibili al di fuori
di Internet avessero tutto sommato il rapporto tra contenuti positivi dell'informazione e
contenuti sgradevoli o patologici che c'è in Internet. Questo è un aspetto culturalmente
e politicamente molto importante, perché attraverso i rimbrotti puritani o i richiami
all'ordine e alla legalità che è necessario portare in Internet, si nascondono spesso
desideri confessati o più spesso non confessati di assoggettare questo strumento di
straordinaria libertà per il mondo intero, in qualche tipo di strumento di controllo,
strumento di normazione legislativa o politica.
Questo non significa che non si debba in qualche modo prendere atto
delle eventuali involuzioni negative di certi aspetti di Internet, non solo per ciò che
attiene alla morale, ma anche per ciò che attiene a quella che si può chiamare
criminalità su Internet. Quindi occorre sorvegliare, occorre reagire, eccetera. Ma la
censura sarebbe il peggiore dei rimedi. A parte il fatto che sarebbe molto facile
aggirarla, perché le tecnologie contemporanee che permettono di trasmettere migliaia di
parole in frazioni di secondo e tra due o tre anni interi film nel giro di dieci o
quindici secondi, la censura avrà dei problemi veramente molto ardui da affrontare.
Le posizioni della professoressa Pontecorvo e di Luciano Gallino non sono
necessariamente in contrasto, dato che, naturalmente, il controllo di cui sente l'esigenza
la professoressa Pontecorvo, soprattutto nel caso degli utenti più giovani, e la censura
che teme il professor Gallino, possono essere chiaramente due cose molto diverse.
E tuttavia una certa differenza di accenti è indubbia. E' in fondo la stessa
differenza che troviamo, è interessante notarlo, fra i ragazzi di Pomigliano, motivata
probabilmente da considerazioni analoghe. Vediamo infatti in che modo, a conclusione del
nostro dibattito, i ragazzi si sono espressi sul problema del controllo.
E con questo, abbiamo concluso il nostro viaggio inchiesta nel Liceo Imbriani di
Pomigliano d'Arco, solo per iniziare, però, un nuovo tipo di percorso nella scuola.
Da Lunedì prossimo,
in effetti, dedicheremo ognuna delle nostre puntate ai temi della scuola ed ad un incontro
con gli insegnanti.
Come avete visto qualcosa si sta muovendo e non sono pochi i progetti e le iniziative
individuali sul tema dell'introduzione dei nuovi media nella scuola.
Lasciandovi, però, vogliamo segnalare a tutti coloro che fossero interessati, alcune
iniziative che riguardano la didattica dei new media. Innanzitutto è in fase di
costruzione, ma già parzialmente operativo un sito dedicato al coordinamento delle scuole
europee: European School net.
Dall'indirizzo http://www.eun.org/vs/ potete accedere
all'European Virtual School una scuola virtuale con la possibilità di trovare materiali
didattici e interi corsi di diverse materie.
Per l'Italia, esiste, poi, un'interessante iniziativa legata alla comunicazione tra le
diverse scuole in rete. Si trattta di un web ring, un anello multimediale a cui hanno
aderito già diverse scuole e di cui vi diamo l'indirizzo: http://www.agora.stm.it/market/datadocens/index.htm
.
Inoltre, vi segnaliamo che da qualche mese, ormai, sulla rivista on line
Educazione-Scuola: http://www.edscuola.com/ si trovano
interessanti interventi sulla Riforma Berlinguer.
Bene, saluti a tutti dalla redazione e dalla posta elettronica di MediaMente. |
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