Navigazione del 5 febbraio 1998
Chiropratica
di Tommaso Russo
Negli ultimi anni, non di rado, si sente parlare di medicine alternative a
quella tradizionale. Sicuramente tra queste una che ha avuto e sta avendo una grande
diffusione è la chiropratica, chiamata anche chiroprassi oppure chiroterapia.
E anche se questo tipo di terapia nasce ufficialmente nel 1895, ad opera di Daniel
David Palmer, in realtà in tempi remoti già Ippocrate e Galeno ne avevano descritto le
possibilità curative, per una serie di disturbi.
Ma in quale caso ci si deve rivolgere al chiropratico?
E perchè i medici chiropratici si ritengono più idonei alla cura di certi stati
patologici, rispetto ai medici tradizionali?
La chiropratica, leggiamo in questa pagina web, si basa su manipolazioni della colonna
vertebrale, ma i disturbi dipendenti da quest'ultima, in realtà, possono essere legati
anche ad altre parti del corpo. Per questo, attraverso questo tipo di terapia, è
possibile, a detta di chi la applica, raggiungere uno stato di benessere generale.
Come tutte le terapie alternative, per lo meno per quanto riguarda la legislazione
italiana, anche la chiropratica non è riconosciuta ufficialmente come specializzazione
medica.
E spesso persone senza scrupoli, non adeguatamente qualificate, si dichiarano
chiroterapeuti, senza che per questo siano legalmente perseguibili.
Una delle pagine di questo sito a cura di Daniele Amorini, quella che vedete alle mie
spalle, è intitolata, appunto "diffidate dalle imitazioni".
Nello stesso sito è possibile trovare una serie di link utili, per chi volesse,
davvero, convertirsi a tipi di medicina più naturale.
Quello che comunque sta avvenendo, ora, in Italia, cioè un'ampia diffusione delle
terapie di medicina alternativa, negli Stati Uniti è in corso già da molti anni.
Gli americani ricorrono, infatti, molto più di quanto non si faccia nel nostro paese,
a cure più naturali e meno aggressive per l'organismo.
Quello che vedete alle mie spalle è, per l'appunto, il sito dell'organizzazione
americana dei medici chiropratici. Chissà che tra qualche anno, anche in Italia, queste
forme di terapie non tradizionali non trovino una dignità giuridica. |