Inviati del 16 gennaio 1998
La rete del futuro
di Michele Alberico
Come sarà la rete del domani? Se lo chiedono in molti e c'è già chi studia e lavora
per il network del futuro. Due sono le iniziative che si contendono le prime pagine dei
giornali. Si chiamano Internet2 e Next Generation Internet. Due consorzi
tutti statunitensi che tentano di reinventare la rete tornando al punto in cui tutto è
partito. L'università e le agenzie governative.
Tanto per cominciare perché reinventare la rete? Beh perché,
anche se l'Internet commerciale continua ad espandersi, i problemi e le aspettative legate
a questa espansione cominciano a farsi sempre più pressanti. Internet fu originariamente
ideata per resistere anche ad un attacco atomico, ma quanto reggerà ad un afflusso di
massa? La domanda iniziò a farsi pressante qualche anno fa, tanto che qualche ayatollah
della rete aveva già previsto la sua prematura scomparsa sotto il peso di milioni e
milioni di connessioni. Ma se la rete è ancora qui tuttavia alcuni dei sogni e degli
scenari aperti dalla telematica sembra proprio che questa rete non sarà i grado di
realizzarli. Sto parlando del sogno della telemedicina, dell'educazione a distanza e delle
teche digitali.
I membri dell'I2 e del NGI sostengono di voler ripetere il successo di Internet 1, come
già la chiamano, e di sviluppare quegli scenari che oggi sembrano impossibili,
sviluppando un prototipo da vendere in seguito all'industria per una rapida e veloce
diffusione. Ma che rapporto c'è tra I2 e NGI?
Tecnicamente nessun rapporto diretto e benchè gli scopi siano superficialmente
assimilabili esiste una discriminante fondamentale tra i due progetti. Il primo, l'I2, è
un consorzio accademico, il secondo, l'NGI, è un consorzio governativo. Tenete bene a
mente questa differenza. Ma vediamo nel dettaglio i due progetti:
I2 è uno sforzo consorziale di più di 100 università, ma include
come partecipanti anche organizzazioni no profit, alcune agenzie governative e
alcune imprese private.
La missione del gruppo di I2 è quella di aiutare a sviluppare e far operare
applicazioni di rete avanzate e servizi connessi al settore dell'educazione superiore. Il
progetto si interessa anche di migliorare la disponibilità di velocità dei servizi e
delle applicazioni della nuova Internet.
Pensate
infatti che I2 dovrebbe operare a una velocità di circa 2.4 gigabit per secondo. Se si
considera che i modem più veloci in commercio raggiungono la velocità di 56Kbit per
secondo si ha un'idea delle potenzialità aperte da questa iniziativa. La nuova Internet
userà punti di accesso a gigabit (gigaPOP) capaci di instradare pacchetti di dati ad
altissima velocità. Un numero tra i 20 e i 30 GigaPOP dovrebbe essere installato entro la
fine dell'anno. L'architettura a GigaPOP potrebbe eventualmente facilitare
l'interconnettività con provider commerciali che vendono accessi ad alta velocità.
Ma l'enfasi data al progetto va ben oltre la questione della velocità. Questo
trafiletto sulla home page di I2 recita:
"I2 garantirà nuove funzioni di rete attraverso differenti livelli
di servizio. Un servizio qualitativamente superiore spingerà gli sviluppatori di software
a migliorare le applicazioni attuali e a crearne altre precedentemente ritenute
impossibili".
Tra le applicazioni che i membri dell'I2 si aspettano di vedere realizzate ci sono:
- Teche digitali in grado di trasmettere informazioni audio video ad alta fedeltà.
- Ambienti collaborativi che permettano la costruzione di veri e propri laboratori
virtuali, con strumentazione remota e possibilità di registrare e rivedere le sessioni.
- Applicazioni per discussioni in tempo reale in video, audio, testo, una concezione
arricchita della teleconferenza.
- Ambienti immersivi che permettano la collaborazione in 3D.
- Telemedicina, incluse diagnosi a distanza e monitorizzazione a distanza del paziente.
- Costruzione di supercomputer virtuali attraverso la connessione di diversi computer.
Passiamo ora all'altro consorzio. La NGI nasce invece come espressione
diretta delle ricerche sulle reti della National Science Foundation (il CNR americano) e
con il patrocinio ufficiale del governo degli Stati Uniti. Il progetto vede coinvolti
infatti oltre alla citata NSF, la DARPA, la NASA, il Dipartimento della Difesa e il
Dipartimento dell'Energia.
L'NGI seleziona i propri partner "that will keep the United States at the
cutting edge of the information and communications technologies".
L'NGI ha tre scopi:
- promuovere la sperimentazione di tecnologie di rete della nuova generazione come
videoconferenza ad alta qualità.
- costruire una rete di nuova generazione che connetta almeno 100 università e laboratori
nazionali a una velocità 100 volte superiore a quelle dell'Internet di oggi e almeno 10
istituzioni a una velocità 1000 volte superiore.
- Promuovere lo sviluppo di nuove applicazioni che riguardano importanti obiettivi
nazionali.
Un articolo della rivista Techweb riporta una notizia su cui
vale la pena di soffermarsi. Sembra infatti che il Dipartimento della Difesa statunitense
appoggi la ricerca di queste nuove tecnologie di rete pensando alle loro possibili
applicazioni militari. Più specificamente sembra che i militari stiano cercando di
elaborare un sistema in grado di raccogliere informazioni da una rete capillare di sensori
ad alta risoluzione, che sia quindi in grado di processare automaticamente i dati ricevuti
e di distribuire in tempo reale le informazioni tra i combattenti.Quella che un documento dell'NGI descrive come la necessità di raggiungere una
"conoscenza dominante del campo di battaglia", che darebbe all'esercito
statunitense un vantaggio strategico significativo in ogni conflitto armato. |