Inviati del 8 dicembre 1997
Oralità e scrittura I. Internet: medium caldo o freddo?
di Antonio Caronia
Partiamo da una classica distinzione di McLuhan, quella fra media "caldi" e
"freddi". È una distinzione che ha fatto disperare spesso studiosi e
commentatori, forse perché è troppo ricca. Sentiamo che cosa dice lo studioso canadese
in Gli strumenti del comunicare.
"È caldo
il medium che estende un unico senso fino a un' "alta definizione", cioè fino
allo stato in cui si è abbondantemente colmi di dati." Caldi, dice McLuhan, sono la
radio o il cinema.
Un medium freddo è invece il telefono, "perché attraverso l'orecchio si riceve
una scarsa quantità di informazioni, e altrettanto dicasi di ogni espressione orale,
perché offre poco ed esige un grosso contributo da parte dell'ascoltatore."
Insomma, "i media caldi non lasciano molto spazio che il pubblico debba colmare o
completare, comportano perciò una limitata partecipazione, mentre i media freddi
implicano un alto grado di partecipazione o di completamento da parte del pubblico."
Sembrerebbe tutto chiaro: a dispetto del nome che gli ha dato McLuhan, i media freddi
sono quelli che riscaldano chi li usa, perché esigono da parte sua integrazione e
partecipazione, quelli caldi sono già abbastanza caldi per conto loro e quindi
"raffreddano" l'utente. E se l'oralità, secondo McLuhan, è fredda, la
scrittura sarà calda. Non è così semplice.
Poco
dopo, infatti, leggiamo che l'alfabeto fonetico è "un medium caldo ed
esplosivo", mentre le scritture ideogrammatiche sarebbero media freddi.
A questo punto disperiamo di poterci raccapezzare, e di poter mai stabilire, per
esempio, se Internet è un medium caldo o freddo:
questione non solo astrattamente teorica, ma ricca di conseguenze pratiche, perché una
risposta a questa domanda potrebbe farci capire meglio quali sono gli effetti della rete
sui suoi utenti, sulla psiche di ognuno e sui rapporti reciproci, cioè sulla socialità.
La ragione della confusione, credo, sta nel fatto che McLuhan sovrappone due diversi
criteri: uno è quello della monosensorialità o plurisensorialità (cioè se il mezzo
coinvolga uno o più sensi di chi vi partecipa), l'altro quello dell'alta o bassa
definizione. |