Navigazione del 6 aprile 1998
Storia dell'informatica I: i precursori
di Tommaso Russo
Quello che state
vedendo qui, accanto a me è un abaco. Si tratta di uno dei più elementari strumenti di
calcolo esistenti e risale per lo meno alla Mesopotamia del 3000 a.c., come si racconta in
questo sito dedicato alla sua storia.
L'abaco permette di rappresentare cifre di ordine di grandezza variabile, a seconda
delle sue dimensioni.
E con il suo aiuto si possono visualizzare le operazioni di addizione e sottrazione.
Per rappresentare queste operazioni basta compiere dei semplici spostamenti di palline
lungo le sue aste, come vedete in quest'animazione.
Il principio da cui parte l'abaco è, quindi, quello per cui un numero finito di
spostamenti possono rappresentare tutte le operazioni concepibili tra numeri di qualsiasi
grandezza. Si tratta di un principio digitale, molto simile a quello attraverso cui
operano i computer.
L'abaco che, apparentemente, è un semplice strumento di
visualizzazione delle operazioni aritmetiche si rivela, in realtà, uno strumento in grado
di sveltire e facilitare enormemente queste operazioni.
E' su questo principio che si baseranno le prime macchine costruite nel seicento per
facilitare le operazioni di calcolo. In questo sito a cura di Michelle Hoyle, trovate
informazioni su una di queste macchine : la pascaline, inventata dal celebre filosofo
e matematico Blaise Pascal, nel 1644.
Il sito di Michelle Hoyle, Computers, From the past to the present, è, inoltre,
interessante per riflettere su quali furono le motivazioni che spinsero logici, filosofi e
matematici del seicento a costruire diversi tipi di macchine per calcolare.
Attraverso di esse si cercava di capire quali operazioni razionali potevano essere
compiute da una macchina e quali invece solo dall'uomo. Anche il filosofo Gottfried
Wihlelm Leibniz, scopritore del calcolo infinitesimale, costruì una di queste macchine
nel 1674 : si tratta di quella che state vedendo, in questa pagina.
Infine con Charles Babbage, nel 1832, arriviamo all'invenzione di una
macchina che si avvicina di più a un computer delle precedenti. Si tratta della
Analytical Machine. Questa macchina oltre a svolgere le quattro operazioni riusciva anche
a svolgere una serie di calcoli, in un ordine prestabilito, tramite una serie di
istruzioni.
Per la prima volta, il calcolo viene integrato da una gerachia logica nell'esecuzione
delle operazioni. Questa piccola incursione nella storia dell'informatica può essere,
probabilmente, utile a ridimensionare l'alone mitologico che circonda le scienze
computazionali.
I computer non nascono per riprodurre il funzionamento della mente umana, per ricreare
la mente. Piuttosto nascono come strumenti di estensione e di potenziamento delle nostre
capacità intellettuali. Ciò non toglie, tuttavia, che possano essere usati, come accade
adesso, per capire meglio come la mente ed il cervello funzionano. |