Navigazione del 30 aprile 1998
Il computer ed Internet a scuola: incontro con il
liceo Imbriani di Pomigliano d'Arco / 1
a cura della redazione di MediaMente
Buongiorno e benvenuti a questa puntata speciale di MediaMente.
A MediaMente abbiamo più volte parlato della questione dell'educazione alle nuove
tecnologie come di un problema centrale, che tocca da vicino Internet ed i nuovi media.
Eravamo, quindi, curiosi di capire che cosa si sta muovendo, nel mondo della scuola, e
quali progetti concreti cominciano ad essere attuati.
La capacità di assorbire o meno l'uso di una nuova
tecnologia in un sistema scolastico è un banco di prova importante, sia per lo stesso
sistema scolastico che per lo sviluppo della tecnologia.
Proprio rispetto alla tecnologia, in effetti, accade che quando un nuovo strumento (o
un nuovo mezzo di comunicazione) fa il suo ingresso in un sistema educativo, le sue
potenzialità di svilupparsi e di modificare la realtà sono enormemente amplificate. Ma
anche un sistema scolastico, d'altra parte, dimostra la sua capacità di restare al passo
con l'evoluzione della società quando riesce ad integrare all'interno del processo
di trasmissione del sapere, l'innovazione scientifica.
Il confronto tra vecchio e nuovo è, dunque, il compito che spetta alle scuole di
fronte ai nuovi media. Queste due puntate saranno una specie di viaggio-inchiesta
all'interno delle scuole italiane, attraverso l'esperienza di un istituto della Campania,
il liceo classico Imbriani, di Pomigliano D'Arco. Siamo andati a trovare i ragazzi ed i
professori di questa scuola e ci siamo fatti raccontare, in un dibattito in cui è stata
coinvolta gran parte della scuola, alcune delle loro esperienze con il computer e la rete.
Il filo conduttore delle puntate sono due argomenti toccati nella discussione e che ci
sono sembrati particolarmente interessanti: da una parte, insieme ai ragazzi, abbiamo
affrontato il tema dell'uso del computer nelle scuole. Cioè: come è possibile sfruttare
al meglio la flessibilità e la potenza di un computer, per trasformarlo in uno strumento
didattico, al tempo stesso efficace e interessante da usare? Di questo parleremo nel corso
della puntata di oggi.
Nella seconda puntata parleremo, invece,
soprattutto, del controllo dell'informazione che è veicolata attraverso la rete. Problema
che riguarda non solo come la rete può essere utilizzata nelle scuole, ma, più in
generale, la questione della censura e della libertà di informazione.
A proposito del primo argomento, di cui parleremo oggi, vorrei assumere subito, come
punto di partenza, un'osservazione che ci è venuta da molti dei ragazzi che hanno
partecipato all'incontro: il computer e, in particolare, Internet devono entrare nella
scuola non solo come mero accessorio 'tecnico', come un particolare strumento didattico
fra i tanti, ma come strumento di comunicazione.
Comunicazione relativa alle attività didattiche svolte nella scuola, dunque - magari
anche in collegamento con altre scuole - ma anche comunicazione in senso più generale,
scoperta del mondo esterno. In questo senso la rete permette di superare alcuni dei limiti
tipici nel rapporto tra allievi e docenti. Internet può, ad esempio, essere usata per
suscitare occasioni comunicative che non sono più ristrette allo spazio ed al tempo
limitato dell'orario scolastico.
Ma sentiamo cosa ne pensano i ragazzi di Pomigliano d'Arco.
Avete visto che il dibattito si è rapidamente concentrato proprio su uno dei temi più
importanti, quello del multiculturalismo e della possibilità, con Internet, di aprirsi
alla diversità.
Si tratta di uno stimolo alla comunicazione, che ha una grande importanza educativa. E
proprio di questa portata educativa, caratteristica di alcuni aspetti della rete, erano
particolarmente consapevoli alcuni dei partecipanti alla discussione.
Le iniziative del Liceo Imbriani ci sono
sembrate mirate a sfruttare, al meglio, le potenzialità comunicative della rete. Il Liceo
partecipa a questo processo di comunicazione, non solo mettendo a disposizione lo
strumento, il computer collegato a Internet, ma anche realizzando un proprio sito su World
Wide Web, un sito del quale si occupa una redazione di ragazzi, assistiti dagli
insegnanti.
Vediamo allora come durante il dibattito i ragazzi che partecipano a questa redazione
Web quali sono gli obiettivi di questo sito Internet, e quale materiale vi è stato
inserito. Le sperimentazioni avviate dagli studenti non sono state legate solo alle
discipline scientifiche. Anzi, la realizzazione del sito si è svolta, in gran parte,
nelle ore dedicate alle discipline umanistiche.
Su questa esperienza è intervenuta anche la docente che segue l'esperienza, la
Prof.ssa Cimmino, di Latino e Greco. Il mondo delle scuole in rete, sta avendo, proprio di
recente, un notevole sviluppo. Le iniziative concrete sono tante. E la possibilità di
integrare l'aspetto educativo con iniziative più leggere e giocose ha dato, spesso, esiti
divertenti. Ci sono ormai diverse tentativi di coordinare a livello nazionale questo mondo
sommerso in continua evoluzione. Vediamone alcuni.
Naturalmente l'uso del computer nella scuola non riguarda solo Internet, ma anche molto
altro.
