Dalla TV alla rete RAI Educational

Esperti del 9 dicembre 1997

Il Cyborg: 4. Icone neuroniche

di Antonio Caronia


CyborgTutti i tipi di cyborg che la tecnologia ci mette oggi a disposizione (cyborg meccanici, elettromeccanici, chimici, genetici) si basano su un presupposto comune: che il nostro corpo sia assimilabile a una macchina, e che quindi sia indefinitamente analizzabile, scomponibile, segmentabile, che le sue singole parti e funzioni siano manipolabili e sostituibili. Questa concezione è evidentemente figlia del meccanicismo settecentesco e ottocentesco, ma paradossalmente la visione a cui oggi porta il cyborg non è più questa: non appena entra in contatto così intimo con l'uomo, la macchina perde il suo comportamento rigido e perfettamente prevedibile, per farsi contaminare dall'imprevedibilità, dalla casualità. Insomma, se l'uomo è una macchina, è pur sempre una macchina biologica, e quindi non deterministica.

David CronenbergMa fino a questo punto abbiamo parlato del cyborg come di un processo individuale, di una mutazione che riguarda ognuno di noi singolarmente. Dove sta l'aspetto sociale, collettivo del cyborg? Qui ci viene in aiuto l'opera di uno scrittore inglese, tra i più importanti di questo secolo (a mio parere), James Ballard.

David Cronenberg, "devastatore" virtuale di corpi umaniBallard non parla di esseri umani modificati a seguito di azioni materiali, ma di un processo più sottile che però è affine e complementare a questo: parla della modificazione dell'uomo, del suo sistema nervoso, a opera dell'immaginario sociale, dei media. I personaggi dei suoi romanzi degli anni Sessanta e Settanta, soprattutto in La mostra delle atrocità e Crash, sono ossessionati dalla volontà di rivivere eventi catastrofici, reali o immaginari, di quegli anni (la morte di Kennedy, di Marilyn Monroe, il disastro dell'Apollo, un incidente automobilistico con Liz Taylor) nella propria vita. Ballard ci parla di un cyborg che potremmo definire "mediatico", di un uomo che vive l'immaginario della propria epoca con tale intensità da incorporarlo nel proprio sistema nervoso. Anche William Burroughs ha sviluppato un'operazione del genere, per esempio nel Pasto nudo, mostrando la mutazione del corpo indotta dalla droga.

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E il regista David Cronenberg esci da MediaMente, che ha ossessioni simili e non a caso ha trasposto in film sia Crash che Il pasto nudo, aveva mostrato già in Videodrome la "nuova carne" che deriva dall'integrazione totale dell'uomo nel sistema dei media. torna a inizio pagina