Inviati del 5 marzo 1998
Progetto Nettuno
di Gino Roncaglia
Siamo sulla home page del progetto Nettuno. Il Nettuno, ovvero Network per
l'Università Ovunque, è il maggiore esperimento italiano di università a distanza. Un
progetto interessante sia per la sua importanza - in questo momento gli studenti iscritti
al progetto Nettuno sono oltre 3000 - sia per l'uso che viene fatto delle nuove tecnologie
della comunicazione.
Televisione innanzitutto - ed ecco sul sito i programmi - perché le lezioni del
progetto Nettuno sono trasmesse dalla televisione, la notte su RAI 2 e soprattutto
attraverso un canale satellitare dedicato, digitale e gratuito, che può essere ricevuto
in tutta Europa. Ma, come stiamo vedendo, anche Internet.
Il sito Internet del progetto Nettuno sperimenta una serie di tecnologie estremamente
interessanti; e il primo aspetto che merita di essere sottolineato è che questa
sperimentazione è fatta non in maniera centralizzata, su un unico sito, ma partendo
proprio dalle singole realtà e possibilità dei vari poli del progetto. Ecco allora che
la home page del Nettuno - che peraltro, diciamolo, dal punto di vista della grafica
Internet non è bellissima - ha più un compito di raccordo che di centralizzazione delle
risorse.
Eccoci, ad esempio, sulle pagine realizzate per Nettuno dal
Politecnico di Torino per il Diploma informatico teledidattico di ingegneria automatica e
informatica. Pagine che permettono di consultare innanzitutto materiali didattici, come le
dispense delle lezioni e gli esercizi, come questo.
Si tratta come vedete di pagine abbastanza tradizionali, e da ogni esercizio è
possibile passare alle soluzioni dei singoli quesiti proposti. Il sito comprende comunque
anche pagine più "interattive": ecco un questionario rivolto agli studenti.
Ed ecco una pagina fra le più interessanti, quella che permette di lanciare una
sessione di videoconferenza via Internet. Il software utilizzato, del quale a MediaMente
ci siamo occupati più volte, è cu-seeme, un programma che insieme a una piccola
videocamera abbastanza economica permette di trasferire attraverso la rete immagini in
tempo reale, anche se con una qualità video ancora abbastanza bassa. Esperimenti di
didattica a distanza che utilizzano Cu-seeme sono abbastanza diffusi, in particolare in
America.
Un problema è che fra gli organizzatori "conferenze virtuali" attraverso
Cu-seeme ci sono sì scuole e università, ma anche siti molto meno nobili - siti
pornografici - e come è facile intuire gli studenti se ne accorgono presto. Questo si
collega a un problema - il controllo sull'uso di Internet nei contesti didattici -
estremamente interessante e dibattuto, e sul quale a MediaMente dovremo tornare.
Ma torniamo al progetto Nettuno. Questa pagina è quella del
corso di Teoria dei sistemi, che ha la sua sede "fisica" presso l'Università di
Bologna.
Tra gli strumenti che mette a disposizione - come molti altri siti del progetto - è un
forum, eccolo (dalla pagina precedente seguire il link al forum), attraverso il quale
studenti e insegnanti possono scambiarsi messaggi e informazioni.
Se i forum in rete sono ormai strumenti abituali di molti progetti didattici, il sito
di Nettuno offre anche quella che è invece una possibilità relativamente nuova: l'uso
dello streaming video - ovvero della trasmissione "fluida" di brani video che
vengono visualizzati in tempo reale dal nostro programma di navigazione.
Ecco la pagina di questo servizio sperimentale: nella finestrella qui in alto vedete la
ripresa della lezione, per ora necessariamente piccola e di bassa qualità - è quello che
si puo' fare al momento in rete - nella cornice o frame grande alle mie spalle sono invece
riportate in formato immagine alcune schermate particolarmente significative, che hanno un
po' la funzione dei "lucidi" proiettati o della lavagna alle spalle del docente.
Attraverso questa "videotrasmissione in rete" il Nettuno realizza quello che,
anche se ancora embrionalmente, è un vero e proprio servizio di video on demand via
Internet. Un'anticipazione: aspettatevi di vedere presto, molto presto, degli esperimenti
di questo tipo anche sul sito di MediaMente. |