Inviati del 23 marzo 1998
Ascoltare la rete / 2
di Michele Alberico
Ieri
abbiamo parlato dell'MP3 il formato di compressione dai file audio più diffuso in rete e
della sua capacità di mettere in crisi il mercato discografico sovvertendo tutte le leggi
del copyright. Intendiamoci non è che l'MP3 sia illegale. E' illegale creare e
distribuire file in MP3 presi da brani ancora sotto copyright.
C'è un'azienda statunitense che ha creato un software in grado di porre termine a
questa situazione. Si chiama LiquidAudio e sta destando un certo interesse nel mondo delle
grandi e piccole etichette discografiche.
Liquidaudio si inserisce nel contesto di un mercato già fortemente intasato; dominato,
dal versante della distribuzione, dall'MP3 e da quello della trasmissione audio (il
cosiddetto streaming), da compagnie come la Real e la Xing.
L'idea di questa nuova compagnia è che il computer
funzioni come una sorta di jukebox casalingo capace di accedere a diversi archivi che
soddisfino i gusti anche degli utenti più esigenti ma la vera rivoluzione sta nel fatto
che sarà il programma stesso a impedire la diffusione delle copie illegali.
Come può un simile sistema garantire la protezione del copyright? Ogni file audio
viene crittografato in modo da poter essere letto solo dal programma posseduto da chi lo
acquista.
Questo legame tra bene e compratore garantisce anche un secondo livello di protezione.
Anche se un hacker riuscisse a manomettere il programma di riproduzione sarebbe sempre
possibile risalire al nome della persona che ha acquistato e si presume, diffuso, un file
illegalmente. E' come se sulla copia rimanesse scritto il nome dell'acquirente.
Il sistema è senza dubbio funzionale benché non risolutivo. Abbiamo imparato anche
troppo in fretta che una leggi fondamentali che regolano la rete è questa: l'informazione
è libera, ha quasi una volontà propria. Ostruisci una strada che le permetta di
circolare e l'informazione ne troverà un'altra.Chi ci garantisce infatti che il file non
venga acquistato con numeri di carta di credito sottratti illegalmente?
Il proprietario della carta oltre ad essere stato derubato si ritroverebbe anche
incriminato per la violazione delle leggi sul copyright!
In collaborazione con la Liquid Billboard (di cui di seguito
vedete riportato l'indirizzo) ha messo in rete quello che dovrebbe diventare il più
grande archivio della musica rock del mondo. Gestito (naturalmente) con tecnologia
liquidaudio. Sorprende notare come una nuova tecnologia metta spesso in risalto i limiti
delle precedenti, modificando abitudini e modalità di consumo.
Infatti un altro vantaggio del sistema di vendita on demand permesso da Liquidaudio, è
rappresentato dal fatto che l'utente può finalmente scegliere di un disco solo i brani
musicali che gli interessano e pagare solo per quelli.
Nelle grosse produzioni discografiche, dove molto è affidato ad un'attenta
pianificazione economica, la tendenza e' invece quella di confezionare un prodotto con 2 o
3 brani di potenziale successo affiancandoli a una serie di brani di mero consumo.
Succede
così, non di rado, di acquistare un intero album solo per rendersi conto successivamente
di aver speso un capitale per pochi pezzi di vero interesse. Sulla rete questo non ha più
senso.
Liquidaudio in fondo è una vera risorsa soprattutto per le piccole etichette
indipendenti e rappresenta una grande occasione per raggiungere l'utente finale saltando
due delle fasi fino a poco tempo fa praticamente obbligatorie del processo di produzione,
cioè la stampa del cd e la distribuzione; concentrando gli sforzi sul fattore promozione
e produzione.
Questo ad esempio è il sito dell'italiana mechanism records senza dubbio una delle
etichette più attive nel settore. La Mechanism nasce con uno specifico interesse nei
confronti della musica ibridata, dell'incontro fra digitale ed analogico, dei suoni
postindustriali miscelati a sonorità anni '70. Ma ciò che sorprende è la
rivoluzionarietà del suo legame con la rete.
Il
web è concepito da un lato come vetrina promozionale, dall'altro come mezzo distributivo
e infine come strumento privilegiato di ricerca di nuovi talenti.
Per questa ragione la Mechanism offre gratuitamente uno spazio di esposizione ad
artisti sconosciuti.Alla Mechanism immaginano già un futuro in cui la rete sostiuirà i
tradizionali mezzi di distribuzione sovvertendo un ordine imposto dalle grandi Major.
Sostiene Cristian De Mauro fondatore della Mechanism:
"Un giorno chiunque potrà avere pressappoco le stesse possibilità di un
qualunque altro artista per esprimersi globalmente senza essere penalizzato dalla qualità
del mezzo e dalle risorse economiche dei produttori; il successo artistico sarà legato
direttamente ed intrinsecamente a null'altro che all'idea musicale". |