Da questo punto di vista l'esperienza di Pomigliano d'Arco è interessante anche per un
fatto specifico: si tratta di un liceo classico, e come sappiamo resiste ancora un diffuso
pregiudizio secondo cui l'uso dell'informatica riguarda soprattutto le materie
scientifiche, e solo marginalmente quelle umanistiche. Una concezione di questo genere è
profondamente sbagliata così come è sbagliato considerare i computer
principalmente come macchine capaci di manipolare numeri. I computer manipolano simboli,
informazione: questa informazione può essere certo di tipo numerico, ma può essere
anche, e allo stesso titolo, informazione di altro genere, ad esempio testuale.
Ecco allora che l'informatica entra anche nei licei classici, e non certo in funzione
subordinata. Ai docenti che hanno presenziato al nostro incontro con i ragazzi
dell'Imbriani, abbiamo chiesto come pensano che le nuove tecnologie vadano introdotte
nella scuola.
Il problema dell'introduzione delle nuove
tecnologie nella scuola, non è, dunque, solo legato a saper usare queste tecnologie, a
imparare materialmente come si fa.
Il problema e lo stimolo maggiore viene, caso mai, dal fatto che gli usi e le
potenzialità di queste tecnologie non sono ancora tutte note. Si richiede, quindi, anche
una certa capacità creativa per inventare, in un contesto scolastico, nuove applicazioni
di questi strumenti.
Sentiamo cosa ci ha detto a questo proposito Luciano Galliani, che insegna scienze
dell'Educazione all'Università di Padova.
"Sì, è un problema quello di trovare forme nuove di veicolare il contenuto. Io
però continuo a pensare che le forme nuove di veicolare i contenuti sono quelle che la
scuola stessa riesce a trovare. Se ragazzi ed insegnanti non diventano attivi in questa
ricerca di forme nuove da dare ai contenuti, all'interno però dei normali processi
formativi, dei normali processi di apprendimento, se i gruppi di allievi e i gruppi di
insegnanti non fanno questo all'interno della scuola, lo sforzo che dall'esterno si può
fare, sia per quanto riguarda le tecnologie, sia per quanto riguarda l'offerta anche
creativa di contenuti di qualità, di prodotti di qualità, diciamo pure così, da parte
dell'editoria elettronica, in questo momento in modo particolare, questo sforzo non andrà
a buon fine.Ora la scuola è abituata a muoversi all'interno di un proprio luogo protetto,
protetto a livello sociale, protetto a livello culturale, in cui il primato è quello
della formazione, non dell'informazione, in cui è importantissimo avere degli strumenti
di lettura e di testi dati, mentre tutto ciò che fa parte del consumo culturale
extrascolastico è qualcosa che non viene considerato, che non viene considerato dagli
insegnanti, che non viene considerato dal sistema, che non c'entra nulla con i programmi,
che non viene valutato a fine anno, di cui non si tiene conto nonostante il grande
interesse dei ragazzi e dei giovani per il contesto di consumo. Finché il contesto di
consumo culturale e il contesto di approccio critico agli stessi testi, scritti, visivi,
audiovisivi, multimediali, non trova degli elementi di integrazione, l'innovazione non
passa attraverso la scuola. Allora ecco perché si pensa che non solo i prodotti 'off
line', come sono i prodotti come i CD Rom, come i CD I, come le videocassette, debbano
entrare nella scuola, ma che il cambiamento diventa importante, possibile, se la scuola si
apre, se la scuola si mette in una rete tecnologica di comunicazione con altre scuole, con
ciò che sta fuori dalla scuola, con tutti coloro che entrano nelle reti di comunicazione,
centri e singoli individui. Credo che questo sia il rischio vero che la scuola in questo
momento deve correre."
Bene, ci sembra che il percorso di oggi abbia fornito interessanti
osservazioni sull' acquisizione di una nuova tecnologia. Questa tecnologia nel momento in
cui entra in una scuola si deve adattare a nuove esigenze e può trovare anche delle nuove
applicazioni.In questo senso, i ragazzi del Liceo Imbriani hanno rapidamente individuato
dei temi, legati alle loro conoscenze, ma anche alla storia ed alla vita locale della loro
zona, come quello delle edicole votive, di cui parlano nel loro ipertesto.
Questo è proprio uno dei modi più interessanti di sfruttare la rete: mettere a
disposizione conoscenze locali ad un ambito culturale delineato, per renderle note a tutti
ed a disposizione di chiunque sia interessato.
Il processo di apprendimento di un medium come la rete lascia spazio a questa
integrazione tra locale e globale e tra vecchio e nuovo.Le vecchie terminologie educative
si trovano ad essere affiancate, per gli insegnanti, dai termini anglofoni del gergo dei
navigatori, come WWW, gopher, mailing list: è un interessante scontro, a livello
linguistico, con un mondo diverso da quello della scuola. E anche una sfida a confrontarsi
con un linguaggio nuovo.
La rete stessa, poi, può essere sfruttata come un tramite educativo diverso da quelli
tradizionali. L'informazione acquisita sul web, in effetti, è sempre aperta a nuovi
sviluppi e richiede un continuo aggiornamento. Questa apertura, naturalmente, non è detto
che sia sempre produttiva. C'è il rischio di incappare in documenti inutili o dal
contenuto violento. E, specie per i bambini e per i più giovani l'incontro con questo
tipo di testi può essere scioccante.
Ma di questo problema parleremo, approfonditamente, nella prossima puntata. Per ora
arrivederci dalla redazione, dalla posta elettronica di MediaMente, e anche dal Liceo
Imbriani, naturalmente. |
|