Dalla TV alla rete RAI Educational

Approfondimento del 16 aprile 1998

Pianificare il traffico con i computer

a cura della redazione di www.galileonet.it esci da MediaMente


In una delle puntate scorse vi abbiamo parlato di come le nuove tecnologie potrebbero aiutarci ad alleviare il problema traffico, con autostrade, diciamo così, intelligenti e veicoli a guida automatica. Una combinazione che permetterebbe un flusso di automobili più regolare e scorrevole. Oggi invece vogliamo vedere come i computer possono aiutarci a progettare reti stradali più efficienti, calibrate per il tipo di traffico che dovranno sopportare.

Come cambia il traffico quando si costruisce un nuovo ponte? O quando si allarga una strada? Sarebbe bene avere le risposte prima che le colate di cemento rendano la situazione quasi irreversibile. Perché a volte capita che gli effetti di un'opera siano opposti a quelli che ci si aspettava. Come può accadere?

InfotraficPer esempio, l'allargamento di una strada anziché alleggerire la circolazione, potrebbe richiamare più automobilisti.

Il flusso dei veicoli crescerebbe e alla fine i tempi di percorrenza aumenterebbero, anziché diminuire. E' il cosiddetto paradosso di Braess, dal nome dello studioso che lo osservò per primo nel 1968.

Il fatto è che il traffico è un sistema a metà strada fra i sistemi fisici e quelli sociali. Finora i flussi di veicoli sono stati studiati più o meno come si studierebbe il movimento di un fluido in una rete di tubi. Ma questo approccio non tiene conto dei comportamenti dei singoli automobilisti.

E soprattutto dell'interazione del sistema traffico con altri sistemi. Per esempio il fatto che vi sia un grosso ufficio in una certa zona, o che a una data ora vi sia una partita di calcio che richiama molto pubblico.

Insomma il traffico può dipendere anche dalle scelte di un allenatore: se il campione scende in campo il pubblico corre in massa allo stadio, con le sue automobili. Per molti versi riuscire a tenere conto di tutti questi effetti per pianificare le cose in anticipo è una scommessa al buio.

Los Alamos National Laboratory: WelcomeMa ancora una volta, i progressi dei computer potrebbero presto cambiare questo scenario un po' sconfortante.

Da qualche anno i ricercatori statunitensi del Los Alamos National Laboratory, nel Nuovo Messico, usano un modello di simulazione del traffico basato sugli automi cellulari che si chiama Transims: Transportation Analysis Simulation System. Ogni automa ha un ruolo, come "automobile" o "camion", e uno stato, come "fermo" oppure "in moto".

Gli automi si muovono su una sorta di scacchiera virtuale secondo alcune regole e in base allo stato degli automi vicini. Per esempio, un agente "automobile" può essere in movimento solo se non vi sono più di due agenti nelle caselle vicine.

La prima versione di Transims è stata usata nel 1993 per progettare la rete stradale di Albuquerque, nel Nuovo Messico. Nel '95 l'hanno usato a Dallas e quest'anno, con una versione molto più elaborata, Transims simulerà il traffico di Portland, nell'Oregon.

Massachusetts Institute of TechnologyQuesto nuovo modello potrà considerare anche casi di trasporto misto. Per esempio un pendolare che usa l'automobile da casa alla stazione, poi prende il treno e arriva in ufficio con l'autobus.

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Al Massachusetts Institute of Technology hanno invece elaborato l'Intelligent Transportation System. Questa volta non ci sono gli automi cellulari, ma un super modello matematico, con veicoli e autisti digitali che simulano quelli reali sia nei comportamenti corretti che in quelli più indisciplinati, come rallentare all'improvviso o tagliare la strada. Proprio le azioni che sono spesso all'origine degli ingorghi. torna a inizio pagina