Dalla TV alla rete RAI Educational

Approfondimento del 9 febbraio 1998

No spam

a cura della redazione www.galileonet.it esci da MediaMente


La pessima abitudine di bersagliare il pubblico con messaggi pubblicitari non richiesti ha preso piede anche nel mondo di Internet. E' lo spamming, ma c'è qualche trucchetto per tentare di difendersi...

Spamicide Ricevere una lettera è di solito un evento piacevole. Significa che qualcuno, spesso lontano, ci pensa abbastanza da prendere carta e penna per scriverci. Ma la posta è anche uno strumento di lavoro: lettere d'affari, ricevute, ordinazioni.

E sbrigare la corrispondenza deve essere un lavoro rapido ed efficiente. Sia che aspettiamo notizie da un amico lontano, sia che siamo in attesa di una risposta da un partner in affari, trovare la nostra buchetta delle lettere invasa invece da buste, depliant e messaggi vari che non ci siamo mai sognati di chiedere è piuttosto fastidioso. Quasi sempre si tratta di pubblicità: libri, mobili, viaggi. Tutte annunciano occasioni eccezionali e irripetibili da non lasciarsi scappare...

Combattez le Spamming sur Internet !Purtroppo questa pessima abitudine del mondo, diciamo così, degli oggetti ha preso piede anche in quello dei bit. E anche la nostra casella di posta, non più cartacea ma elettronica, è sempre più spesso ingolfata da messaggi pubblicitari non richiesti. Spamming, junk e-mail, trash-posting. I nomi per indicare la posta-spazzatura non mancano.

E nel caso della pubblicità via posta elettronica, oltre alla seccatura e alla perdita di tempo si aggiunge anche un costo economico. Infatti, questo è l'unico caso di pubblicità in cui a pagare sono soprattutto i destinatari finali. Se nel caso della posta pubblicitaria tradizionale almeno le spese di stampa e di spedizione sono a carico del mittente, e questo pone un limite alla quantità di pubblicità cartacea cui veniamo sottoposti, nel caso della posta elettronica il costo pesa soprattutto sulla bolletta telefonica del destinatario-utente: più messaggi da scaricare, più tempo collegati, più scatti.

Junk MailPer il mittente, invece, è una vera pacchia: con un solo click, lo stesso annuncio può essere spedito all'istante a decine di migliaia di indirizzi elettronici. Al costo irrisorio di meno di un centesimo di dollaro per messaggio.

Il risultato è che si stima che circa la metà della posta elettronica in circolazione sia pubblicitaria, non sollecitata e destinata quasi sempre a finire nella spazzatura. Come per gli indirizzi tradizionali, esiste ormai un vero e proprio mercato degli indirizzi e-mail. Brokers specializzati comprano e vendono pacchetti di recapiti elettronici. Una volta che anche il nostro è finito in una delle liste, uscirne non è sempre facile.

SputumAnche se molti dei messaggi pubblicitari riportano un indirizzo a cui scrivere affinché il proprio nome venga cancellato dalla mailing-list, spesso è falso o disattivato. E comunque, nello stesso momento in cui il nostro indirizzo viene cancellato da una lista, viene magari rivenduto e inserito in altre dieci.

C'è addirittura chi chiede l'intervento dei governi e sollecita leggi che pongano un argine allo spamming. Per esempio norme che proibiscano di spedire messaggi pubblicitari a chi non abbia esplicitamente aderito a una mailing list. O almeno impongano istruzioni precise ed efficaci per essere cancellati dalle famigerate liste. Ma come accade quasi sempre, le leggi fatte per il mondo reale non si adattano granché a quello virtuale. Dunque non c'è proprio nulla da fare per proteggersi dalla persecuzione degli spammers?

DirectNetIn realtà qualche precauzione si può prendere. La prima è di usare due indirizzi di posta elettronica: uno per la corrispondenza privata e uno, diciamo così, pubblico da usare per partecipare a un gruppo di discussione o per inviare messaggi a siti commerciali.

Infatti le mailing list usate per inviare messaggi pubblicitari vengono compilate quasi sempre da programmi specializzati che esplorano i newsgroup e intercettano l'indirizzo del mittente scritto nell'intestazione dei messaggi.

Se siete già nel mirino degli spammer, la cosa più semplice è cambiare il vostro indirizzo e-mail. Ma se non potete o non volete farlo, ci sono programmi che filtrano la posta in arrivo. Molti dei messaggi pubblicitari provengono da alcuni domini noti. Il programma filtro li può riconoscere e dirigere direttamente nel cestino o in un archivio scelto da voi.

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Comunque consolatevi. Tra i cybernauti le vittime dei messaggi non richiesti sono moltissimi. Forse questo non aiuterà molto la vostra bolletta del telefono, ma almeno, come si dice, "mal comune, mezzo gaudio". torna a inizio pagina