Esperti del 28 gennaio 1998
Artisti digitali /6: Mario Canali (replica)
di Antonio Caronia
L'artista di cui
vorrei parlarvi oggi è Mario Canali, un artista milanese che è stato tra i primi a
battere questa strada. Canali ha una "preistoria" di artista tradizionale,
avendo praticato giovanissimo la pittura, ma nel 1985 comincia a produrre immagini animate
al computer, e fonda il gruppo Correnti magnetiche, che dura una decina d'anni. Nei lavori
di questi anni Canali comincia a esplorare un mondo di archetipi, di immagini mentali
secondo l'intuizione di Jung, che torneranno nelle sue opere successive.
La prima installazione interattiva di Canali è Satori, prodotta fra il 1993 e il 94,
che è una realtà virtuale immersiva, con casco e joystick; al partecipante (non possiamo
più dire lo spettatore) viene proposto un viaggio in un ambiente virtuale aperto, un
viaggio libero, senza una meta né itinerari prestabiliti, alla ricerca appunto di un
"satori", cioè, nel linguaggio zen, di una "illuminazione". Per
Canali il virtuale non è il luogo dell'immaterialità, al contrario, come ha scritto,
"è il mondo della mente-corpo, è il luogo di quelle idee che sono scritte nella
nostra materia, frutto dell'evoluzione e dell'elaborazione di milioni di anni di
esperienza degli esseri viventi". Il computer, paradossalmente, ci riavvicina alla
materia e all'inconscio, non all'astrazione e alla razionalità.
Questo
avvicinamento al corpo è evidente nel lavoro successivo, Oracolo-Ulisse, del 1995. Qui
Canali abbandona il casco delle realtà virtuali immersive e adotta come strumenti
dell'interazione i sensori usati nella biomedicina, in questo caso un elettrocardiogramma.
Anche Oracolo propone un viaggio, ispirato ai riti sciamanici dei nativi americani, nella
forma di immagini generate dal computer che scorrono su una vela di fronte al
partecipante. La forma e il ritmo di queste immagini dipendono sia dalla rilevazione del
battito cardiaco che dai movimenti volontari impressi a uno scettro. Alla fine del viaggio
il partecipante riceve un enigmatico "responso" sotto forma di un rumore, che
può essere uno scroscio di risa, il pianto di un bimbo, un applauso. |
|
Anche l'installazione Neur-onde, del 1997, si basa su un modello di questo tipo, ma
questa volta il parametro fisico rilevato dai sensori sono le onde cerebrali.
L'attrezzatura usata rileva la presenza delle varie onde (alfa, beta, delta, teta) e
l'emisfero, destro o sinistro, da cui provengono. L'incrociarsi di questi dati consente di
individuare sette possibili stati mentali, a cui è associata una particolare
configurazione di luci, musiche e fumo. Il computer ricalcola continuamente in tempo reale
questo stato mentale, e nei quattro minuti circa che dura l'esperienza si assiste quindi a
una piccola rappresentazione personalizzata di son et lumiére, che è una traduzione
esteriore del proprio stato interiore. |
|