Esperti del 9 dicembre 1997
Il Cyborg: 4. Icone neuroniche
di Antonio Caronia
Tutti i tipi di cyborg che la tecnologia ci mette oggi a disposizione (cyborg
meccanici, elettromeccanici, chimici, genetici) si basano su un presupposto comune: che il
nostro corpo sia assimilabile a una macchina, e che quindi sia indefinitamente
analizzabile, scomponibile, segmentabile, che le sue singole parti e funzioni siano
manipolabili e sostituibili. Questa concezione è evidentemente figlia del meccanicismo
settecentesco e ottocentesco, ma paradossalmente la visione a cui oggi porta il cyborg non
è più questa: non appena entra in contatto così intimo con l'uomo, la macchina perde il
suo comportamento rigido e perfettamente prevedibile, per farsi contaminare
dall'imprevedibilità, dalla casualità. Insomma, se l'uomo è una macchina, è pur sempre
una macchina biologica, e quindi non deterministica.
Ma fino a questo punto abbiamo parlato del cyborg come di un processo
individuale, di una mutazione che riguarda ognuno di noi singolarmente. Dove sta l'aspetto
sociale, collettivo del cyborg? Qui ci viene in aiuto l'opera di uno scrittore inglese,
tra i più importanti di questo secolo (a mio parere), James Ballard.
Ballard non parla di esseri umani modificati a seguito di
azioni materiali, ma di un processo più sottile che però è affine e complementare a
questo: parla della modificazione dell'uomo, del suo sistema nervoso, a opera
dell'immaginario sociale, dei media. I personaggi dei suoi romanzi degli anni Sessanta e
Settanta, soprattutto in La mostra delle atrocità e Crash, sono
ossessionati dalla volontà di rivivere eventi catastrofici, reali o immaginari, di quegli
anni (la morte di Kennedy, di Marilyn Monroe, il disastro dell'Apollo, un incidente
automobilistico con Liz Taylor) nella propria vita. Ballard ci parla di un cyborg che
potremmo definire "mediatico", di un uomo che vive l'immaginario della propria
epoca con tale intensità da incorporarlo nel proprio sistema nervoso. Anche William
Burroughs ha sviluppato un'operazione del genere, per esempio nel Pasto nudo,
mostrando la mutazione del corpo indotta dalla droga. |
|