Dalla TV alla rete RAI Educational

Inviati del 17 marzo 1998

Digital Nation

di Michele Alberico


The Netizen Netizen, cittadini del net, è il nome con cui sempre più spesso vengono chiamati gli utenti della rete.

Ma esiste davvero una comunità globale che abbraccia idealmente tutte le persone collegate alla ragnatela? Per la prima volta un sondaggio ha provato che questa comunità non solo esiste ma ha caratteristiche sociali e convinzioni politiche ben definite.

Nel dicembre del 1997 la rivista WIRED ha pubblicato in un lungo articolo i risultati del primo sondaggio d'opinione mai realizzato sui cittadini della rete. E i risultati, per certi versi, sono stati sorprendenti. Il sondaggio ha esaminato un campione di 1444 americani dividendoli in 4 categorie: connessi, superconnessi, semi-connessi, disconnessi. La suddivisione è interessante anche se condotta forse su basi opinabili.

WiredI superconnessi (il 2% del campione) costituiscono quella categoria di persone che oltre a servirsi della posta elettronica almeno 3 volte a settimana fa uso di tutte le tecnologie di comunicazione ritenute rilevanti per il sondaggio cioè il cellulare, il beeper, il computer portatile e quello di casa.

I connessi oltre alla posta elettronica (7% del campione) fanno uso di almeno 3 di queste tecnologie, i semiconnessi (con il 62%) di almeno una e i disconnessi (il 29%) di nessuna.

La separazione dei 4 gruppi è confermata da a una sensibile separazione dei punti di vista sulla società, la tecnologia e la loro interazione. Ma in generale il sondaggio rivela che c'è un distinto gruppo che potremmo chiamare di cittadini della rete con caratteristiche ben precise. Apertura alla conoscenza, tolleranza, civiltà e profonda accettazione del cambiamento ne sono i tratti qualificanti.

Il risultato forse più rilevante di questo sondaggio è che esso ci dimostra che l'immagine della rete fornita dai media è in massima parte spazzatura. Internet non è terreno fertile per l'asocialità, l'apatia, la frammentazione della società e la paranoia.

4 CategoriesI Netizen non sono persone alienate né dalla società né dalle istituzioni, non ignorano il funzionamento del sistema in cui vivono né sono indifferenti alla politica o alle problematiche con cui la società si confrontare ogni giorno. Tutto al contrario ne sono spesso critici coscienti e preparati, disposti a lottare e a confrontarsi con gli altri per un miglioramento in cui credono fermamente.

Vediamo nel dettaglio alcuni dei risultati. Alla domanda Quanta fede ha nella democrazia hanno risposto molta il 59% dei superconnessi e solo il 42% dei disconnessi.

Alla domanda "Si aspetta che la qualità della vita dei suoi figli sarà migliore della sua?" Il 66% dei superconnessi ha risposto di si contro il 53% dei disconnessi con un considerevole aumento della percentuale di quelli che credono che sarà peggiore.

Alla domanda "In generale pensi di controllare i cambiamenti o che i cambiamenti ti controllino?" Il 69% dei superconnessi crede di controllare i cambiamenti contro un 40% dei disconnessi.

Notiamo che in tutti questi grafici c'è una curva discendente che segue il livello di connessione. In generale da queste e altre rilevazioni risulta che più si è connessi più si è democratici, più si conosce il sistema politico, più si ha fiducia nel futuro e nella capacità di esserne attivi costruttori.

Altro mito da sfatare. Dal sondaggio risulta che gli americani connessi sono quelli che più facilmente spendono il loro tempo nel leggere libri. Il 70% dichiara di leggere fino a 10 ore alla settimana, un 16% fino a 20 ore.

The Netizen - Media RantVa tuttavia mossa una critica alle modalità di impostazione del sondaggio per la questione della scelta delle tecnologie di riferimento. I possessori di tutte e 4 le tecnologie citate sono, di fatto, una casta di privilegiati.

Una casta che dimostra di avere uno straordinario senso di attaccamento al proprio paese, alle proprie istituzioni, insomma al proprio sistema politico-economico ma che tuttavia, al confronto, dimostra di avere una coscienza molto modesta del proprio appartenere a una comunità di rete.

Dov'è allora questa nazione digitale che molti commentatori prevedono sia sul punto di nascere?

In parte è il coerente sviluppo di questa visione del mondo e della società che accomuna il popolo connesso alla rete ma in parte il sondaggio non è stato in grado di metterla a nudo. Per farlo probabilmente sarebbe stata necessaria una maggiore attenzione a quei versanti che costituiscono il nocciolo della vita sociale in rete (newsgroup, chat, mailing list, MUD) e non fermarsi ai gadget tecnologici che ne sono il simbolo sfocato.

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