Inviati del 10 febbraio 1998
Lavoro su Internet /2
di Giampiero Moncada
Per chi cerca lavoro, fare un giro sul web può tornare utile?
Vediamo da dove si può partire. La prima cosa da avere ben chiaro in mente è se si
vuole cercare lavoro italiano, o si vuole lavorare in inglese. Per meglio dire: se siamo
disposti (e preparati) ad andare a lavorare anche all'estero, o con una società straniera
che magari ha sede in Italia, oppure stiamo cercando lavoro nella nostra città e,
comunque, senza allontanarci troppo.
Un
primo passo possono essere le vecchie bacheche elettroniche. Quelle che una volta erano le
Bbs, accessibili chiamando direttamente con il computer il numero di telefono al quale era
collegato il suo modem. Molte di loro oggi non esistono più, altre hanno affiancato al
collegamento diretto quello via Internet, come nel caso delle storiche McLink, Agorà, o
Galactica. Ma il lavoro di queste bacheche oggi è svolto in parte dai newsgroup. Molti
sanno che i newsgroup, ovvero i gruppi di discussione, sono organizzati per argomento e
per gerarchie. Basterà trovare, quindi, quelli in cui si parla di lavoro: ce ne sono in
italiano o in inglese e in altre lingue ancora. Nella gerarchia italiana si trovano senza
problemi newsgroup chiamati: "it.lavoro.ricerche" oppure
"it.lavoro.offerte"
Ma se ne possono
trovare altri più specifici: "it.lavoro.informatica" (è inevitabile) oppure
it.lavoro.ambiente, dedicato alle professioni che hanno a che fare con la prevenzione,
l'ecologia e argomenti analoghi. Se si vuole, si può dare un'occhiata alle ricerche di
lavoro e decidere di mandare anche il proprio curriculum: chi lo sa; qualcuno che cerca
proprio noi potrebbe dare un'occhiata e farsi sentire. Magari per posta elettronica. I
vari messaggi lasciati dagli altri si scorrono come la pagina di un giornale di annunci. E
come nella pagina di annunci di un qualsiasi quotidiano, si trovano annunci seri e altri
meno seri.
Non mancano le offerte mirabolanti di società di marketing multilivello o di vendita
porta a porta (che, detto per inciso, non sono necessariamente delle fregature). Ma, in
linea di massima, è più facile trovare una richiesta per direttore di stablimento
chimico, anziché per centralinista o fattorino. Esattamente come nella pagina di annunci
di un normale quotidiano. Si può immaginare facilmente come gli annunci su Internet siano
in grado di raggiungere, con un costo più contenuto e più rapidamente, un numero di
persone superiore rispetto a quanto possa fare un giornale tradizionale che si compra in
edicola.
Questo, almeno, in teoria. Che fine
possono fare, quindi, i quotidiani che ricavano dagli annunci, soprattutto di lavoro, una
discreta fetta dei loro introiti; o, addirittura, quelli che vivono solo di annunci?
Molti di loro li troviamo già in Rete. E' il caso di Corriere Lavoro, inserto del
Corriere della Sera, che mette on line non solo l'edizione reperibile in edicola, ma anche
gli arretrati. Con in più la possiblità di fare una ricerca per categoria. Il tutto,
almeno per adesso, gratuitamente. Senza che l'editore tema di vedere ridurre le vendite
del giornale in edicola, che continua ad andare bene.
Perfino alcuni giornali di
annunci, che vivono proprio della vendita delle proprie copie, ma non hanno voluto
rinunciare ad essere su Internet. E' il caso di Porta Portese, bisettimanale di annunci
diffuso a Roma e nel Lazio, la cui formula è simile al SecondaMano di Milano o i vari La
Pulce e Portobello di altre città d'italia. Sul web di Porta Portese si trovano tutti gli
annunci che vengono pubblicati sul giornale. In più è possibile fare una ricerca anche
sugli arretrati.
Chi, invece, deve fornire gratuitamente le informazioni e tutti gli aiuti possibili,
sono gli uffici che enti ed organismi pubblici hanno creato appositamente per incrementare
il mercato del lavoro. Come nel caso della Regione Liguria, nel cui sito si trovano alcune
pagine dedicate al mondo del lavoro. |
|