Esperti del 29 gennaio 1998
Artisti digitali /7: Tommaso Tozzi
di Antonio Caronia
L'ultima tappa di questo viaggio nell'interattività ci porta oltre l'interattività,
in una esperienza e in una teorizzazione che supera l'arte, e la dissolve nel più vasto
tessuto sociale. Nell'ottobre del 1997 si è svolta la XIX edizione del Premio nazionale
arti visive città di Gallarate, dedicata a "Arte e digitale in Italia". La
commissione artistica aveva selezionato 11 artisti, tra cui Gilardi, Canali, Studio
azzurro, Verde, Mario Sasso e altri, e aveva assegnato a ciascuno un gettone premio.
Uno degli 11 artisti selezionati, Tommaso Tozzi, rinunciava però al premio
e chiedeva che esso fosse impiegato per creare nella Civica galleria d'arte della città
una struttura di accesso pubblico e gratuito a Internet.
Non essendo possibile questa soluzione, Tozzi donava allora il premio al sito Internet
"Isole nella rete", espressione dell'area dei centri sociali. Con questa
decisione, che ha suscitato un'accesa discussione nella mailing list
"Arti-party" promossa dallo stesso Tozzi e altri, l'artista fiorentino ha aperto
una fase ancora più radicale del proprio lavoro.
Tommaso Tozzi si è formato negli anni Ottanta a Firenze, dove è nato, lavorando tra
l'altro con Giuseppe Chiari, uno degli esponenti italiani del gruppo Fluxus. Ha cominciato
promuovendo fanzine d'arte aperte al contributo di tutti (una addirittura su segreteria
telefonica), poi è passato ai BBS, fondando nel 1990 Hacker Art, poi trasformata nel 1994
in Virtual Town TV, e ha fondato l'associazione culturale Strano Network, che si batte per
la libertà di comunicazione in rete, l'anonimato, la privacy. Tozzi ha sempre considerato
l'arte un fenomeno sociale, la mobilitazione di energie tese a mettere in comunicazione
gli uomini tra loro.
"L'opera d'arte," si legge nel suo comunicato di rinuncia al
premio di Gallarate, "si risolve in uno schema di relazioni tra persone, istituzioni
e cose che garantisce ad ogni parte di coevolvere mutualmente, ovvero di trarre benefici
dall'essere in connessione con altri.
In tal senso l'oggetto d'arte, se isolato e preso di per sé, è solo un feticcio
dell'interattività, mentre tale interattività è garantita solo dall'esistenza di uno
schema (e dunque anche di una struttura) che mette in relazione cose e persone in modo
realmente libero e orizzontale".
Tozzi allarga quindi il concetto di arte ben oltre il suo significato corrente:
"«artistica» è dunque ogni attività svolta nel campo della scienza, della
cultura, del volontariato e della pura e semplice vita quotidiana, che favorisca
l'esistenza di comunità virtuali e reali libere, in cui ogni individuo ha di fatto pari
opportunità di ogni altro". È una concezione naturalmente opinabile, ma non si può
dire che non abbia il pregio della chiarezza e della radicalità. |
|