Approfondimento del 23 aprile 1998
L' FBI contro il cyber terrorismo
I nodi cruciali della vita civile
e del sistema di difesa degli Stati Uniti e di molti paesi sviluppati sono vulnerabili
agli attacchi di hacker e cyber terroristi.
Banche e istituti finanziari, reti di comunicazione, impianti per la produzione
dell'energia e aeroporti, centri di ricerca e basi militari non possono più fare a meno
dei computer. E quasi sempre i loro computer sono collegati in rete e quindi sono
accessibili dall'esterno.
Tempo fa, a Mediamente abbiamo parlato della Commissione per la Protezione delle
Infrastrutture Critiche, incaricata dal presidente Clinton di valutare i rischi del cyber
terrorismo.
Lo scorso ottobre la commissione aveva lanciato l'allarme: gli Stati Uniti devono fare
qualcosa per allontanare la minaccia della guerra informatica. Pensate a cosa succederebbe
se un terrorista riuscisse a mettere le mani sul sistema di sicurezza di un impianto
nucleare o sulle comunicazioni tra una torre di controllo e gli aerei in fase di
atterraggio.
Così,
a qualche mese di distanza, i dirigenti dell'FBI hanno annunciato l'apertura di un nuovo
centro anticrimine, specializzato nella lotta agli hacker.
Si chiamerà National Infrastructure Protection Center e manterrà contatti con il
Dipartimento della Difesa, con tutte le centrali di polizia del paese e con i centri di
sicurezza informatica delle università e delle compagnie private.
Inoltre il nuovo centro lavorerà in collaborazione con le polizie di tutto il mondo.
Per finanziarlo, il prossimo anno verranno stanziati 64 milioni di dollari. Al National
Infrastructure Protection Center lavoreranno 125 agenti, divisi in 6 squadre
investigative, e diversi procuratori specializzati in crimini informatici.
Uno dei compiti della nuova struttura sarà distinguere le vere minacce per la
sicurezza dello stato dall'attività dei dilettanti, che violano i sistemi solo per gioco
o per dimostrare la loro bravura.
Quella
che vedete alle mie spalle è la homepage di "2600", una famosa rivista per
hacker. Per lo più gli hacker si limitano a infrangere i sistemi di difesa senza rubare o
distruggere dati.
E finora nessuno di loro ha avuto accesso a informazioni top secret. I dirigenti del
Pentagono ci tengono a far sapere che i computer che contengono dati riservati sono
inaccessibili, perché non sono collegati in rete. Ma anche un attacco fatto per gioco,
può creare parecchia confusione.
Un esempio molto recente: alla fine di febbraio, le autorità americane hanno rivelato
che era stato portato a termine un attacco informatico in grande stile proprio contro i
computer del Pentagono. L'attacco era sofisticato e condotto su
più fronti, ma per fortuna aveva colpito sistemi che contenevano informazioni senza
importanza.
L'FBI si è subito messa sulle tracce dei pericolosi
terroristi e ha scoperto che si trattava di due teen-ager che partecipavano a una gara di
bravura tra hacker.
Un altro compito degli esperti del National Infrastructure Protection Center sarà
quello di studiare le leggi già esistenti contro i crimini informatici, per applicarle in
modo più efficace senza bisogno di crearne di nuove.
Infatti, la proposta di potenziare l'apparato legale contro le violazioni al computer
ha suscitato parecchie polemiche in America, perché nuove leggi più severe in questo
settore rischiano di limitare la libertà di espressione e di accesso alle informazioni.
Gli attacchi di pirateria informatica spesso sono condotti a livello internazionale.
Internet non conosce frontiere e il pirata può agire tranquillamente da casa sua,
all'altro capo del mondo, per colpire un obiettivo negli Stati Uniti.
Per questo le
autorità americane stanno facendo pressione su quelle degli altri paesi perché ovunque
siano disposte norme severe contro i crimini informatici.
Oltre a indagare sui reati già commessi, gli esperti del nuovo centro dell'FBI
dovranno aiutare le strutture private a migliorare i loro sistemi di sicurezza. Infatti,
la maggior parte dei nodi di comunicazione negli Stati Uniti sono gestiti da privati. Il
governo dovrà insomma svolgere un'attività di "educazione alla sicurezza".
Già da qualche anno, l'FBI ha una squadra attiva contro i crimini informatici. È la
National Computer Crime Squad, che si occupa quasi esclusivamente di spionaggio
industriale e frodi portate a segno con il computer. Il suo quartier generale è a
Washington. La NCCS entra in azione quando si verificano casi di violazione dei diritti
d'autore sul software e violazioni della privacy. |