Approfondimento del 27 aprile 1998
Computer a scuola negli Usa
L'amministrazione Clinton è impegnata in un ambizioso programma per preparare gli
studenti, gli insegnanti e le scuole americane ad affrontare il nuovo mondo della
tecnologia.
"Proprio come 100 anni fa la nazione stava faticosamente compiendo
una transizione dall'economia agricola a quella industriale, oggi stiamo affrontando il
passaggio dall'economia industriale a quella tecnologica e globale. La tecnologia [
]
è divenuta un motore della nostra crescita economica e ha cambiato completamente il modo
con cui impariamo le cose, facciamo affari e le qualità che servono agli studenti
americani per aver successo nel mondo del lavoro. Lo stato, le imprese, le famiglie e gli
insegnanti devono assicurare che entro l'alba del prossimo secolo ogni aula degli Stati
Uniti sia connessa alle autostrade dell'informazione con computer di alta qualità,
software creativo e insegnanti ben preparati".
Il passo che avete sentito non è tratto
dal discorso di qualche insegnante appassionato di computer. Ma dall'appello del
presidente degli Stati Uniti Bill Clinton per l'educazione americana nel ventunesimo
secolo.
In un mondo in cui l'uso dei computer e delle reti informatiche diverrà sempre più
diffuso in un numero sempre più ampio di settori, la scuola, sostiene Clinton, dovrà
fornire ai suoi studenti una solida cultura tecnologica.
Anche perché le nuove tecnologie rendono più interessante, più ricco e più
stimolante anche l'apprendimento delle materie, diciamo così, tradizionali. Secondo
alcuni studi infatti, i bambini che a scuola possono lavorare con i computer e sono
seguiti da insegnanti specializzati, imparano di più e meglio dei loro compagni e i loro
voti sono in media superiori del 10-15 per cento.
Ma non è tutto. Secondo molti esperti imparare a districarsi nel mondo
dell'informatica è un po' come imparare una lingua: riesce molto più facile e naturale
quando si è giovani. E infatti, per imparare i primi rudimenti nell'uso dei calcolatori,
i bambini impiegano in media il 30 per cento in meno del tempo di un adulto.
Così, a partire dal 1995, il Presidente Clinton e il governo americano si sono
impegnati affinché entro l'inizio del 2000 i bambini americani siano, come dicono i
documenti ufficiali, "technologically literate", cioè raggiungano già sui
banchi di scuola un sufficiente livello di familiarità con le nuove tecnologie.
Perché anche nelle scuole d'oltre oceano c'è ancora molto da fare.
Infatti, nelle scuole americane c'è in media un computer ogni 11 studenti, e non sempre
è abbastanza moderno. Solo nel 4 per cento di esse c'è un numero di calcolatori
adeguato, cioè uno ogni cinque alunni. Mentre le classi che hanno una connessione a
Internet si fermano al 9 per cento.
Ed ecco dunque quali sono i 4 punti fondamentali della sfida dell'amministrazione
Clinton sull'educazione alle nuove tecnologie.
1) Ogni studente dovrà avere accesso a computer moderni e a tutti gli altri strumenti
necessari per migliorare la qualità dei suoi studi. Ogni scuola dovrà insomma
raggiungere la fatidica soglia di un computer ogni 5 ragazzi.
2) Tutte le aule dovranno essere collegate in rete, sia tra loro che con Internet.
Così studenti e insegnanti potranno scambiare di continuo idee, progetti e informazioni
sia tra loro che con il resto dei cibernauti.
3) Il software dedicato all'insegnamento dovrà essere stimolante quanto i
migliori video-game. Così gli studenti saranno invogliati a passare più tempo a
imparare, divertendosi e nello stesso tempo affrontando nuovi problemi e nuove ricerche.
4) I professori dovranno essere pronti, a loro volta, a insegnare sfruttando le nuove
tecnologie. Dovranno aggiornare la loro preparazione per integrare i nuovi mezzi con i
programmi di insegnamento tradizionali e dovranno essere seguiti e aiutati nel periodo
necessario all'aggiornamento.
Il
programma è ambizioso. Nel 1996, durante il discorso sullo Stato dell'Unione, Clinton ha
chiesto al Congresso di stanziare 2 miliardi di dollari in cinque anni per raggiungere i 4
obiettivi. Per il primo anno i finanziamenti sono stati di 200 milioni di dollari, e nel
'98 il Presidente ha chiesto di aumentarli fino a 425 milioni.
Ma lo sforzo non è solo dello Stato. Alcune delle maggiori società di informatica,
telecomunicazioni e computer hanno risposto all'appello di Clinton fornendo risorse ed
energie e lavorando a fianco a fianco con scuole e amministrazioni pubbliche.
Insomma, per gli scolari americani si prepara un futuro pieno di bit. Anche se a volte,
alunni troppo disinvolti con il computer possono tirare qualche scherzo inaspettato agli
stessi insegnanti. Come quello studente di Cleveland che sulla sua home page privata aveva
descritto il proprio professore di musica come un "ciccione a cui non piace tagliarsi
i capelli". |