Navigazione del 10 aprile 1998
Storia dell'informatica V: Il futuro dell'informatica
di Tommaso Russo
Parlando delle origini del computer abbiamo sottolineato che il primo strumento che
anticipa la tecnologia informatica è l'abaco. In altri termini, il pallottoliere. L'abaco
è, in effetti, il primo strumento in grado di rappresentare ed agevolare operazioni di
calcolo.
Bene, questo primordiale strumento per
la computazione è stato nei secoli superato dai calcolatori meccanici ed elettronici ed
infine dai moderni computer. In queste settimane, poi, l'IBM, di cui vedete l'Home page,
annuncia la sua ultima scoperta nel campo dei super computer. Di che si tratta?
Di nuovo, dell'abaco. In effetti, tre ricercatori dell'IBM, Teresa Cuberes, James
Gimzewski, and Reto Schlittler, dopo anni di tentativi, hanno realizzato un esperimento
che sembra preannunciare una svolta nell'informatica.
L'abaco che sono riusciti a realizzare in effetti ha, al posto dellle classiche
palline, delle molecole della grandezza di un milionesimo di millimetro. Quello che
vedete, qui accanto è un modello che riproduce la sua struttura.
Ma
qual è la funzione di un abaco così piccolo ? L'idea è che realizzare delle macchine
che sfruttino elementi minuscoli come le molecole, potrebbe enormemente aumentare le
possibilità di calcolo di un computer.
Queste teorie hanno dato vita a quello che è il campo più avanzato della ricerca
informatica, oggi, quello dei quantum computer di cui abbiamo già parlato a MediaMente.
In questo sito trovate alcune spiegazioni su quelle che dovrebbero essere le macchine del
futuro.
I quantum computer come afferma il curatore di questo sito, George Johnson, si basano
sul principio che particelle come elettroni e molecole hanno proprietà che elementi più
grandi non hanno.
Il
computer attuale si basa su un principio digitale: ogni unità di informazione, il bit,
può assumere due stati 0 ed 1. Un computer in cui l'informazione fosse veicolata da
particelle atomiche o subatomiche potrebbe svolgere in contemporanea più calcoli.
Tra le proprietà degli elettroni c'è, infatti, quella di appartenere, in
contemporanea, ad una molteplicità di stati. I computer quantici, sono, tuttavia, per ora
un sogno ancora lontano da raggiungere.
Per adesso la ricerca si deve accontentare di supercomputer come quello descritto in
questo sito, a cui ha dedicato un articolo la rivista Byte. Si tratta di un computer
composto da 9000 cpu di Pentium pro, realizzato dalla Intel. E' ancora un computer
digitale, ma la sue possibilità sono già ad un livello non comparabile con quello degli
attuali computer domestici. |