Approfondimento del 24 febbraio 1998
Crisi della televisione
di Cristina Bigongiali
Si fa un gran parlare di crisi della
televisione, ma si puo' veramente parlare di crisi, e a quale tv ci si riferisce? Alla tv
pubblica, alla tv generalista o alla televisione come mezzo di comunicazione in generale?
La questione e' stata discussa spesso in quest'ultimo periodo, sia sul piano tecnico
che politico, ma cerchiamo, dati alla mano, di vederci piu' chiaro. Secondo le stime
fornite dall'Auditel, nel 97 il pubblico televisivo e' diminuito di circa il 2%
nell' intera giornata e di poco piu' del 3% nel prime-time, ossia nella fascia televisiva
che va dalle 8,30 alle 10,30 serali. Il calo dell'ascolto ha fatto si che da piu' parti si
parlasse di crisi della televisione.
In realta' gia' nell'ultima parte del 97 ossia nei mesi di novembre e dicembre si e'
registrata una decisa inversione di tendenza tanto che l'audience globale e' aumentato
persino rispetto agli stessi mesi dell'anno precedente, smentendo cosi' le tesi piu'
pessimistiche che parlavano gia' di declino della tv generalista. Ma come si colloca la tv
pubblica in questo quadro?
Nonostante le problematiche soprattutto politiche in
cui si dibatte, in realta' la RAI ha confermato per l'undicesima volta consecutiva la
leadership sia nell'intera giornata che nel prime-time: infatti su 365 prime serate la RAI
ha registrato lo share piu' alto in 274 occasioni. Certo, e' innegabile che alcuni
programmi di grande tradizione abbiano registrato un calo di ascolto inaspettato, ma come
ci si puo' spiegare tutto questo? C'è una domanda di televisione diversa, o alcuni generi
televisivi sono improvvisamente invecchiati?
Sentiamo l'opinione di Furio Colombo, scrittore e attento osservatore dei media.
L'evoluzione della tv si profila quindi sia per gli aspetti contenutistici
dei programmi di informazione e di intrattenimento, ma anche e soprattutto per l'impatto
delle nuove tecnologie, che grazie alle diverse modalita' di produzione e diffusione
televisiva, accresceranno le potenzialita' del mezzo, modificandone in parte la natura.
Chiediamo all'Ing. Guido Vannucchi vicedirettore della RAI, se la RAI e' pronta ad
affrontare la sfida delle nuove tecnologie.
Si stanno quindi aprendo nuove frontiere? Arriveremo presto ad un moltiplicarsi
dell'offerta televisiva ? Riusciremo a costruirci un palinsesto ed una programmazione
personalizzata? |