Dalla TV alla rete RAI Educational

Esperti del 2 aprile 1998

Oralità e scrittura IV. Le parole su Internet: scritto o parlato?

di Antonio Caronia


Forse non è possibile dire se Internet, come i mezzi audiovisivi che lo hanno preceduto nel Novecento (cinema e televisione), sia un medium che orbita nella galassia della scrittura o in quella dell'oralità. Forse Internet non è un mezzo di comunicazione nello stesso senso in cui lo sono cinema e televisione, forse è solo un insieme di processi, di mezzi diversi tra loro.

Internet.comInternet, per esempio, è un archivio di informazioni e documenti di ogni tipo: scritti, visivi, sonori, ma per il momento soprattutto scritti.

Principalmente, questo è il World Wide Web, o i suoi equivalenti precedenti, i siti ftp, o i gopher: un enorme magazzino di documenti nei più diversi formati. È come una biblioteca-videoteca-mediateca in cui, senza alcuna gerarchia, libri, video, foto, cd audio, CD-ROM, stiano accanto a dépliant pubblicitari, a volantini, a taccuini di appunti.

È vero che la logica con cui sono presentati questi materiali è quella dell'ipertesto e non quella del testo, è una logica "parallela" e non sequenziale, ma si potrebbe sostenere che in fondo l'ipertesto, come dice il suo nome, non sia che uno sviluppo del testo, una sua tappa ulteriore. Nel Web non sembra quindi di vedere un vero superamento della scrittura.

Ma c'è un'altra zona di Internet in cui forse è al lavoro un'altra logica. Anche nei newsgroup, nelle mailing list, nei canali di chat, nei MUD e nei MOO si scrive, e si scrive molto, anzi non si fa altro che scrivere: queste sono zone della rete in cui la parola scritta regna sovrana.

Mailgate Web ServerMa non è la parola scritta dei libri o dei giornali: qui la scrittura è molto più vicina all'oralità, sembra quasi la trascrizione immediata di una conversazione telefonica.

Questo è evidentissimo nei chat, in cui si chiacchiera appunto in tempo rigorosamente reale, e la parola scritta conserva tutti i tic, le idiosincrasie, l'immediatezza, anche la futilità dell'espressione orale.

Ma anche i messaggi dei newsgroup e delle mailing list, in genere tutti i messaggi di posta elettronica, assomigliano in realtà assai poco a delle lettere tradizionali, sono più brevi, più nervosi, richiedono risposte al massimo in qualche ora, o il giorno dopo, sono insomma elementi di un dialogo che non ha la pesantezza e la struttura della comunicazione scritta tradizionale.

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Qui si può parlare forse di "neo-oralità" della rete: un'oralità che non assomiglia a quella quotidiana, dal vivo, né nelle società orali né in quelle della scrittura. È un'oralità di tipo nuovo, che può essere uno dei nuclei intorno a cui nascerà un nuovo, inedito mezzo di comunicazione, destinato a superare tanto l'oralità tradizionale quanto la scrittura. torna a inizio pagina