Inviati del 14 gennaio 1998
Bed&Breakfast / 1
di Giampiero Moncada
Quella
del Bed & Breakfast, letteralmente letto e colazione, è una formula che si è diffusa
negli anni '60 e '70; gli anni della contestazione giovanile; quando si è sviluppato il
turismo povero, fatto di autostop e sacco a pelo.
Soprattutto in Gran Bretagna, ma poi anche in Francia, molte famiglie hanno trovato
conveniente affittare una o due camere in più, a giovani che avevano voglia di viaggiare
e venire a contatto con popoli diversi: ai tempi dei Beatles Londra era diventata la
città simbolo della contestazione e delle libertà giovanili.
Proprio perché gestita in economia, questo tipo di impresa turistica non consente di
investire in pubblicità e di organizzare un sistema di prenotazione diffuso
capillarmente. Cosa c'è di meglio, quindi, e di più economico se non Internet per
raggiungere con costi insignificanti un mercato grande quasi quanto l'intero globo.
Con un costo che può
anche limitarsi a poche centinaia di migliaia di lire, si è presenti in Rete con una
pagina in cui viene descritta la sistemazione, magari mostrando direttamente qualche foto
delle camere;
viene specificato l'indirizzo e si danno le indicazioni per raggiungere il bed &
breakfast; si specifica il costo e, se il sito è organizzato bene, si può anche vedere
la disponibilità e perfino prenotare direttamente dal computer. In questo modo, al costo
di un collegamento Internet, quindi la classica telefonata urbana, si può prenotare da
Genova una notte o una settimana in casa di una famiglia a Berlino o addirittura a
Melbourne, in Australia.
Ma negli ultimi anni
anche in Italia ha cominciato a diffondersi questa forma di turismo, con iniziative che si
stanno progressivamente sviluppando, a cominciare dalle grandi città, dove c'è una
maggiore richiesta da parte di turisti e visitatori.
Già prima dell'avvento di Internet erano nate un paio di organizzazioni con
l'obiettivo di raccogliere le singole disponibilità, pubblicare un catalogo unico,
ripartendo i costi, e gestire le prenotazioni con un ufficio centrale, a Milano o a Roma.
Dolce Casa, che ora ha una propria pagina su Internet, ha sede a Milano. Pubblica una
guida che viene venduta in libreria: acquistandola si diventa praticamente soci e si ha
diritto a prenotare. Dolce Casa è collegata con un'organizzazione analoga diffusisima in
Francia, la Cafè Couette.
Bed & Breakfast Italia, anch'essa presente in Internet da
qualche mese, funziona in maniera analoga, ma gestisce il tutto da Roma. Entrambe le
organizzazioni smentiscono che si tratti di sistemazioni a costi irrisori: sono in genere
più economiche degli alberghi, è vero, ma le abitazioni prescelte devono soddisfare
certi requisiti di qualità per cui non possono costare esattamente due lire.
Per una notte si possono spendere anche 100mila lire a testa, se si vuole alloggiare in
una camera con bagno privato. Se ci si accontenta di una sistemazione meno autonoma si
può risparmiare un bel po', ma mai scendere sotto le 50/60mila lire.
Proprio grazie a Internet, le iniziative di questo genere si sono moltiplicate. O,
forse, sono semplicemente venute alla luce. Perché è possibile trovare in Rete dei siti
che propongono una singola residenza. Magari con più camere, ma con una disponibilità
limitata, comunque, a pochi posti letto.
Per
chi non ha voglia di organizzare in proprio un sito o anche semplicemente una pagina, ci
sono società o associazioni che ospitano in apposite pagine, gratis o con costi molto
modesti, le famiglie che si sono organizzate per affittare qualche camera. In altri casi
sono perfino gli enti di promozione turistica a pubblicare sul Web le offerte di bed &
breakfast di una certa località.
In fin dei conti, il costo di qualche pagina Web consente anche alla singola famiglia
di pubblicizzare le proprie due camere disponibili all'ospitalità dei turisti. Il
problema, semmai, riguarda la sicurezza: chi ci garantisce che quell'australiano che ha
prenotato via e-mail da Melbourne, sia una brava persona e non......
Certo, una dose di rischio a mettersi in casa degli sconosciuti c'è sempre. Come in
qualsiasi attività commerciale, o in cui si ha a che fare con il pubblico. Far parte di
un'organizzazione riduce, certamente, questi rischi, e consente di imparare dei sistemi e
dei trucchetti per fiutare ed evitare il pericolo. D'altra parte all'estero le cose
funzionano benissimo da decenni, e di grossi problemi non sembra che se ne siano
verificati. |