Dalla TV alla rete RAI Educational

Approfondimento del 22 gennaio 1998

Dark Avenger

a cura della redazione di www.galileonet.it esci da MediaMente


The Hacker QuarterlyChiunque si connetta a una rete telematica o semplicemente copi sul suo computer file e programmi da dischetti che passano spesso di mano in mano, corre qualche rischio di incontrare un ospite indesiderato. Il nemico si chiama virus informatico.

I primi virus per computer fecero la loro comparsa attorno alla metà degli anni '80. E si dimostrarono subito un vero flagello per i calcolatori. I virus sono brevi programmi che si annidano in un programma normale e innocuo, o in un qualsiasi file. Quando un file o un programma per così dire infetti vengono copiati su un computer si portano dietro anche il virus. Il programmino può restare nascosto e silente anche parecchio tempo. Ma quando si scatena in genere combina grossi guai.

Proprio come i virus che attaccano gli uomini, anche tra quelli informatici ce ne sono di quasi innoqui, di pericolosi e anche, diciamo così, mortali. Un virus elettronico può limitarsi a rallentare o disturbare il lavoro del calcolatore, ma può anche distruggere dati, cancellare intere porzioni della memoria. Fino ad azzerare tutto ciò che è registrato sul computer.

E proprio come la storia dei virus reali, anche quella dei virus informatici è una storia di improvvise e devastanti epidemie, che provocano disastri fino all'arrivo del "vaccino". E' un continuo rincorrersi tra chi i virus li inventa e li produce e chi invece studia le contromisure, cioè i programmi anti-virus per neutralizzarli. Già, ma chi diffonde i virus?

Wired NewsHackers, pirati informatici che naturalmente nascondono la loro vera identità. Risalire a una persona in carne e ossa dai flebili indizi che lascia è un'impresa da veri e propri detective. David Bennahum, un giornalista della rivista Wired, ci ha provato. Ha provato a scoprire chi si celava, e forse ancora si cela, dietro il nome di Dark Avenger.

Un nome che tra la fine degli anni '80 e i primi anni '90 è stato una specie di incubo per i possessori di computer. E non è stata certo una caccia virtuale. Bennahum ha seguito le tracce di Dark Avenger fino all'aula 28 della Scuola Nazionale Superiore di Matematica di Sofia, in Bulgaria. Dove, forse, il Vendicatore Oscuro ha mosso i primi passi. Ma vediamo come è cominciata tutta questa storia.

Siamo tra il 1988 e il 1989. Il Muro di Berlino è ancora in piedi, anche se per pochi mesi. E' allora che comincia a diffondersi un virus proveniente dalla Bulgaria. Sono appena 1800 byte di codice che si insinuano nell'MS-DOS, il sistema operativo che allora dominava sui personal computer.

La sedicesima volta che il programma infetto veniva lanciato, il virus entrava in azione: porzioni scelte a caso del disco rigido venivano infestate dalla scritta "Eddie vive... da qualche parte nel tempo". E assieme al virus arrivava anche una firma con tanto di copyright: "Questo programma è stato scritto a Sofia © 1988-89 Dark Avenger".

Welcome to washingtonpost.comEra solo l'inizio. Nel 1991 circolavano almeno 160 di questi virus bulgari, quasi tutti firmati Dark Avenger. Si stimò che su 600 società e agenzie federali americane, il 10% era stato infestato.

Pochi mesi più tardi la percentuale era già salita al 63%. E le storie su compagnie che ci rimettevano milioni di dollari cominciarono a fiorire. Presto la faccenda arrivò anche sui giornali: "I bulgari dietro ai virus dei computer" titolava il New York Times, in un clima ancora molto vicino alla Guerra Fredda. Dello stesso tenore gli articoli di Time e del Washington Post. Poi, veloci come erano arrivati, attorno al 1993 i virus bulgari scomparvero quasi del tutto.

Ma c'era un fatto che rimaneva inspiegabile per gli occidentali. Come mai virus tanto efficaci, a loro modo geniali, arrivavano proprio dalla Bulgaria, un paese povero, ancora in gran parte rurale, senza grosse tradizioni in matematica e tantomeno in informatica?

Pochi in occidente sapevano che in realtà il governo di Sofia aveva pianificato e organizzato una fiorente industria informatica. Erano specialisti nello smontare, studiare e clonare pezzo per pezzo i computer occidentali. E gli studenti bulgari accedevano ai calcolatori molto più facilmente dei loro compagni degli altri paesi dell'est.

BulgariaI più brillanti studiavano appunto alla Scuola Nazionale Superiore di Matematica, e l'aula 28 era il cuore informatico. Todor Todorov, o Comandante Tosh come lo chiamavano gli amici, era uno di loro. E sembrava particolarmente attratto dai virus.

Con un vecchio modem e il computer di casa, Todorov divenne l'animatore di un fornitissimo archivio di virus, la Virus Exchange BBS. Chiunque poteva collegarsi, trovare nuovi virus, informazioni e trucchi per progammarne altri. In cambio doveva solo arricchire la collezione dell'archivio. Che fosse proprio Todorov il misterioso Dark Avenger?

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Questo Bennahum non è riuscito a dimostrarlo. Ma ci sono alcune curiose coincidenze. I virus bulgari apparvero proprio quando la Virus Exchange BBS iniziò la sua attività. E quando la loro ondata passò, nel '93, anche Todorov sparì misteriosamente da Sofia. Non solo. Nel '96 Todorov ricomparve. E qualche mese dopo, in Bulgaria, qualcuno forzò ripetutamente alcuni network, lasciando la sua firma. Quale? Dark Avenger, naturalmente. torna a inizio pagina